CAPITOLO 1

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Sara's pov

Ho sempre pensato di avere una famiglia perfetta, con due genitori che farebbero di tutto per far felici i propri figli, un fratello con cui passare la maggior parte del tempo, ma come per magia all'improvviso tutto questo svanisce e rimango solo io o meglio rimane Sara, da un giorno all'altro mi ritrovo in un mondo diverso, niente più giochi, libertà e nemmeno feste, ma solo una stanza all'interno di una casa-famiglia.
Abbandonata da chi più amavo, credevo di poter continuare a preparare dei dolci con mia mamma, ad aiutare papà nei lavoretti nel giardino e giocare con Jack mio fratello, ma sono stati proprio quattro mura di una casa-famiglia, la mia migliore amica Miry che ho conosciuto in quel periodo e il ritrovamento di Matt a farmi andare avanti e superare anche quel periodo buio.
Il tempo è trascorso e tante cose sono cambiate: Miry vive felice la sua storia d'amore con Kevin, io e Matt ci siamo promessi di stare sempre insieme e di non far cadere ancora una volta il nostro rapporto come successe anni fa, ma non sempre le promesse vengono mantenute e quella che ci siamo fatti io e Matt forse era una di quelle che prima o poi vengono spezzate.
Quando sono stata adottata da Julia e George ho dovuto lasciare la casa-famiglia, i miei amici e di conseguenza anche il mio primo amore e come sospettavo non sempre la distanza tiene unite le persone, infatti basta guardare me e Matt, lui dopo la mia partenza è rientrato nella sua città; mentre io ancora una volta mi ritrovo a Parigi, la città in cui sono nata, ma questa volta sono con una famiglia completamente diversa che mi adora e cerca di non farmi mancare niente, forse perché sono la loro unica figlia.
Sanno tutto di me e quando gli ho raccontato della mia storia con Matt ho visto nei loro occhi la commozione che provano due genitori nel vedere soffrire i propri figli.
I primi giorni è stato difficile ambientarmi e la paura più grande era proprio quella di ritornate a Parigi, ma ho deciso di lasciare da parte il passato per dare spazio al futuro e così finalmente sono pronta per il mio primo giorno di college.

"Tesoro come ti senti?" Mi chiede Julia appena entro in cucina.
"Sono agitatissima, penso di non farcela..."
Andrò in una scuola dove non conosco nessuno, ho paura di non essere all'altezza di altri ragazzi solo perché ho studiato in una casa-famiglia.
Cerco di concentrarmi sul cibo che c'è per colazione e a proposito di questo devo dire che Julia, anzi mamma è molto brava e prepara sempre delle cose gustosissime.
Ho deciso di chiamare i miei genitori come si meritano: mamma e papà. Ricordo perfettamente tutte le lacrime che scesero dai loro occhi quando per la prima volta li chiamai così, mi abbracciarono e fu proprio in quel momento che mi accorsi di non aver perso niente, anzi avevo aspettato troppo a lungo e finalmente mi stavo rendendo conto che la felicità era proprio sotto ai miei occhi.
Da quel giorno qualcosa cambiò perché dentro di me cresceva la voglia di fare nuove esperienze e fare finta che questa città non era la stessa di qualche anno fa.
I mesi trascorsero tranquillamente e durante l'estate ho partecipato a delle feste in compagnia della mia vicina di casa, all'inizio ero un po' scontrosa nei sui confronti poi conoscendola meglio ho capito che sarebbe stata un'ottima amica e infatti così è stato. Diciamo che è il mio opposto io capelli rossi, ricci e quasi sempre in disordine; mentre lei è bionda e in ordine, ma tralasciando questi piccoli dettagli devo dire che trascorriamo tanto tempo insieme e quest'estate insieme a Miryam abbiamo trascorso una giornata al mare, quante risate quel giorno.

"Sara mi stai ascoltando?" Domanda mia mamma mentre mi accarezza la schiena, probabilmente si sarà accorta che ero immersa nei miei pensieri.
"Si scusami..." ingoio velocemente la colazione e mi alzo.
"...vado Grace mi starà aspettando."
I miei genitori mi accompagnano fino al portone, li saluto con un bacio e cammino fino alla casa della mia amica.
Aspetto che mi raggiunge e nel frattempo rispondo ad un messaggio di buona fortuna che mi ha inviato Miryam circa dieci minuti fa.
"Pronta per il tuo primo giorno di college?" Esulta la mia vicina.
"Per niente. Ho una paura tremenda, tu come ti senti?" Le chiedo perché anche lei inizia oggi, con una piccola differenza cioè lei abita in questo posto sin da piccola e conosce già una parte delle persone che frequenteranno il college.
"Io sono entusiasta, non vedo l'ora."
Non avevo dubbi, invidio molto il suo carattere deciso e coraggioso.
Percorriamo il viale che ci conduce a scuola e quando vedo l'insegna del college inizio a tremare come una foglia e ripeto mentalmente tutto quello che devo e non devo fare in queste ore.
Mi sono imposta delle regole per cercare di non sembrare agitata, ma non penso che funzioneranno.
"Vieni Sara andiamo in segreteria a ritirare l'orario delle materie."
Grace è molto calma e se non ci fosse lei a quest'ora avrei girato i tacchi e sarei tornata a casa.
Appena ritiriamo i fogli del programma mi accorgo che per fortuna io e la mia amica siamo nella stessa classe.
"Menomale che ci sei tu." Le dico entusiasta.
Grace sorride e ci incamminiamo verso l'aula dove ci sono già alcuni posti occupati.
"Andiamo là." Indico due banchi uniti vicino alla finestra, non so perché ma ho sempre avuto una specie di ossessione per le finestre, adoro guardare sempre quello che c'è dietro una lastra di vetro.

