CAPITOLO 34

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Matt's pov

Sono seduto sul grande tappeto del salotto insieme alla mia fidanzata e ai nostri amici, ancora non mi sembra vero che sono riuscito a trovarla, dopo queste settimane di sofferenza finalmente ho ripreso a respirare e adesso Sara ha deciso di svelare i nomi dei colpevoli prima a noi per poi parlare direttamente con i carabinieri.
Purtroppo la situazione è abbastanza difficile e basta una sciocchezza per far cambiare umore alla ragazza che ho di fronte.
"Quindi tu stavi parlando con Lexy al cellulare e poi quando ti sei svegliata eri direttamente in quella scuola abbandonata, ho capito bene?"
Sara annuisce e prosegue con il racconto.
"Per alcuni giorni ho lottato tra la voglia di essere coinvolta in un incubo e ho sperato che qualcuno arrivasse per salvarmi, ma purtroppo..." Fa un respiro profondo poi prosegue.
"...purtroppo rimaneva tutto racchiuso in un sogno fino a quando mi sono svegliata in un letto di ospedale, lontano da quel posto orribile."
Non ci posso credere, eppure non era così lontana da casa.
"Una mattina invece delle solite persone con il volto coperto, è arrivata lei è non mi sarei mai aspettata di vederla."
Grace le chiede di chi sta parlando e Sara a fatica le risponde.
"Margot e penso proprio che non è l'unica ad aver organizzato tutto."
Ricordo di aver già sentito questo nome e dall'espressione cupa delle ragazze capisco che si tratta di qualcuno che è in grado di commettere certe cose.
"Chi altro può essere stato?"
"Non ne sono sicura, ma penso ci siamo molta gente che conosciamo o forse no."
Non riesco a seguire il suo discorso, mentre loro sembrano parlare in codice proprio come succede tra le ragazze quando devono indagare su qualcuno o qualcosa.
Controllo l'ora sul cellulare e mi accorgo che è il momento di dirigersi verso l'aeroporto perché purtroppo amici e parenti devono partire, Sara è di nuovo con noi e quindi possono rientrare a casa tranquillamente.
"Mi raccomando non ti preoccupare che c'è Matt vicino a te."
Miryam sta salutando la sua migliore amica e come il suo solito le fa mille raccomandazioni, anche a me dice di avvisarla se succede qualcosa e soprattutto di tenerla aggiornata su tutto.

Dopo aver salutato tutti, io e Sara saliamo in macchina e ci incamminiamo verso la stazione di polizia per confessare quanto accaduto.
"Sei sicura di essere pronta a parlare?" Le chiedo gettandole un'occhiata prima di concentrarmi sulla strada.
"Prima o poi dovrò farlo."
Ha ragione.
Svolto a destra verso il cartello della polizia.
"Mi auguro solo di arrivare davanti ai carabinieri e conoscere tutti i nomi che mi servono, voglio sapere la verità."
"Ne hai il diritto."
Sono sicuro che una volta usciti da quel luogo sapremo come sono andate veramente le cose e spero di mantenere la calma perché ho un fuoco interiore che urla di uscire per bruciare tutti coloro che le hanno fatto del mare, lei non si merita di essere triste non dopo quello che ha passato da piccola.
La accompagno fino alla sala d'attesa, poi due carabinieri la portano dentro una piccola stanza, io non posso fare altro che aspettare e così cammino avanti e indietro per cercare di togliere l'ansia.
Dopo circa mezz'ora finalmente la porta si apre, ma il viso di Sara rigato dalle lacrime mi fa capire che non è andata molto bene.
"Cosa ti hanno detto?" Le chiedo accogliendola tra le mie braccia mente ci allontaniamo il più possibile da quel luogo.
"Pensavo che non ci fosse un'intera squadra, a quanto ho capito era tutto programmato e la telefonata che ho avuto prima di cadere in quella trappola non c'entra, ma Margot, la sua vecchia compagnia e alcuni ragazzi della mia scuola erano al corrente di tutto, non pensavo che una ragazza come lei fosse in grado di spingersi così oltre..."
Ha la voce rotta dalle lacrime vorrei poterle fare molte domande, ma ho paura di peggiorare la situazione.
"Ma sai una cosa? Da adesso in poi non dobbiamo più preoccuparci a breve saranno tutti condannati per quello che mi hanno fatto e forse solo quando saranno rinchiusi in delle strutture psichiatriche riusciranno a capire il dolore che hanno causato a molte persone."
Non resisto più e le chiedo di svelarmi il nome del capo dell'associazione clandestina.
"Melissa Houlse, la stessa che mi odia a morte per averle portato via il ragazzo di cui è segretamente innamorata."
Stringo le mani sul volante fino a quando osservo le nocche diventare bianche, non posso essere tranquillo di fronte a tanta cattiveria.
"Quindi è tutta colpa mia." Rifletto ad alta voce e solo quando sento Sara singhiozzare mi rendo conto di aver esagerato.
"Ecco io avevo proprio paura di quello che potevi pensare tu, ma devi capire che non hai nessuna colpa Matt."
Nonostante lei abbia ragione, dentro di me pervade qualcosa che mi sussurra di essere anche io colpevole.
"Non si arrende mai quella pazza!"
Esclamo ad alta voce mentre cambio direzione e imbocco una stradina che finisce in un grande parco divertimenti, anche se sono un po' scosso a causa delle informazioni di Sara devo farle ritornare il sorriso e questo posto può essere un'ottima occasione.
"Dove stiamo andando?" Mi chiede incuriosita.
"Vedrai, ti piacerà!"
Durante i pochi minuti del tragitto fino al parco, Sara prova a indovinare in che luogo la sto portando e devo ammettere che è andata molto vicino alla verità, ma per non rovinarle la sorpresa preferisco rimanere in silenzio e di tanto in tanto le faccio un cenno con la testa.

