CAPITOLO 26

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Matt's pov

Percorro il corridoio fino a raggiungere i miei genitori in cucina, appena oltrepasso la porta scorrevole mi ritrovo gli occhi di mia mamma puntati su di me.
"Buongiorno, cosa c'è da guardare?" Le chiedo mentre afferro il mio bicchiere di spremuta.
Non ricevendo nessuna risposta inizio a pensare che sicuramente non sono a conoscenza di qualche notizia che dalla loro faccia sembra molto grave.
"Volete spiegarmi che cosa avete stamattina?"
Mia mamma lascia il cibo che stava preparando sulla cucina e si accomoda intorno al tavolo insieme a me e mio padre.
Raramente mi sono ritrovato ad affrontare degli argomenti difficili con loro e questo comportamento di restare in silenzio non lo ricordavo da qualche anno fa quando tristemente mi hanno annunciato che purtroppo era venuta a mancare mia nonna paterna alla quale ero molto affezionato. Ricordo che dopo aver saputo la notizia non ho mangiato per qualche giorno e mi sono creato una corazza dalla quale non volevo uscire e anche se mi fa male rievocare l'episodio, devo ammettere che ancora una volta è stata proprio Sara a salvarmi dal mio stato di mutismo.
Mia mamma interrompe i miei ricordi per annunciare:
"Ieri mi hanno comunicato dalla scuola che c'è la possibilità di un possibile trasferimento di lavoro."
Non riesco a capire quale sia il dilemma di tutta questa situazione, ma per non incrementare il fuoco dico solamente che il trasferimento non è una tragedia.
"Cosa stai dicendo Matt? Significa che starò fuori casa per qualche mese, un anno o addirittura molto di più."
Ascolto attentamente le parole di mia mamma, ma non riesco a reagire come vorrebbe lei, forse si aspettava che iniziassi a piangere appena avessi sentito la notizia.
"Ci possiamo sempre vedere e poi esistono i mezzi di trasporto, i cellulari, non siamo nel Medioevo mamma..."
Mi alzo sbuffando e anche oggi la colazione è saltata.
Butto uno sguardo all'orologio e mi accorgo di essere in ritardo come sempre, chiamo Liam e lo raggiungo sotto casa con la mia macchina.
"Ehi ciao amico, come va? Riusciremo qualche volta ad arrivare puntuali?" Mi chiede Liam con sarcasmo.
"Lascia stare mia mamma è convinta di essere in bilico tra la vita e la morte a causa di un piccolo trasferimento in una città ancora sconosciuta."
Attende la fine del discorso per scoppiare a ridere come un pazzo e io mi aggiungo alla sua risata.
"Scusami...ma hai proprio ragione, la situazione è abbastanza ridicola!"
Continuiamo a ridere fino a quando arriviamo davanti al college.
Per tutto il viaggio non faccio mai riferimento a sua sorella anche perché ultimamente è sempre più strana, altro che timida quella sembra un diavolo travestita da divinità celeste.
Sto parlando con Liam quando mi accorgo che non mi sta più ascoltando e il motivo è proprio il suo sguardo fisso sulla sorella, sono sicuro che anche lui ha notato qualcosa di strano.
"Vedo che anche a te c'è qualcosa che non va, vero?"
Annuisce e mentre saliamo le lunghe scalinate mi fa delle confessioni che confermano i miei presunti pensieri.
"Da quando ci siamo trasferiti a Boston ho notato un cambiamento molto negativo per quanto riguarda mia sorella."
Intravedo una nota di tristezza nei suoi occhi e allora capisco il suo stato d'animo.
"Ti senti tradito?" Gli chiedo riflettendo sulle parole che ho appena pronunciato forse troppo esagerate.
"In parte si, perché siamo fratelli, ma prima ancora di questo siamo gemelli e se lei sta male e come se anche io sono nella sua stessa situazione, ma questa volta non riesco a capire cosa mi nasconde e soprattutto perché ha avuto questo cambiamento così radicale da quando abitiamo qua."
La campanella suona e dobbiamo per forza rimandare la nostra conversazione.

Dopo aver ascoltato per due ore un discorso ben preciso su due autori inglesi e dopo essere stato obbligato a consegnare il cellulare per la mia scarsa attenzione alla lezione di biologia, finalmente è giunto il momento di rientrare, spero solo che a casa c'è una situazione molto più leggera rispetto a quella che ho lasciato stamattina prima di uscire.
"Matt..." Sento il mio nome in lontananza e mi accorgo che si tratta di Liam e al suo fianco c'è Lexy; mi soffermo sui miei passi e aspetto che mi raggiungono.
"Puoi darci un passaggio fino a casa?"
Annuisco senza dire niente e appena prendiamo tutti posto in auto, premo l'acceleratore e mi avvio verso la loro casa.
Di solito a quest'ora non rientrano con me perché li aspetta il loro papà davanti al cancello del college.
"Grazie per il passaggio, mio padre è uscito per questioni di lavoro e non è rientrato in tempo."
Sollevo le spalle per fargli capire che non c'è nessun problema anche se mi sento molto a disagio con Lexy seduta in silenzio nei sedili posteriori.
Accompagno loro a casa e poi vado via.

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