Quattordici

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Emma

"Forse non avrei dovuto scegliere una prima, era meglio la replica."
"Si, ma di repliche non ne fanno, quindi hai fatto benissimo, dobbiamo solo aspettare. Sii paziente."
Si gira verso di me e mi sorride. È elegante stasera, beh anche io lo sono, siamo alla Scala, non a un teatro, e sono emozionatissima, tanti anni a Milano e non ci sono mai stata. Siamo in fila per i biglietti, e c'è gente, e Mattia non è per niente paziente stasera. Ci frequentiamo si e no da un paio di settimane, è stato precoce nel portarmi a vedere uno spettacolo qui, insomma a me sarebbe andato bene anche un bicchiere di vino in un bar, ma Mattia è molto più sofisticato di me. E ha insistito per pagare lui, e questa cosa non la sopporto. Insomma ha speso un botto di soldi per un balletto e mi sento anche in colpa. Ma non voglio fare questioni, non adesso.
"Comunque sei molto bella stasera."
"Grazie"arrossisco. Non ho mai amato tanti complimenti, o  sono io che non li ricevo da tanto tempo e non sono abituata. Forse avrei dovuto dire che è bello anche lui, ma per adesso non mi va; penso, ragiono, e per quanto sia profumato, elegante, proprio non ci riesco a dire che è bello anche lui. Ma non ce la faccio, perché non mi fido, e questo lo sa il mio cuore e lo sa la mia testa. O semplicemente non lo faccio perché nella testa da cinque giorni, mi rimbomba l'idea che Stefano sia qui. Cosa vuole? Che c'entra Milano con lui? Non posso vivere con la continua paura di incontrarlo.
"Finalmente!"esclama con i biglietti tra le mani. Metto a tacere i miei pensieri, prima di degenerare e spero proprio di vivere una bella serata stasera. Il teatro mi ha sempre affascinato; ricordo che i miei per farmi stare tranquilla mi portavano lì da bambina; mi incantavo e non parlavo. E adesso mi affascina proprio perché sembra uno di quei palazzetti dove mi esibisco. Mi affascina la platea, il fatto che ci sia un palco e tanta gente possa guardare solo te. Si spengono le luci, e brilla tutto improvvisamente. Chissà cosa proveranno i ballerini stasera. Doni un pezzo di te quando stai sul palco, un pezzo della tua arte, dei tuoi sentimenti, e tutto questo non è per nulla facile. La grandezza di questo posto spaventa. É così immenso, pieno di gente, di particolari che non sai proprio dove poggiare lo sguardo.
"Penso che farò fatica a mantenere gli occhi sul palco"dico a Mattia, mentre continuo a guardarmi attorno.
"Ti piace?"
"Da morire."
E poi ci sono minuti di silenzio. In queste due settimane l'unica cosa che un po mi infastidisce tra noi è proprio il silenzio. Io ho bisogno di parlare, sfogarmi, ma non lo posso fare se la persona che ho affianco non mi aiuta. Se andremo avanti di questo passo, non verrà mai a sapere nulla di nuovo. Non pretendo un logorroico al mio fianco, ma nemmeno un muto.
Inizio a giocherellare con il merletto della gonna del tubino, presa dalla noia, e proprio quando distrattamente rialzo lo sguardo verso le prime file, noto un volto familiare: Elena.
Cosa ci fa lei qui?
Emma, è una ballerina, cosa vuoi che faccia alla Scala.
