Trentadue

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Emma

Che fai quando accanto hai qualcuno che non vuole lasciarti da sola?

Che fai quando quella stessa persona che un mese fa non voleva vederti, inaspettatamente si riavvicina a te, e dice di sentirsi in colpa? 

Ti dice che ha bisogno di te, quando non sai nemmeno tu cosa vuoi in questo momento? 

La notte porta consiglio, dicono. Questa é stata una delle notti più turbolente di sempre. Ieri sera mi ero addormentata, ma poi è arrivato lui, con la sua mano, le sue parole, e io non sono più riuscita a chiudere occhio. Cioè, in realtà li ho chiusi, ma i pensieri non hanno smesso di  circolare ininterrottamente. Ad un certo punto non vedevo l'ora si facesse giorno. L'ho sentito muoversi spesso, ma non mi ha mai lasciata. 

Nemmeno fossi la cosa più preziosa di sempre. 

Sono le sette e mezza, ma non mi alzo. Decido di aspettare un altro po, qualcosa mi dice che forse stare accanto a lui è la cosa giusta, almeno stavolta. Lui si è mostrato sincero, e anche se sta male anche lui, non me lo fa notare, lui c'è. Vorrei provare a parlargli di più, vorrei provare a sfogarmi senza necessariamente rompermi tutta. Per questo resto. Anche se stamattina avrò centomila cose da fare, voglio aspettare si svegli. Voglio aspettare mi guardi negli occhi e, ad essere sinceri,  e anche un po' egoisti voglio scovare qualcosa in più dai suoi occhi. Non voglio essere l'unica a star male, voglio vedere nei suoi occhi il mio dolore. E non ci metto tanto. Stefano inizia a smuoversi. Si poggia sul fianco e stringe più forte la mia di mano. Dopo poco accenna un sorriso e apre gli occhi. Ci vedo dentro tristezza, dolore, rabbia, ma nonostante questo lui non dice nulla, anzi, mi trasmette solo tranquillità. 

Davvero tanta, troppa per me. 

Mi accarezza, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e grazie alla sua dolcezza, involontariamente sorrido anche io. Si avvicina a me, ancora di più e le distanze si sfumano, quando il suo respiro arriva a toccare il mio collo. 

Non succedeva da una settimana, non succedeva da quando abbiamo fatto l'amore. Il mio sorriso diventa una lieve risata, quando la sua barbetta, inizia farmi il solletico. 

"Ste"lo richiamo, ma è praticamente inutile. Lui continua e anzi sembra prenderci gusto. Ridacchio ancora, fino a quando é lui stesso che cattura il mio sguardo. 

"Finalmente" mi dice soddisfatto. 

"Cosa?"chiedo leggermente imbarazzata.

"Finalmente accenni un sorriso" mi da un bacio a stampo e io lo lascio fare. 

Io devo ancora capire cosa siamo. 

Ma questa è un'altra storia. 

Resto ferma a guardarlo, e provo a smettere con le mie paranoie, con i miei silenzi che sono solo un ostacolo. 

"Non ci voleva tanto vedi?"aggiunge ancora e continua imperterrito arrivando con la sua mano, sulla mia pancia sotto la maglia. 

"Dai smettila"

Lo sento ridere e rido a ruota con lui e questo sia credo il mio primo momento di spensieratezza dopo davvero tanto tempo. Non che bastasse il suo solletico, ma sento che la sua presenza qui possa farmi stare meglio. 

La sua mano, che prima era all'altezza dello stomaco, adesso si ferma. È arrivato in quel punto. 

Non fa nulla, é indeciso, sa che può fare qualcosa di sbagliato. Però non sa che io aspettavo solo questo.

Come neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora