Emma
In questi due giorni casa mia é diventata un porto di mare, come non lo era mai stato. Sono stati giorni difficili, e le sensazioni dell'altra sera, le cose che ho provato, non se ne vanno via. Ieri mattina Mattia è stato il primo a chiamarmi. Mi ha chiesto come stessi, cosa mi fosse successo in teatro e io gli ho mentito, ovviamente: gli ho spiegato che ho avuto un capogiro dovuto alla cervicale, e che adesso ero a letto con la febbre. Ha detto che gli dispiaceva, che sarebbe potuto venire a trovarmi. Ma ho preferito di no. Da ieri mattina a casa, c'è il caos: Franci, Elena, Arianna, e perfino Elisa é tornata. Sanno tutte il perché. E io voglio che Mattia ne resti fuori. Sbuffano, a volte sono anche nervose, blaterano qualsiasi cosa. Le sento da camera mia, ma non mi va di uscire. Vorrei provare a scrivere qualcosa, ma ogni tentativo a quanto pare è nullo. E so bene io il perché. I miei sentimenti sono sovrastati dalla paura.
Di vederlo di nuovo?
Probabile.
Di trovarmelo a due centimetri?
Anche. Su quel palco era così sereno, calmo e forse sono solo spaventata e arrabbiata perché lui non ha sofferto come me. Non si é fatto problemi quando è arrivato qui, è felice. La mia rabbia è dovuta anche a questo: lo invidio; invidio la sua vita serena e spensierata. Invidio il suo volto rilassato, la sua vita che è ormai ricominciata. Vorrei essere riuscita a restare, l'altra sera. Vorrei avere la forza che sembra avere lui. Era espressivo, sorrideva, io, sono solo stata capace di scappare. Avrei voluto vedere i suoi progressi, avrei voluto battere le mani per lui, ma non riesco ad andare oltre quello che ho vissuto io da sola. Non riesco a non notare che per quanto coinvolto nel mio dolore, Stefano non l'ha vissuto.
"Si può?"sussurra Eli, affacciandosi nella mia stanza.
"Non devi mica chiedermi il permesso"le sorrido, è sempre stata la più timida tra noi tre. Le faccio segno di sedersi sul mio letto e subito fa come le dico. "Mi sei mancata tanto" mi dice e subito mi sale il magone.
"Anche tu Eli davvero."
"Lo sai che io so tutto anche se non vivo con te vero?"
"Si che lo so"annuisco; so di averla allontanata per un po, anche se non l'ho mai voluto davvero. Solo che, particolarmente da quando ho saputo di Stefano, non ho pensato a nient'altro e effettivamente mi sono concentrata troppo su me stessa.
"Ascoltami Em, lo so che magari non sono come Elena nel dare i consigli, e so che nessuna di noi, può capirti, perché nessuna ha sofferto quanto te in questi anni. So quante ne hai passate, quanto sia stato difficile per te riprenderti, ma non puoi lasciarti abbattere. Non di nuovo. Elabora il dolore, ma rialzati. Da quel dolore costruisci qualcosa di nuovo. Ricomincia da qui. Non stando sul letto, né uscendo con Mattia, usandolo come distrazione, che tanto lo abbiamo capito tutte che è uguale a lui. Esci con noi magari no? Da quand'è che non facciamo un'uscita tra sole donne?
Io, Franci, Ele ed Arianna avevamo pensato di uscire stasera. Non devi pensarci, anche se probabilmente prima o poi vi parlerete. Siamo tutte qua per te e ci saremo sempre, qualsiasi cosa accada."
Annuisco e sorrido. Elisa è arrivata al momento giusto.
"Sai Eli, sono spaventata da tante cose. Ho paura di incontrarlo, ho paura di soffrire di nuovo, di provare qualcosa di nuovo. Apprezzo tanto il vostro aiuto, ma davvero potete uscire senza di me tranquilla. Leggerò un libro o scriverò qualcosa non so."
"Oh tu non fai proprio una beata minchia" irrompe Elena e io scoppio a ridere per quanto sia energica. Arianna prende la mia agendina, Franci posa i libri, Elena apre l'armadio. Basta un secondo per ritrovarmi con tutte le ragazze sommersa da vestiti. Provano a farmi sorridere a modo loro e rimango sorpresa dinanzi a qualsiasi tentativo di rimettermi in sesto, di aiutarmi. Sono mie amiche si, ma non è da tutti.
