Trentasei

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Emma

Mi alzo piano dal letto e cerco di non svegliarlo, prendo la scatoletta di legno e l'agenda dal cassetto del comodino e mi precipito nel lato opposto di casa mia. Lì c'é la stanza della Franci. Ha deciso di rimanere qui per qualche altro giorno e credo che le chiederò di restare per un altro po. La Franci serve sempre, soprattutto adesso serve. Busso alla sua porta, e nell'attesa picchetto i piedi a terra.
"Emma sono le tre, che succede?" entro in camera sua e mi piazzo sul letto, non prima di aver spalancato tutto.
"Non hai caldo?"
"Ma se é ancora giugno e fa pure freddo la notte! Mi dici che hai?"
"Non riesco a dormire e mi gira lo stomaco."
"E Stefano non lo potevi svegliare?"
"No!"urlo e lei sospira.
"Che devo prenderti?"
"Niente Franci." Un sonnifero magari.
Prendo l'agenda e lei si siede al mio fianco, curiosa di sapere. Le indico il cerchio rosso sull'agenda intorno al 27 maggio e sospiro, certa che quello che sto per buttare fuori sarà fonte di grandi casini:"ho un ritardo di due settimane."
Francesca non dice nulla per qualche secondo, so che vorrebbe dire la cosa giusta, so che vorrebbe almeno provarci senza agitarmi ancora di più: "se vuoi vado a prenderti un test in farmacia, non ci metto nulla."
Caccio la scatolina contenente il test positivo e gliela mostro.
"Ho fissato un'ecografia domattina" aggiungo. Ho cercato di anticipare tutto, senza ripetere gli stessi errori. La mia manager se ne sta qui, ma non parla. Sembra più sconvolta di me e chissà cosa sta elaborando adesso la sua testa.
"Non mi dici niente?"
"Emma non sono tua madre. Non posso richiamarti perché l'avete fatto senza precauzioni. Sono tua amica e l'unica cosa che posso fare é starti accanto e sostenerti. Domani andiamo dalla ginecologa e vediamo cosa ci dice mh?"
"E se il test non si sbagliasse?" dico con la voce rotta dal pianto. Non sono pronta ad affrontare tutto di nuovo, non é giusto. La mia amica mi ascolta, ma sembra non perdersi d'animo, almeno lei.
"Troveremo un modo."

