Venti

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Emma


"Io non so niente dell'amore. Quello che so, lo so dai libri o al massimo da qualche film."
Tre anni fa nella mia testa circolava solo questa frase, avevo paura, ero terrorizzata, invece poi ho capito. Noi nasciamo con l'amore. Sappiamo tutto di quest'ultimo da sempre, sono le esperienze che poi ci aiutano: ad essere più flessibili, ad avere fiducia.
Adesso so qualcosa in più sull'amore, soprattutto per la mia piccola esperienza.
La mia esperienza. Se tale si può definire, inizio a dubitare anche di quello che ho provato. Mi sembra sia passata una vita, ero una ragazzina e giuro che confermerei di non aver provato nulla, se non mi fossero successe determinate cose. Sarò poco razionale, lo dice anche Mattia, ma quando canto, io penso anche e soprattutto a tutto quello che ho passato ed è inevitabile che nei miei pensieri non faccia capolino anche lui. Non so nemmeno se ho fatto bene a dirgli quelle cose una settimana fa, probabilmente non se le meritava nemmeno sputate addosso tutte in una volta; so solo che l'ho allontanato di nuovo dalla mia vita, senza farlo entrare stavolta. Sono giorni che sono sempre soprappensiero, con la testa su un altro pianeta, e credo che a mandarmi in palla il cervello, sia stato rivederlo e avere un confronto con lui guardandolo negli occhi. I miei amici non sanno niente. Non credo lui abbia detto qualcosa, io semplicemente non ho altro da aggiungere, né niente da dirgli.
Stasera siamo a cena da Elena e con me c'è anche Mattia. Non sto usando nessuno, è un bravissimo ragazzo e io sto semplicemente continuando la mia conoscenza con lui, facendo la cosa più giusta: pensare a cosa potrà accadere. Non è ancora scattato nulla tra noi, e sono certa che la causa di ciò sia per lo più dovuta ai casini delle ultime due settimane, ma siamo in sintonia e io questo non lo poso negare.
"Sei sicura sia la cosa giusta?"mi dice quando siamo ormai quasi davanti al palazzo di Elena.
"Ma si...tranquillo è una serata tra amici, sarai un sacco a tuo agio, davvero."
"Mi fido" e mi sorride dandomi sicurezza, potrei dire che ultimamente quando sto con lui riesco a tornare con i piedi per terra.

