Sette

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Stefano, New York


"Non jettà mai e ricord" diceva sempre mio nonno.
A volte mi chiedo ancora cosa intendesse in modo specifico. Però sono certo che affinché rimanga intatta qualsiasi cosa c'è bisogno dei ricordi. E così oggi sapete che ho fatto?
Ho aperto l'armadio e ho preso una scatola enorme. Dentro c'è di tutto, a partire da qualche cappellino che mi mettevano quando era ancora neonato, le prime scarpette da ballo, il diploma e tante tante cose. Ho un affetto particolare nei confronti dei ricordi da sempre, ma forse li apprezzo di più stando lontano dal mio Paese. Quando si ha tutto a portata di mano è difficile pensare ai ricordi. La tua famiglia é con te, che motivo hai di guardare vecchie foto con loro?
È da quando sono in America che ho capito il loro valore. Appena mi manca qualcosa, apro il mio scatolone dei ricordi, e rimango incantato ore ed ore ad osservare, come se lo facessi per la prima volta.
Poi ci sono le foto. Quelle non mancano mai. Ho sempre avuto foto e rullini, non mi é mai piaciuto vederle dallo schermo del telefono. La foto è tale solo se è stampata. Sono ricordi vivi, e le ho appese ovunque qua dentro.
Ci sono foto con i miei, i miei fratelli, foto di me da piccolo, e appesa alla parete della mia stanza ce n'è una alla quale forse tengo più di tutte. È con i miei amici, la mia seconda famiglia. La osservo. Ci siamo tutti. Marcello e Andrea sono affianco a me. Sulle spalle di Andre c'è Eli, Marci ha Elena e io ho Emma. Siamo a Barcellona. La cosa più bella di questa foto è il sorriso stampato sulla faccia di tutti. Mi soffermo su un particolare, che fino ad adesso non avevo mai realmente notato. Io ed Em ci stringiamo la mano. E lei mi stropiccia la maglia con le sue gambe, segno che col suo corpo mi stringeva tanto. Sorrido al ricordo di Barcellona, ci siamo divertiti da morire. Beh sono successi un sacco di casini, ma quel giorno era speciale. Io e lei ci eravamo appena fidanzati, e nessuno lo sapeva. Nonostante tutto però, dalla foto si vede eccome. Il resto delle foto con Emma le ho lasciate a Roma. Quando partii non volevo ricordi con lei, ero arrabbiato, preferii lasciare tutto a casa. E così ho portato solo questa. Ma dice tanto. Dice che tre anni fa eravamo spensierati, felici e diversi. Forse solo perché non avevamo ancora fatto i conti col nostro futuro. Adesso stiamo bene, ma tutti, credo ognuno di noi, ha buttato il passato alle spalle.
E cosa resta?
Restano solo i ricordi. Non so se per loro sia lo stesso. Andrea e Marcello mi dicono che gli capita spesso di ricordare le nostre nottate, le interrogazioni, ma gli altri?
Facciamo un passo indietro.
Di Emma non so nulla e secondo me, per la mia attuale situazione psichica è anche meglio così.
Di Eli qualcosina la so, ma che volete che capisca io dei pensieri una donna.
Di Ele, potrei sapere qualsiasi cosa, invece ho rovinato tutto per un mio capriccio. Forse perché a parte Emma, era l'unica che nel suo essere così speciale, mi comprendesse. E mi dispiace aver rotto totalmente con lei, quando so che in questo periodo di confusione totale mi sarebbe stata un sacco d'aiuto.
Mi mancano i miei amici, mi mancano troppo spesso, ed è vero che qui c'è John che per me é come un fratello, ma non ha nulla a che fare con ognuno di loro. E per di più sa poche cose di me. Non sa di come sia arrivato in un altro continente: insomma conosce per filo e per segno la mia vita qui, sa cosa mi piace fare, con quante ragazze fino ad oggi ho fatto sesso, ma di certo non sa del mio passato. Ed è meglio che non lo sappia; insomma diciamoci la verità: il mio passato appartiene ai miei amici e ai miei ricordi.
Non so per quanto potrò andare avanti così, a volte mi chiedo come sia possibile stare qui da solo, senza sapere tu chi sia realmente. Provo una nostalgia assurda, mi piacerebbe anche tornare in Italia e questo con sincerità, è l'unico motivo che mi porterebbe a partire a Marzo. Ma poi penso che intralcerei in troppi casini e cose che non mi riguardano e cambio subito idea.
Ne ho parlato con Caty, e lei ha esclamato quanto sia importante partire, fare nuove esperienze a livello artistico.
"Non ti manca la tua Italia?"mi ha detto con un americano chiaro e fin troppo convincente.
Volevo risponderle di si, che in realtà é così. Ma volevo spiegarle che ho paura di scontrarmi con ciò che più mi turba del passato e rimanerci secco. Inutile dire che parlare con lei è servito a poco e a nulla dato che è "de coccio" come si dice nella mia amata Roma. Mi ha costretto a seguire le lezioni e da una settimana dalle 8 del mattino alle 3 del pomeriggio sono in sala a ripassare classico. Non me ne voglia Bolle, ma se uno stage è così, ho un motivo in più per saltare.
Però poi quando torno a casa e mi butto sul letto, penso a troppe cose. Penso che in fondo sarebbe realmente una bellissima opportunità. Potrei conoscere i migliori ballerini al mondo e potrei essere notato da qualcuno. Potrei rivedere gli altri, che alla fine mi mancano da morire. Invece il sottoscritto, si fa sotto dalla paura di fare i conti con una storia che dovrebbe essere chiusa e strachiusa avuta con Emma- una delle persone più dolci e innocue al mondo- nei confronti della quale non dovrei provare alcun tipo di rancore. Potrei non partire e perdere una delle occasioni più belle di sempre. Partire significherebbe fare davvero tante cose e rischiare. Non so davvero che fare e con chi consultarmi. John non sa nulla ed è meglio così. La mia famiglia mi sarebbe utile, ma fino a un certo punto. Dovrei parlare con uno di loro, ma temo che alla fine tutti mi diranno la stessa cosa, e io non so pronto a sentirmi dire: "dai parti! Ci avete messo una pietra sopra? E allora che ti frega?"
Ho bisogno di qualcuno che vuole il mio bene e il bene di Emma. Incontrarci, se ora ci penso su potrebbe essere autodistruttivo per entrambi e ho bisogno di qualcuno che sia cosciente di questo. Con chi posso parlare?
Rimango per qualche minuto ad osservare la mia foto, quando ecco l'illuminazione.
Prendo il telefono e fregandomene altamente  del fuso orario, digito il suo numero, pronto a prendermi il meglio e il peggio.
Due squilli.
"Pronto?"
"Stefano?"



Buonasera!❤️
Chi avrà chiamato Ste?🤫

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