CAPITOLO 37

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Sara's pov

Preparare la cena è stato abbastanza facile, ma il momento più temuto è quello successivo.
Siamo tutti seduti attorno al piccolo tavolo, alla mia destra c'è Matt mentre a sinistra Katia con la bambina e di fronte a me lo sguardo confuso di mio fratello. Vorrei poter leggere tutto quello che gli passa nella mente, capisco il suo stato d'animo perché anche io mi ritrovo nella stessa situazione.
Tralasciando qualche piccolo discorso tra la bambina e sua mamma, nella stanza non si sente volare una mosca e l'ansia che avevo prima adesso sta lasciando il posto ad una terribile paura di perderlo ancora una volta, ma devo fare in modo che questo non accada.
Stringo forte la mano di Matt sotto al tavolo e lui sembra cogliere in pieno i miei pensieri rompendo così la tensione e approfittando con qualche domanda un po' riservata.
"Mi sembra di aver capito che non frequenti più gli studi, quindi che lavoro fai?"
Jack alza lo sguardo e incrocia gli occhi di Matt, tra i due quello che inizialmente poteva sembrare una catastrofe si trasforma in un dialogo da persone civili e io non potrei essere più felice nel vedere insieme gli uomini della mia vita.
"Ho smesso di studiare da quando ho scoperto di diventare padre e fin da subito ho trovato lavoro presso un ristorante, purtroppo non è un posto fisso e quindi posso essere licenziato da un giorno all'altro, ma finché tutto procede per il meglio mi accontento di quello che ho."
Ingoio un altro boccone mentre Matt gli fa un'altra domanda.
"Quindi si tratta di un lavoro part-time?"
Mio fratello annuisce mentre riporta lo sguardo sul piatto quasi vuoto.
"State insieme da tanti anni voi due?" Chiede Matt ai padroni di casa, capisco subito che tra di loro c'è una forte intesa perché basta osservare attentamente il modo in cui si guardano e subito dopo puntano la loro attenzione sulla piccola bambina che gioca con il cibo.
"Ci siamo conosciuti appena sono stato adottato."
Ripenso subito ai miei genitori e decido di avvisarli prima che si spaventano.
"Scusate faccio una chiamata e arrivo." Sposto la sedia e mi allontano dal tavolo per poter parlare senza interruzione al telefono.

