CAPITOLO 31

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Matt's pov

"È da qualche ora che sta in quella posizione, non parla e versa solo tantissime lacrime."
La voce preoccupata di Kevin arriva lontana alle mie orecchie; mi sono accorto di essere tra le braccia di mia mamma solo quando ho incrociato il suo sguardo e non ho sentito nemmeno il portone di casa aprirsi, ma ho visto dei volti conosciuti di fronte a me che cercavano di parlarmi, solo in un secondo momento la mia mente ha iniziato a funzionare e ho realizzato che i genitori di Sara si trovano proprio a casa mia.
"È orribile quello che ha colpito la vostra famiglia, contate sul mio aiuto per qualsiasi cosa." Ascolto la conversazione tra mia mamma e Julia.
"Grazie, non avrei mai pensato di vederlo così distrutto." La mamma della mia fidanzata mi stringe la mano anche se io e come se fossi assente.
Capisco di avere avuto un trauma subito dopo aver visto quella fotografia.
Abbasso lo sguardo su di essa e immediatamente le lacrime incominciano a scendere velocemente, è tutto così surreale come la scena di un film, ma purtroppo questo fa parte della realtà e non è possibile che ogni volta per essere felici dobbiamo prima soffrire.
Non è giusto.
La vita è sempre stata ingiusta con me e io che pensavo di aver finalmente trovato un po' di tregua, ma ovviamente mi sbagliavo e la mia pace momentanea non era altro che la quiete prima della tempesta.
"Matt, forse è meglio se questa foto la tengo io."
La carta rigida scivola via dalle mie mani e mia mamma approfitta per allontanarla il più possibile dalla mia vista, ma niente e nessuno potrà mai cancellare quello che hanno catturato i miei occhi.
Pur non avendo la foto a portata di mano, ricordo perfettamente l'espressione impaurita di Sara mentre cerca invano di chiedere aiuto oppure chissà magari stava urlando contro qualcuno, quanto mi piacerebbe scoprire di chi si tratta, ma ho promesso a me stesso che appena trovo il colpevole della situazione di certo il resto della sua vita non sarà rose e fiori.
Un'espressione di tristezza, una richiesta di aiuto che nessuno le può dare e quella maledetta corda che le circonda le gambe, nessuno merita di provare neanche per un solo secondo quell'atroce sofferenza e io in questo momento sono inutile.
È difficile resistere alla tentazione di urlare e far uscire il mostro nocivo che c'è in me, ma è altrettanto straziante rimanere immobile senza reagire, osservando solo la preoccupazione di chi mi sta accanto.
All'improvviso qualcuno suona il campanello e alzo gli occhi con un briciolo di speranza.
"Vado ad aprire io." Esclama mio fratello rompendo il silenzio.
La porta si apre e due carabinieri si fanno strada verso il centro della stanza.
"Ci sono novità?" Chiede Julia con voce tremante.
"Forse abbiamo trovato qualcosa, ma per favore vi chiedo di non crearvi delle false illusioni perché possiamo essere sulla buona strada,  ma contemporaneamente possiamo trovarci in alto mare."
Dopo che finiscono di parlare avverto qualcosa dentro di me, come se qualcuno mi sta provocando delle forti scosse per farmi riprendere dal mio trauma temporaneo.
"Lo deve scusare, in questi giorni ha tenuto tutto dentro e adesso è crollato."
Suggerisce mia mamma ad uno dei carabinieri intento ad osservarmi.
All'improvviso con un gesto involontario elimino le grosse lacrime sul mio viso e mi alzo inpiedi attirando così l'attenzione di tutti i presenti nella stanza.
"Voglio sapere tutte le novità che avete scoperto..." Lascio il discorso a metà, poi dopo aver avvistato due sedie libere li invito ad accomodarsi per proseguire con il loro racconto.
Sento una leggera confusione in testa, ma penso di essere abbastanza concentrato da capire che i carabinieri hanno ricevuto una telefonata dai loro colleghi di Parigi e gli indizi potrebbero annunciare che Sara in questo momento si trova proprio nella sua città.
"Quali sarebbero queste prove che dite di avere?" Domando incerto.
"Attraverso una telecamera di sorveglianza abbiamo riconosciuto il cellulare della signorina e rintracciando la sua posizione possiamo notare che prima della scomparsa lei era proprio a Parigi."
Osservo i due signori seduti di fronte a me e spostando lo sguardo mi accorgo che non siamo soli perché gli altri si sono spostati dal salone alla cucina per sentire meglio le novità.
"Quindi le ricerche si possono concentrare esclusivamente sulla città della ragazza." Afferma l'altro carabiniere.
"Perfetto, noi andiamo...domani proseguiranno le ricerche."
Prima di farli andare via, decido di consegnare loro la fotografia dopo averla avvistata in un angolo del divano.
Scatto una foto con il mio cellulare per riflettere bene sui minimi dettagli e infine accompagno al portone le due forze dell'ordine.