Ma perché non me l'ha detto? Dopo che mi hanno dato la "notizia" non ho più sentito né lei né Marci. Alla fine hanno fatto bene, ma mi sono sfogata con loro, e non mi andava di farlo di nuovo. Sto per alzarmi e andare verso di lei, quando lei luci in sala si spengono. Tremo quasi. Sono emozionatissima, come se quel palco lo dovessi calcare io. Mattia mi stringe la mano, e io mi sento stranamente al sicuro, anche se non ricambio. Spero solo non si offenda, ma non mi sento pronta. Lo spettacolo inizia. Non ho mai visto un balletto, ma quello che davvero mi affascina adesso, è l'armonia, il sincronismo col quale ognuno di questi ballerini muove i passi. Sembra sia l'orchestra a seguire i suoi passi, e non il contrario. Ognuno di loro trasmette qualcosa, e il fatto che siano giovanissimi, li rende grandi professionisti.
"Adesso dovrebbe esserci un passo a due sul Nocturno di Chopin"sussurra Mattia, che attento tenta di dare uno sguardo al libretto. Gli sorrido e attendo. Le luci del teatro creano giochi bellissimi, e sulla scenografia, viene proiettato il palco. I due ballerini, entrano da due lati opposti. La ballerina entra a passo di danza, e subito si lascia inquadrare. È davvero bella. La paragonerei a una di quelle ballerine che si trovano sui carillon, non sbaglia un passo è praticamente perfetta. Dopo di lei, ecco il ballerino. All'inizio sembra essere più freddo nei movimenti, ma quando prende la mano della ballerina diventa una cosa sola con lei e si lascia trasportare. È solo adesso che riesco a vedere il suo volto. E in questo momento vorrei non averlo mai visto. È Stefano. Quegli occhi calmi e rilassati, trasparenti; é di nuovo qui. Mi sale un groppo alla gola, e vorrei tanto non essere qui. Improvvisamente inizio a sentire caldo, mi manca l'aria, e decido di alzarmi.
Mattia mi osserva e sta per alzarsi con me, ma lo fermo.
"Ti chiamo domani, tu resta qui, io non sto tanto bene."
Corro in bagno, e mi precipito a vomitare. Non riesco a pensare, a pormi una sola domanda, sul perché di tutto questo. Perché dovevo incontrarlo, perché? Proprio stasera. Mi accascio a terra, e cerco di respirare regolarmente, mentre sento ormai la faccia totalmente bagnata. Forse sono io quella sbagliata, ma non posso permettergli di entrare nella mia vita adesso, non così.
"Emma?"sento la voce di Ele "Tesoro dove sei?"
Non dico niente, probabilmente sono i miei singhiozzi a trascinarla da me. Viene davanti al bagno e si inginocchia. Ele mi abbraccia, ma sul momento non dice nulla. Sono i nostri pensieri a parlare, lo sa che non ce la faccio, non riesco nemmeno a dirlo perché sto così.
Prende un fazzoletto e inizia a pulirmi il volto e mi osserva con un gran sorriso: lo fa perché mi vuole vedere forte, senza compiacermi.
E Elena fa un gesto bellissimo. Lei non lo nomina anche, semplicemente si scusa con me: "io...mi dispiace, insomma non pensavamo venissi..c'è anche Marci, ma non avevamo idea..."
"Ele non fa niente, non è colpa vostra anzi torna dentro che ti sto facendo perdere lo spettacolo."
"Non se ne parla. Anzi ti accompagno a casa."
Mi alzo in piedi e vado a sciacquarmi la faccia.
"Chiama Franci, davvero ci sentiamo domani." Finalmente mi guardo allo specchio. È assurdo come nel giro di mezz'ora io sia cambiata del tutto. Sono tutta rossa, il trucco sciolto, e voglio uscire da qui, presto anche perché mi manca l'aria.
Ele mi prende la mano, forse perché davvero mi sta leggendo dentro.
"Em?"
La guardo: le parole mi muoiono in gola.
"Lo sai che non è colpa tua?"
Annuisco.
Ma non ne sono poi così convinta.




E adesso che si fa? Finalmente Emma l'ha visto. Era questa la reazione che vi aspettavate? Elena dirà qualcosa a Stefano? Che pensate che farà Emma? Sarà il loro unico incontro? Succederanno tantee cose. A presto😊

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