Mezz'ora dopo mi ritrovo a prendere appunti scrivendo tutti i nomi dei ragazzi presenti nella mia classe, qualcuno può pensare che sono pazza, ma la verità è che se non li scrivo probabilmente non ricorderò nemmeno uno e sarebbe umiliante non conoscere i nomi dei propri compagni di college.
"Perché stai scrivendo su quel quaderno tutti i nomi?" L'espressione di Grace è un misto tra perplessa e divertita.
"Se non utilizzo questo metodo non li imparerò mai."
Ok forse adesso penserà che sono una ragazza pazza e ingenua.
"Bene ragazzi siccome vi siete già presentati, ho pensato che per conoscervi meglio possiamo fare un gioco..."
Se fino a un secondo fa questo professore aveva tutta la mia stima, adesso lo sto odiando troppo.
"Adesso io vi propongo una frase di un libro e voi dovete intervenire e discutere tra voi."
Per fortuna termina l'ora di lezione e quindi arriva il momento della pausa dove siamo autorizzati ad uscire fuori nel cortile per liberare la mente.
"Come ti sembra il college?" Domando a Grace mentre ci dirigiamo verso una panchina libera sotto un piccolo albero dai rami folti.
"A me diverte un sacco e tu cosa ne pensi?" Non avevo dubbi, lei é sempre stata una ragazza che si ambienta subito mentre io devo prima conoscere il luogo e le persone che devo frequentare.
"Non è male..."
Continuiamo a parlare per altri cinque minuti poi veniamo interrotte da qualcuno.
Alzo il volto e il mio sguardo si posa su uno dei tre ragazzi che mi ritrovo di fronte.
"Ciao io sono Zac, lui è Isaac, Martin e Margot." Anche se con qualche dubbio saluto questi ragazzi e mi domando perché tra tutti c'è solo una ragazza.
"Io sono Grace e lei è la mia amica Sara." Mi riprendo dal mio stato di shock e accenno un sorriso. Sembrano conoscere perfettamente questo posto e quindi facendomi coraggio gli chiedo:
"Da quanto frequentate il college?"
Il ragazzo alto con i capelli scuri che mi sembra di aver capito che il suo nome è Zac risponde per se, ma anche per gli altri.
"Siamo al quarto anno e vedendovi tutte sole abbiamo deciso di farvi compagnia, spero non sia un problema."
Arriccia le sopracciglia e non riesco a decifrare il suo sguardo fisso su di me.
"Assolutamente no."
Sto per rispondere, ma la mia amica mi anticipa e contraddice i miei piani.
Terminata la pausa rientriamo in classe e mi accomodo al mio posto per assistere alle tre ore di lezione rimanenti prima di ritornare a casa.

"Beh quel tipo era abbastanza carino vero?"
Mentre percorro il viale verso casa, Grace ne approfitta per commentare il primo giorno di college o meglio i ragazzi che ha conosciuto oggi.
Annuisco senza dare troppa importanza alla sua domanda.
Quando vede che non le rispondo decide di proseguire con un'altra domanda:
"Non hai niente da dire?"
"Si sono carini, ma lo sai cosa penso."
A questo punto sbuffa e prevedo quello che sta per uscire da quella sua boccaccia che non smette mai di parlare.
"Sara ormai quella con Matt è una storia passata, sei stata proprio tu a raccontarmi che non siete fatti per stare insieme e io ti do ragione. Eravate piccoli quando vi siete innamorati e ora che siete cresciuti avete scelto strade diverse."
Questo discorso non dovrebbe provocarmi niente, ma per qualche stupida ragione sento una stretta allo stomaco quando si parla di Matt.
Quando stavamo insieme abbiamo condiviso un sacco di avventure, ci siamo divertiti e abbiamo sofferto rimanendo sempre uniti, odio questa mia fragilità che mi fa sorgere delle domande:
Perché soffro ancora per noi?
Lo amo?
Chissà se mi pensa mai?
La verità è che io non ho mai smesso di pensarlo, ma forse ha ragione Grace quando dice di andare avanti.
Dimenticare tutto sarà difficile, ma se siamo arrivati a questo punto significa che siamo giunti ad una sola conclusione cioè quella di allontanarci, nonostante questo so di aver commesso uno sbaglio.
Pensate a una partita di calcio, i giocatori lottano per vincere e puntano tutti verso la vittoria, ma allo stesso tempo devono proteggere la loro squadra; ecco questo è successo a me e Matt, abbiamo sempre cercato di seguire la stessa direzione, ma il destino ha deciso di metterci di fronte ad una sfida e forse ci siamo arresi troppo in fretta dimenticando che c'è sempre una via d'uscita.


●Ecco a voi il primo capitolo di questa nuova storia.
Cosa pensate della nostra protagonista Sara?
Un passato difficile che ha segnato la sua vita e poi è rimasta delusa da una storia che ha lasciato una profonda ferita nel suo cuore.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e se vi va lasciate una 🌟...

Vi aspetto a breve con il secondo capitolo dove a parlare sarà proprio Matt, l'ex fidanzato di Sara.

Per qualsiasi problema mi trovate sul mio profilo di wattpad @albanesej894
Un bacione 💝

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