L'accoglienza a casa di Ele, è sempre stata una delle migliori. È una casa così calda, e in questo momento riesce a calmarmi più del solito.
"Tu devi essere il famoso Mattia" strilla quasi Elena, riuscendo a imbarazzare anche me; non oso immaginare quando andremo in salone davanti a tutti cosa accadrà. Mattia annuisce, silenzioso come sempre e io spero non si chiuda a riccio. È un cosa che davvero non sopporto di lui, quando é in imbarazzo si zittisce improvvisamente e non riesce a scuotere nemmeno me. Mattia mi lascia la mano e non lo ritrovo più affianco a me; Elena mi trascina in cucina in maniera frettolosa e non ci capisco più nulla.
"Io non ti faccio andare di là dal tuo Mattia, fin quando non mi spieghi" si impunta come farebbe mia mamma, e io continuo a non capire.
"Cosa?"mi fiondo nella busta di patatine mezza aperta sul tavolo, e continuo a osservare Elena senza capire.
"Emma sei seria? Non ne hai parlato con nessuno. Menomale che Marcello riesce a tirare fuori le cose dalla bocca di Stefano, più facilmente di quando noi facciamo con te."
Ha parlato. Maledetto.
Ha spifferato tutto.
"Non erano cose rilevanti" dico con aria superiore, anche se so che sembrerà una grande paraculata.
"No aspetta fammi comprendere. Per te non era rilevante cosa di preciso? Dirci determinate cose? Emma stai diventando identica a tre anni fa, guardati. Hai parlato con una delle persone più importanti della tua vita, dopo secoli e nemmeno ce lo hai detto. Siamo tue amiche o no? Non eri così."
Sono nervosa, sto arrivando al limite: "siete mie amiche, ma dovete starne fuori"ma il mio nervosismo dura poco, divento fragile di nuovo"per favore."
Deglutisco, devo smettere di versare lacrime.
Ele mi sorride di nuovo, anche se è comunque un po incerta. Non posso restare a convincerla, decido di andare di là dagli altri.
Mi fiondo da Marcello e lo abbraccio felicissima. Non mi interessa di quello che è uscito poco fa dalla bocca della mia amica, per un attimo riesco a dimenticare anche quello.
"Em il tuo ragazzo ci stava spiegando come vi siete conosciuti."
Ecco ci mancava questa.
"In realtà noi..."Mattia interviene e sussurra qualcosa, che nessuno può sentire. O non vuole sentire, ho capito benissimo a che gioco stanno giocando. Mi stuzzicano e lo fanno soprattutto perché hanno notato anche loro la somiglianza, lo vedo dai loro sguardi, eppure nessuno sa niente.
Vogliono credere?
Che credano ciò che vogliono.
Vado vicino a Mattia e mi siedo stringendogli la mano. Noto che fa lo stesso con me e lo apprezzo particolarmente. La serata va avanti in maniera molto tranquilla e sono serena perché a parte il guardare fin troppo Mattia, i miei amici non fanno nulla, né chiedono qualcosa. Andrea e Marcello si guardano spesso, ma non fanno domande; io nella mia testa mi chiedo solo dove sia, forse è anche ripartito. Lo so che tutto questo non mi dovrebbe importare e che è una mancanza di rispetto nei confronti della persona a cui sto stringendo la mano, ma è inevitabile non pensarci. Elisa richiama la mia attenzione invitandomi ad andare di là con lei ed Elena, e io, troppo buona sono costretta a lasciare Mattia nelle mani di Marcello e Andrea, di nuovo.
Vado con loro e hanno una faccia...strana, quasi scocciata.
"Siete sicure sia tutto ok? Insomma io capisco che non vi ho detto nulla e siete incazzate, perché non vi ho detto niente, ma mi sembra stiate un po esagerando" sistemo qualcosa, preferisco distrarmi, se penso a quel cretino che ha detto tutto...lo ammazzerei.
"No Em davvero non è quello il punto"Eli mi si avvicina, mentre Ele sembra essere diventata all'improvviso muta.
E allora qual'è?
"Noi..beh ecco..."
"Emma!"l'immagine di Mattia davanti agli occhi già col cappotto mi confonde ancor di più.
"Ohi perché vai via?"
"È salita la febbre a mia sorella, mi dispiace, ci sentiamo va bene?"mi da un bacio sulla guancia abbastanza vicino alle mie labbra. Mi sto stancando, questa serata è troppo frenetica.
Elisa sta per dire qualcosa, ma il campanello la anticipa.
Mi alzo per andare ad aprire, ma Elena sembra essere più convinta ad aprirla lei quella porta. Ma stavolta non mi frega: avanzo in maniera frettolosa verso la porta, afferro la maniglia e apro.
E adesso capisco tutto.
Capisco la scenata di Elena appena sono arrivata, gli sguardi di tutti su Mattia, Elena ed Elisa che fino a cinque secondi fa sembravano due psicopatiche.
Stefano ha una bottiglia di champagne in mano e io sinceramente non capisco nemmeno a cosa serva, che cosa devono festeggiare tutti quanti. Per un attimo indietreggia sconvolto, poi deglutisce e si avvicina. Sento gli occhi bruciare-io non capisco perché ancora mi faccia questo maledetto effetto-e Marcello mi abbraccia da dietro, allontanandomi dall'uscio della porta. Lui entra e me lo ritrovo a qualche centimetro di distanza; purtroppo però nella mia vita non sono mai stata in grado di nascondere ciò che provo. Vorrei tornare a casa, come ha fatto Mattia e provare a raggiungerlo, ma limito a fuggire dalla presa di Marcello e corro in bagno.
Non mi capisco più. Non riesco a comprendere più niente.
Stefano non mi ha fatto nulla, quello è il problema. Sono io che dovrei dirgli tutto quello che ho fatto...eppure continuo a scappare.
Nemmeno fossi un ladro.



Alloraaa!! Che ne pensate? Emma ha fatto bene a portare Mattia? Cosa pensate di lui? Siete d'accordo con Elena? Emma ha fatto bene a non dire loro dello sfogo con Stefano?
E Stefano? Perché è a casa di Elena?
Cosa succederà?
A prestissimo❤️

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