"Matt questo posto è semplicemente fantastico...sembra quasi di essere...si mi sento la protagonista di una fiaba!"
I suoi occhi emanano una luce diversa, brillano come se avessero visto il diamante più grezzo che esiste.
"Vieni andiamo in quella giostra, anzi no prima andiamo di là o forse sarebbe meglio iniziare con questa..."
Adesso la riconosco, quando è contenta o sta bene con se stessa parla senza tregua e non smette finché qualcuno non glielo fa notare, ma mi è mancata così tanto la sua voce che la lascio proseguire con i suoi interminabili discorsi.
"...che poi alla fine non importa da quale si inizia perché sono con te e ogni posto diventa unico e speciale!"
Sorrido e unisco le mie labbra alle sue, succede sempre così quando sono a disagio e di certo non mi aspettavo una frase del genere da parte sua.
Dopo una piccola discussione per decidere la giostra, stabiliamo un accordo e malgrado la mia voglia di tornare a casa infreddolito, vince lei e anche se lo scivolo d'acqua in Inverno non è il massimo, mi tocca salire sul tronco e accogliere tutti gli spruzzi di acqua calda che mi travolgeranno.
"Sei pronto?" Mi sussurra Sara avvicinando la sua bocca al mio orecchio.
"Diciamo di si." Le dico stringendo con più forza le sue braccia intrecciate alla mia vita.

Trascorriamo un paio d'ore senza pensare a niente e quando torniamo a casa siamo completamente distrutti.
I genitori di Sara sono andati via a causa del lavoro e io ho deciso di trattenermi un paio di giorni insieme alla mia ragazza per non lasciarla sola in casa.
"Posso farti una domanda?" Le chiedo sperando che mi dica di no, ma al contrario annuisce e mi invita a proseguire.
Appoggio la testa sulle sue gambe mentre siamo sdraiati sul divano e appena raggiungo la mia posizione le chiedo:
"Come faceva Melissa ad avere contatti con la tua amica Margot? Si trovano a chilometri di distanza e non riesco a capire come sia possibile che siano riusciti a organizzarsi..."
Spero di non aver riaperto una ferita che pian piano si sta cicatrizzando, ma ho bisogno anche io di risposte.
"La polizia mi ha confermato che entrambi avevano degli amici in comune che da anni portavano avanti questa associazione, poi un giorno quando tre ragazzi nonché gli amici e il fidanzato di Margot sono stati espulsi dal college, lei li ha ricattati ottenendo così il titolo di capo di tutta la società segreta..."
Mi domando come sia possibile tutto ciò.
"Tutto procedeva secondo i loro piani fino a quando un giorno uno dei tre ragazzi si spinse fino a Boston per ritirare delle costose pillole che hanno utilizzato tante volte anche con me, tipo dei calmanti...e là ha conosciuto Melissa che ha scoperto il suo segreto e ha deciso di allearsi alla squadra per trovare un piano ideale per catturarmi e a quanto pare ci sono riusciti tutti insieme."
Sembra tutto troppo surreale, ma non mi va di rovinarmi la giornata e non è giusto nemmeno nei confronti della mia ragazza; così mi avvicino e la stringo in un abbraccio per farle capire che da ora in poi le starò sempre più vicino.
I nostri vestiti sono ancora umidi, ma non importa perché l'adrenalina che ho dentro il corpo credo che possa bastare per riscaldare entrambi, le accarezzo dolcemente la schiena mentre lei tiene una mano sul mio petto sentendo i battiti del mio cuore.
Alzo lo sguardo e incrocio i suoi occhi, sono di un colore insolito, un verde immenso dove rischio di rimanere intrappolato se li fisso troppo a lungo.
Basta una piccola conferma per farmi capire che anche lei desidera quello che voglio io, a volte le parole contano poco quando due cuori corrono insieme verso la vittoria più importante, non basta dire di amare una persona quando puoi dimostrare tutta la tua passione e non è mai troppo tardi o troppo presto per compiere un passo davvero grande.
"La vita mi ha regalato te, non potevo chiedere di meglio!" Mi sussurra incrociando le nostre mani.
"Penso solo che il destino ha fatto incontrare le nostre anime al resto ci abbiamo pensato noi."
Scoppia a ridere e questo è il suono migliore che abbia mai sentito.


●Nuovo capitolo tutto per voi, finalmente avete scoperto la verità sul rapimento di Sara, avevate già qualche idea?
Un po' di divertimento e passione per i nostri protagonisti...ma non temete perché il bello deve ancora avvenire.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto se così fosse fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e se vi va lasciate una 🌟...

Vi aspetto nel prossimo capitolo e vi ringrazio per aver letto fino a qua.

Per qualsiasi problema mi trovate sul mio profilo di wattpad albanesej894
Un bacione 💝

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