"Tu stasera ti vesti, metti questi quattro stracci, tanto starai bene con qualsiasi cosa ed esci chiaro?" Le parole di Arianna sono più serie che mai.
Non posso di certo dire di no a questo punto."Vedi che alla fine ti stai divertendo?"
Afferma Elena dinanzi alla mia ennesima risata. Ma è impossibile non ridere quando si esce con Elisa. Certo se fossi stata ancora a casa, probabilmente sarei andata dritta al manicomio, e poi ero stanca di sentire i loro lamenti. Tanto comunque mi avrebbero preso con la forza. Siamo in un locale qui a Milano: c'è musica, si balla, si beve insomma è proprio carino. Mordicchio nervosa la cannuccia del mio drink e penso alle mie condizioni domani mattina. Devo anche passare in studio. Chi me l' ha fatto fare? Lo sapevo sarebbe andata a finire così. Sono pronta a salutare la mia razionalità."Bene ragazze io vado a prendere qualcosa al bancone, chi vuole venire con me?"decido di alzarmi e seguire Elisa.
Corriamo al banco come due assatanate e ordiniamo due cicchetti di vodka.
Bere per dimenticare, giusta osservazione Em.
Il cicchetto brucia la gola, è forse fin troppo forte, io non posso far a meno di ridere ancora notando la faccia della mia amica nel buttarlo giù, mentre nel muovermi un secondo avverto subito un capogiro. Mi accorgo però dopo qualche secondo, con quel po di lucidità che mi resta , che forse allontanarmi da sola con Elisa non è stata un'ottima idea. Il locale si rivela più grande e più zeppo di gente rispetto a quanto potessi immaginare e sia io che Eli non reggiamo benissimo l'alcool; in più le borsette sono al tavolo e credo proprio che le altre faranno fatica a trovarci. Prendo la mano di Elisa e le faccio segno di andarcene, il prima possibile, inizia a fare davvero troppo caldo. Ci giriamo e noto Elena, Franci e Arianna venirci incontro come se avessero corso una maratona.
"Dobbiamo andarcene, adesso!"urla Francesca.
Eli prega per un ultimo drink, Arianna ed Elena mi strattonano e io continuo a non capirci una mazza.
"La gente sembra tranquilla, non credo ci sia un incendio"dichiaro dando voce ai miei pensieri.
Elena invece insiste e io non capisco. Elisa invece mi offre sorridente un altro drink e io non posso far a meno di prenderlo. Usciamo e io ed Eli ci sediamo sulle scale.
"E' un cretino. Ve lo giuro che se trovo Marcello, lo prendo con le mie mani e lo strozzo" Elena continua a borbottare e io continuo a non capire un accidenti.
"Perchè?!"intervengo io: sono tutte troppo agitate.
"EMMA PER FAVORE!"urlano tutte, mentre Eli tenta di zittirle. Io giuro che vorrei capire, ma sono troppo paranoiche.
"Ma che ha fatto poverina? Vuole ballare? E andiamo a ballare!"Elisa mi appoggia e basta una piccola corsa per ritrovarci dentro, di nuovo. Mi sento finalmente libera: sono leggera, sto ballando e sto proprio bene. Ad un certo punto non vedo più nemmeno Eli, sento voci, urla, risate, ma continuo a fare ciò che mi pare. Sono del tutto concentrata sui passi, sul divertirmi quando sento qualcuno toccarmi la schiena scoperta. Rabbrividisco e immediatamente mi giro.
Ma forse sarebbe stato meglio di no.
È cambiato tanto...io non lo immaginavo così. Non si vedeva, non si percepiva. Ha i capelli più lunghi, la barba, non sembra lui. Noto che mi osserva, e i suoi occhi, il suo sguardo mi pietrificano. Non riesco a capire cosa pensa, non riesco a leggere i suoi pensieri, non più. La musica si annienta, adesso sento solo un fischio nelle orecchie. Non lo riconosco più.
Eppure è il padre di mia figlia.
È il padre di Chiara.Le cose pian piano si stanno smuovendo!! Si lo so, è passato un sacco di tempo, ma prometto che ce la metterò tutta ad aggiornare un po di più. Io non so se sono riuscita a rendere l'idea, ma Emma non è proprio super felice...parleranno? O Emma scapperà? Le ragazze hanno fatto bene a nascondere tutto? Che le dirà Stefano?
Fatemi sapere, a presto❤️