CAPITOLO 36

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Sara's pov

Mi sarei aspettata di tutto dopo aver tascorso molte situazioni sgradevoli nel corso della mia vita, ma mai avrei immaginato di ritrovarmi insieme a Matt in un paese sconosciuto alla ricerca di mio fratello. Quando ero piccola ricordo che giocavo molto con lui e il suo sogno è sempre stato quello di andare a vivere in Italia era curioso di visitare tutti quei posti che incontrava nelle riviste e finalmente ho scoperto che piace anche a me questo luogo pieno di sole e vivacità.
Siamo atterrati all'aeroporto poche ore fa e adesso sono in un taxi con il mio fidanzato perché stiamo raggiungendo l'hotel che si trova al centro della capitale; osservo gli occhi incantati di Matt che puntano tutte le attrazioni della città al di fuori del finestrino della macchina e dovrei proprio ringraziarlo perché se sono qua é solo grazie a lui che ha deciso di non arrendersi. Ovviamente sto parlando di Matt e so molto bene che quando vuole raggiungere qualcosa parte spedito come un razzo e non si arrende finché non ottiene quello che vuole, anche io sono un po' così, ma a volte prendo decisioni affrettate e rinuncio in partenza.
"Eccoci ragazzi siamo arrivati a destinazione." Mi scappa una risata nel sentire l'accento straniero del nostro autista, ma dopo aver ringraziato scendo dal taxi e osservo l'enorme edificio che ho di fronte.
"È meraviglioso!" Sono senza parole mi sembra di aver letto da qualche parte che questo è un simbolo molto importante per i romani, ma soprattutto per il Paese italiano, un pezzo di storia, mi sembra di aver letto sulla mappa che si tratta del 'Colosseo'.
"Si...è veramente fantastico Sara, qualche giorno ti prometto che ti porterò a visitare ogni angolo di questa città, ma per adesso dobbiamo concentrarci a ritrovare tuo fratello, andiamo a posare le nostre borse nella camera e poi incominciamo..."
Lo osservo mentre cerca di ottenere il numero della nostra stanza e anche quando si appresta a portare i bagagli all'interno di essa, ma la scena più divertente in assoluto è il suo modo di arrabbiarsi perché il cellulare non gli traduce in tempo il discorso con il proprietario dell'hotel per fortuna in nostro soccorso è arrivata una ragazza che ci ha tradotto il tutto evitando una discussione tra i due.
"A scuola non mi hanno mai insegnato l'italiano altrimenti oggi sarei riuscito a formulare una frase di senso compiuto."
Con la felpa un po' umida di sudore e il viso rosso a causa della rabbia, non posso fare a meno di notare quanto mi piace, ho visto mille sfumature di lui, ma non mi posso lamentare perché al mio fianco ho un ragazzo fantastico e non potrei chiedere di meglio.
"Cosa stai pensando mentre mi fissi cara signorina?"
"Che siamo in Inverno, ma fa caldo...c'è il sole!"
Dovrei dirgli la verità, ma forse è il caso di rimandare a dopo i miei pensieri perché ho una questione molto importante da risolvere.
"Forse dopo te lo dirò, per adesso è meglio contattare il numero della casa-famiglia che ci ha detto la signora del centro di accoglienza."
Annuisce e cerca il contatto sul suo cellulare dopo averlo trovato mi decido a parlare io stessa con il direttore perché Matt ha fatto già abbastanza per me.
"Sei sicura di voler chiamare tu?" Mi chiede ansioso.
"Si tu vai a cambiati a quanto pare in Italia le temperature sono molto diverse da  quelle che ci sono a Parigi."
Annuisce e corre in bagno mentre io approfitto per svolgere il mio compito; ho impiegato un'ora al cellulare per fargli capire che sono la sorella di Jack, ho dovuto spedire via email i miei dati e solo dopo aver verificato tutto mi hanno consegnato l'indirizzo di mio fratello, ma mi hanno specificato che non vogliono nessun problema legale e che qualora succederà qualcosa la colpa sarà solo mia per aver violato la privacy, ovviamente ho accettato e così dopo aver chiuso la chiamata ho avvisato Matt di aver ottenuto buone notizie tralasciando dunque la parte finale del discorso.

"Non sappiamo niente di lui..." esprimo i miei pensieri ad alta voce e Matt non perde occasione per consolarmi.
"È vero però forse stasera scopriremo tutto."
Annuisco anche se sono preoccupata per la sua reazione.
"E se non mi vuole o peggio ancora mi urla contro cosa dovrei fare?" Chiedo al mio ragazzo.
"Non gli permetterò nemmeno per un attimo di alzare la voce con te e sono sicuro che le cose andranno bene."
È più facile da dire che da fare, magari non si ricorda più di me.
"Ho paura Matt!" Finalmente ammetto a lui ma soprattutto a me stessa di avere paura.
"È bello avere paura Sara sai perché?" Nego con la testa e lo lascio continuare.
"Perché se hai paura significa che non ti sei arresa e hai avuto il coraggio di affrontare l'ostacolo e io sono orgoglioso di te."
Non mi aspettavo che riuscisse a farmi sorride anche nel bel mezzo di una crisi nervosa.

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