"Sara tutto apposto?"
Mi accorgo di essere stata un po' troppo incollata al cellulare così chiudo tranquillizzando mia mamma dicendole che sono al sicuro e subito dopo ritorno dagli altri.
"È successo qualcosa?" Sussurra Matt vicino al mio orecchio.
"No ho avuto l'esigenza di avvisare a casa che sto bene e sono al sicuro con te."
Lui accenna un sorriso e mi circonda le spalle con un braccio, anche se non ho nulla di cui preoccuparmi sento l'esigenza di parlargli perché ho attraversato diversi chilometri prima di trovarlo e adesso non posso lasciare che questa opportunità mi sfugga di mano.
"Possiamo parlare un attimo in privato?" Chiedo rivolgendo la mia attenzione a Jack, inizialmente sembra esitare su una possibile risposta poi senza dire niente mi fa cenno di raggiungerlo in salotto.
Butto uno sguardo veloce al mio ragazzo e mi incammino dietro mio fratello.
Non so da dove cominciare mi piacerebbe che fosse lui stesso ad iniziare il discorso, ma capisco che con il tempo ha maturato un carattere che mi ricorda qualcuno di molto importante del passato quindi per esperienza prendo coraggio e inizio a parlare.
"Come stai?" Gli chiedo con una domanda abbastanza scontata.
"Non mi aspettavo di trovarti a casa mia dopo più di dieci anni in cui ho perso le tue tracce."
Non voglio litigare con lui, ma dobbiamo essere d'accordo entrambi per poter affrontare questo discorso e sono sicura che anche se non sarà facile riusciremo a superare questa incredibile situazione.
"Senti Jack posso immaginare quanto tu abbia sofferto in passato, ma ti posso garantire che nemmeno io ho trascorso benissimo questi anni..."
Sbuffa e appoggia i gomiti sulle ginocchia proprio come faceva quando era piccolo e si arrabbiava,  mi scappa una risata nel rievocare certi pensieri.
"Perché ridi?" Domanda fissandomi negli occhi.
"Perché ti riconosco Jack, io so che persona sei e soprattutto non posso credere che il bambino spensierato di un tempo si sia trasformato in qualcosa di diverso."
Lui accenna una risata e si mette comodo sul divano.
"È vero. Hai ragione, ma le cose cambiano e io voglio dimenticare il mio passato."
Non posso credere di aver sentito queste parole uscire dalla sua bocca, il bambino che io conoscevo non avrebbe mai osato dire una cosa del genere.
"Quindi mi stai dicendo che hai cancellato anche me dalla tua vita?"
Ci mette un po' prima di rispondere, ma quando annuisce non posso fare a meno di trattenere le lacrime.
"Ci sei riuscito?" Voglio che sia proprio lui a dirmi di andare via.
"A fare che cosa?"
Lo so che ha capito, ma vuole allungare il discorso per paura di poter soffrire di nuovo.
"Jack per favore ho bisogno di sapere se mi hai cancellato dalla tua vita, perché sappi che io non ti ho mai dimenticato..."
Solo adesso mi accorgo di essere diventata un fiume in piena con le lacrime che scorrono come ruscelli d'acqua, ho una bufera all'interno del mio corpo e non so come fermarla.
"Quando da piccolo ho ascoltato la conversazione di quelli che ritenevo due genitori innamorati, ho avuto tanta paura avevo capito che di lì a poco ci avrebbero abbandonato e così sono scappato via..."
Il timbro della sua voce incomincia a tremare e appena lo osservo comprendo che anche lui sta piangendo.
"...conosci la polizia di Parigi hanno fatto tutto loro portandomi in una casa-famiglia, mi hanno chiesto delle informazioni ma non ho mai osato dire una sola parola e sai perché?"
Nego con la testa ignorando la sua eventuale risposta.
"Sono rimasto con la bocca chiusa perché avevo paura che ti potessero fare del male anche a te, ho avuto incubi tutte le notti, ti ho cercata tra i bambini che giocavano e aspettavo sempre che arrivasse la notte per poterti sognare. Si non mi vergogno a dirti che solo nei sogni riuscivo a riabbracciarti e a correre felice mano nella mano con te poi un giorno conobbi Katia grazie ai miei genitori adottivi..."
Ho paura di poter cedere ad un attacco di panico proprio di fronte a mio fratello, non mi aspettavo queste parole e solo adesso che sono cresciuta mi rendo conto di quanto è stato terribile vivere divisi per noi due che eravamo inseparabili.
"Sara io oggi mi porto un enorme peso sulle spalle e voglio vivere in modo sereno senza ricadere nel burrone che mi ha soffocato per molti anni, ho una famiglia e una bellissima figlia alla quale non faccio mancare niente soprattutto la figura di un padre che io per anni non ho avuto."
Comprendo la sua rabbia e paura, ma non voglio perderlo.
"Io non posso prometterti di recuperare tutto il tempo perso, i giochi, il divertimento, le feste, ma ti posso dare la mia parola che se tu sarai d'accordo possiamo ricostruire un rapporto proprio come due fratelli normali."
Sbuffa e toglie via le lacrime mentre cerca di osservarmi il più possibile, conosco questo sguardo spero solo si tratta di qualcos'altro anziché un addio.
"Sara non ho mai smesso di volerti bene, ma in un certo senso ti ho ritenuta colpevole della mia vita..."
Mi dispiace che lui si sia sentito solo, ma almeno posso finalmente ammettere di non essere stata l'unica a pensare queste cose, forse lui è l'altra parte di me quella forte e piena di coraggio che tante volte a me manca.
"Anche io per anni ho vissuto all'interno di una casa-famiglia dove ho incontrato la mia migliore amica e soprattutto il destino mi ha fatto riallacciare i rapporti con Matt."
Sorride e sono contenta di scoprire che quella piccola fossetta sul viso è tutto merito mio.
"Sei sempre stata una bambina folle, mi ricordi tanto qualcuno che conosco bene vero Sally?" Prende in braccio la sua bambina e provo un'emozione indescrivibile ascoltando le parole di mio fratello, ero sicura che in fondo anche lui ha sempre sperato in un nuovo inizio.
"È bellissima!" Adesso che sono così vicini riesco a catturare tutti i piccoli particolari che li accomunano.
Li osservo mentre giocano con un peluche simile al mio piccolo Teddy, magari Sally ha la mia stessa passione per gli orsetti.
"Si è fatto tardi forse è meglio che io e Matt torniamo in hotel, sicuramente avete bisogno di riposare."
Lui mi ascolta e con la bambina in braccio si alza avvicinandosi a me, anche se più piccolo è più alto di me.
"Sara non ti nego che qualche volta ho immaginato questo momento, ma non ho mai cercato le parole che ti avrei detto perché infondo se il destino ha deciso di farci rincontrare un motivo ci sarà e io voglio provare a essere felice con te al mio fianco, mia sorella."
Non posso credere di aver sentito bene, poco fa era indeciso sulla vicenda mentre adesso mi ha addirittura detto di voler riallacciare i rapporti.
Gli salto addosso e circondo con le braccia sia lui che mia nipote, è strano ammettere di aver trovato un pezzo di vita in Italia, ma è la pura verità.
"Non ci credo Jack...non so cos'è successo nella tua testa che ti ha fatto ragionare, ma ringrazio per averti ritrovato!"
Sentendo le nostre urla di gioia dalla cucina spuntano anche Matt e Katia che sembrano stupiti, ma nello stesso tempo sono contenti per noi.
Dopo qualche altro minuto trascorso in compagnia di mio fratello, io e Matt decidiamo di rientrare in hotel per fortuna la tempesta sembra essersi calmata, ma questo poco importa perché la mia mente e il mio cuore questa sera sono collegati da un'unica emozione, finalmente ho ritrovato colui che mi è mancato più di tutti. Jack ha deciso di darci una seconda possibilità, il tempo perso ormai è sprecato, ma possiamo guardare insieme il futuro e sarà proprio il tempo a scegliere come andranno le cose.



●Nuovo capitolo tutto per voi, vi avevo anticipato che avreste fatto un tuffo nel passato insieme a Sara, ma vi aspettavate che i due fratelli si rincociliassero?
Ormai posso svelare che manca pochissimo alla fine di questo romanzo e ho in mente qualcosa di molto bello per concludere la storia.

Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e se vi va lasciate una 🌟...
Spero che il capitolo vi sia piaciuto vi aspetto nel prossimo.

Per qualsiasi problema mi trovate sul mio profilo di wattpad albanesej894
Un bacione 💝

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