                           ******

Sara's pov

Qualche ora prima...

Mi sveglio e appena spalanco gli occhi sono costretta a richiuderli a causa della forte luce del flash che qualcuno sta puntando nella mia direzione.
"Cosa cavolo stai facendo?" Chiedo alla persona che ho di fronte.
Non posso vedere la sua espressione, ma capisco che è molto soddisfatta di quello che sta facendo.
"Spegni immediatamente quella fotocamera, non sei autorizzata a farmi delle foto, non ti ho dato il permesso..."
Non faccio in tempo a finire la frase perché all'improvviso la sua mano tappa subito la mia bocca, il suo braccio è posizionato intorno al mio collo e in questa posizione non ho nemmeno la libertà di muovere la testa.
"Senti ragazza..." Fa una pausa prima di stringere più forte la presa.
"...forse ancora non hai capito che comando io e soprattutto non ti devi permettere a dirmi cosa devo o non devo fare."
Avvicina la sua bocca al mio orecchio e urla:
"Hai capito?"
Provo ad annuire per quanto mi è possibile e finalmente allenta la presa, senza però togliere completamente il braccio.
"Ho sentito dire che quelli che ti stanno cercando sono abbastanza intelligenti da aver trovato delle tracce e quindi mi devi lasciare svolgere il mio lavoro, vedi che se tu stai buona e in silenzio finiamo subito, ci impiego un attimo a scattarti una foto, ma mi è stato ordinato di renderti abbastanza presentabile."
Lascia definitivamente il braccio e mentre sto per urlare, la fotocamera emette ancora una volta il solito flash che disturba i miei occhi.
Aspetto che finisce di torturarmi e apro gli occhi. Dalla porta entra una nuova persona senza maschera e riconosco il volto che ho di fronte.
Urlo sorpresa di vederla, non potevo immaginare che ci fosse lei dietro tutta questa storia.
"Cara Sara quanto sei ingenua, non ti aspettavi di vedermi vero?" Chiede camminando lentamente sopra i suoi tacchi altissimi.
Non riesco a parlare, le vocali e tutte le sillabe sono scomparse dalla mia testa così velocemente da non riuscire nemmeno a formulare una piccolissima parola.
"Hai perso la voce?" Domanda chinandosi alla mia altezza.
Faccio di no con la testa e cerco di ritrovare le parole per parlare.
"Mi aspettavo che avresti detto qualcosa. Sai queste persone sono tutti dei mie colleghi e mi hanno riferito che non ti sei comportata tanto bene, ma per questa volta posso chiudere un occhio."
Stupisco me stessa quando con la voce spezzata dall'emozione le chiedo:
"Perché mi stai facendo tutto questo?"
Sorride e camminando avanti e indietro per la stanza risponde alla mia domanda con una risata che è tutt'altro che amichevole.
"Perché non sono solo io che decido e poi non mi conosci molto bene da sapere che io posso fare tutto quello che voglio, non mi interessa niente di te, ma sai gli altri lavorano per vivere mentre io soltanto per divertimento e devo ammettere che grazie a te  mi sto facendo una sacco di risate."
Dopo avermi detto queste parole si rivolge alla persona che mi ha scattato le foto e gli ordina di portare la fotocamera subito nel laboratorio centrale.
"Ha mangiato?" Chiede ai suoi colleghi senza distogliere lo sguardo da me.
Le risponde una di loro e le dice:
"Si, questa volta ho ascoltato i consigli del capo e dopo aver fatto quello che avevo da fare, ha mangiato senza lamentele."
Parlano tranquillamente come se niente fosse.
Come se io non esistessi, ma sono qua e purtroppo sento forte e chiaro.
Sono trattata peggio di un animale, forse i mostri che la mia mamma mi leggeva da piccola prima di farmi addormentare non sono poi così diversi da quelli che esistono nella realtà, hanno volti diversi forse non hanno due teste oppure formule magiche o peggio ancora bacchette che lanciano fulmini, ma possiedono poteri simili ai sentimenti che bastano pochi secondi per essere pensati e un attimo per distruggerti.



●Nuovo capitolo tutto per voi.
Questa volta vi ho anticipato qualche indizio, ebbene si Sara ha visto una ragazza che conosce, ma chi sarà?
Avete qualche idea?
Povero Matt riuscirà a ritrovare la sua amata?

Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e se vi va lasciate una 🌟...

Vi ringrazio per aver letto fino a qua e vi aspetto nel prossimo capitolo.

Per qualsiasi problema mi trovate sul mio profilo di wattpad albanesej894
Un bacione 💝

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