La notte non ha portato consiglio. Sono rimasta nel letto con Francesca, rigorosamente sveglia. Stamattina ho cercato di fare finta di nulla davanti a Stefano, non volevo spaventarlo. Non volevo che si arrabbiasse, non volevo che si accorgesse che quella nostra piccola felicità che pian piano stavamo costruendo, sta nuovamente per essere distrutta. Per un mio errore. Di nuovo.
È stata una mattinata impegnativa.
Sono andata dalla ginecologa e con un fare apprensivo, mi ha mostrato il suo sorriso migliore: "Il tuo -BetaHCG- Emma é al 71%. Sei incinta." Sono rimasta in silenzio, non ero per nulla felice. Francesca mi ha stretto la mano e automaticamente ho sentito nuovamente quel peso alla pancia, ho sentito il cuore di un piccolo puntino battere dentro di me. Credo di essermi resa conto di tutto, solo quando ho sentito quelle parole. Ma infondo già lo sapevo. La ginecologa parlava, mi diceva di stare attenta ma di non allarmarmi solo perché avevo già avuto un aborto al sesto mese. Qualcuno vuole darmi una seconda possibilità, ripeteva e io continuavo a fissare il vuoto.
Mi ha prescritto qualche vitamina, ha detto di evitare sforzi, e di prepararmi a essere mamma.
Stavolta andrà bene.
Ma come fa a esserne sicura?
Sono qui a casa e non riesco a non avere paura. Ho paura di tutto quello che possa succedere nel momento in cui glielo dirò. Stefano ne sarebbe troppo felice, e non potrebbe accettare di starmi accanto, sapendo che io questo bambino non lo voglio.
Io voglio Chiara. Voglio mia figlia. E nessun altro bambino potrà sostituirla. Io voglio solo Chiara.
E so che probabilmente rovinerò tutto, ma a me non importa. Io non voglio stare più male. Voglio essere felice. E la mia felicità non coincide con una gravidanza. Coincide solo con Stefano.
Stefano che é appena entrato in casa.
Stefano, la persona che mi ha insegnato ad amare di nuovo, ad avere fiducia nella vita.
Massaggio le tempie e decido di mettere via tutte le analisi. Non é il caso di guardarle ancora, non è il caso di fargliele vedere. Mi metto vicino al forno, attendendo che una stupida  torta-fatta solo per distrarmi-si  cuocia e lo aspetto.
Lo sto aspettando. Amore è aspettarsi e io lo aspetterò sempre. Ma non sono ancora pronta a dirgli tutto. Si avvicina da dietro e mi da un bacio sul collo.
Mi mette istintivamente le mani sulla pancia, il punto che in questi mesi ha toccato di piu, il punto che ci ricorda la nostra bambina, quella che non potremmo più avere indietro. Mi giro verso di lui e lo bacio. Lo bacio con foga. Vorrei fargli sapere tutto, vorrei potergli dire ogni cosa. Ma ho paura. Ho paura perché non so neanche io cosa voglio adesso. So solo che voglio lui, lo voglio accanto per sempre, ma non basta.
Si stacca e mi sorride.
Amo il suo sorriso.
Di questo mi sono innamorata al liceo.
Mi lascia un bacio sulla punta del naso e si mette seduto, sulla nostra piccola penisola pronto a raccontarmi tutto della sua giornata.
Della sua danza che sta diventando la sua vita, di  quanto é felice dei risultati che sta avendo. E io sono qui, che lo ascolto per distrarmi. Per pensare a qualcosa di diverso da quel piccolo essere che mi cresce dentro.
"Ehi ci sei?"
Insomma, vorrei dirgli, ma fingo. Non voglio stia male.
"Si, scusa sono solo un po stanca."
"Ho trovato qualcosa che ti piacerà."
Caccia fuori dalla giacca una busta.
E il mio umore cambia totalmente.
"Ho pensato che a fine luglio potremmo andare da qualche parte. Un posto solo per noi, credo che ce lo meritiamo no?"
Apro la busta e due biglietti per Capri sono proprio davanti a me. Non volevo andare chissà dove, a me bastava stare con lui. E lo ha capito subito, ormai nemmeno le parole ci servono più.
"È solo una settimana... Ma per adesso posso darti solo questo. Magari potremmo andare a trovare Elisa e Andrea..."
Inizia a blaterare e io non posso far altro che saltargli addosso.
"Tesoro mio" mi stringe forte e a me viene solo da piangere.
Non lo sa come mi sentivo finora due minuti fa e non lo saprà. Il mio respiro si affanna e lui se ne accorge.
"Che c'è? Piangi?" sorride quasi e mi bacia, facendomi sorridere.
"Non potevi rendermi più felice, e non é solo per il viaggio, é la prima volta che facciamo qualcosa da soli, solo per divertirci.
Grazie Ste, davvero."
E il mio pomeriggio trascorre così. Tra una torta di mele, divisa con la persona che amo, mettendo da parte il puntino che mi cresce dentro.
Non so per quanto andrò avanti.
Non so per quanto riuscirò a nascondere questa storia a Stefano.
E c'è solo un modo per mettere fine a tutto questo, prima ancora che inizi.








Ciao a tutti! Non mi soffermerò molto, so che so una persona orribile, non pubblico da un mese e mezzo quasi. Questo capitolo era nelle mie bozze da tempo, forse due mesi, e non fraintendetemi. Volevo pubblicarlo, ma indica una svolta importante e sinceramente non so nemmeno se sono pronta ad affrontarla. Ma ormai ho scritto, quindi devo pubblicare necessariamente.
Emma è incinta...e a quanto pare non è pronta, anzi lei questo puntino non sa se lo vuole e non ha nemmeno intenzione di dirlo a Stefano, che ogni giorno è sempre più innamorato.
Che farà? Glielo dirà? Che pensate?
Fatemi sapere!!
Mi scuso ancora e vi mando un bacio❤️

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 17, 2020 ⏰

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