Marzo 2019
Fino a qualche anno fa non avrei mai pensato che un solo secondo o che la notte più bella che uno potesse desiderare, potessero cambiarti la vita; e, di certo, non si sapeva se in meglio o in peggio. Invece mi era capitato ciò, per fortuna quell'errore (ormai quello che era successo tra me e Caleb lo definivo con quella parola) ha dato luce alla cosa più bella e importante della mia vita. Non era nei miei piani avere una figlia a diciotto anni, ma andava bene così. Almeno in apparenza. Dicevo a tutti che ce l'avrei fatta da sola, ma in realtà avevo paura ogni singolo giorno di non essere all'altezza o di non potercela fare, però nessuno se n'era mai accorto.
Era la terza notte in due settimane che lo sognavo. Non ne potevo più! Chiudevo gli occhi e mi trovavo sempre l'immagine di quel ragazzo: alto, sempre bellissimo e sfacciato, con quella faccia così liscia e curata; che se me la fossi trovata davanti in quel momento, l'avrei presa a schiaffi. Pensavo di essere andata avanti, anzi; ne ero certa. L'ultima volta che lo vidi fu, quattro anni fa, quando gli diedi la notizia di essere incinta, da allora mi ero giurata di dimenticarlo, ciò significa che sarei dovuta uscire con altri ragazzi e ci ero riuscita. Questi giorni, però, me lo ritrovavo nei sogni e questa cosa mi preoccupava.
Così come la prima volta che lo avevo sognato, quegli occhi grandi e verdi che facevano impazzire tutte le ragazze al liceo, mi fecero svegliare in un colpo, mentre tutti i ricordi dei momenti passati insieme la notte del ballo, mi passavano davanti agli occhi. Questa volta ho risentito il suo respiro contro il mio, il tocco sulla mia pelle e i suoi gemiti uniti al mio.
Controllai l'orologio appoggiato sul mobile di legno accanto a me. Per fortuna mancavano dieci minuti al suono della sveglia, potevo fare con un po' più di calma le cose. Scesi dal letto matrimoniale, coprendo i miei occhi azzurri con le mani, quasi a cercare di cancellare quello sguardo spavaldo che aveva iniziato a perseguitarmi, sembrava tenermi anche piuttosto sveglia. Mi aveva tolto tutta la stanchezza che sentivo dall'inizio della settimana. Sicuramente, sarà stato il fatto di non voler rivedere quel ragazzo per il resto della mia vita e il mio corpo reagiva così. Era l'unica spiegazione che volevo ascoltare. Feci una doccia veloce e mi cambiai indossando un semplice tubino nero. Per andare a lavoro dovevo essere elegante.
Uscii dalla mia stanza, quella patrimoniale. Avevo appena rifatto il mio letto, ora si vedeva il piumone rosa pastello e sopra avevo poggiato i quattro cuscini, che avevo portato dalla mia vecchia camera, e questi erano bianchi. Tenevo con una mano le mie décolleté nero semplici, erano le otto e dovevo preparare la colazione, per me i tacchi erano sempre stata una tortura.
Meno li mettevo, meglio era per me.Misi in un pentolino, nuovo in acciaio; del cacao in polvere e del latte per fare la cioccolata calda che Julia, mia figlia, tanto amava.
Quando fu pronta, spensi il fuoco e salii nuovamente le scale. La sua stanza era di fronte alla mia, quindi era facile per lei venire nel mio letto quando aveva degli incubi.
La villa in cui abitavamo era grande per sole due persone. Non era il massimo per una crescita in una casetta piccola. Abituata a piccoli spazi, mi era stato difficile ambientarmi quando mi ero trasferita.
Questa casa era di Caleb. Il suo "nobile gesto" prima di farmi trovare nella condizione di dire tutto ai miei genitori, ebbe l'effetto da lui desiderato. Non avrei mai voluto accettare.
Purtroppo, avevo bisogno di una casa e non perché mi avessero cacciato, ma quel giorno mi giudicarono soltanto e da allora persi il rapporto con entrambi. Restavo sempre in camera mia e mangiavo ciò che mi portava mia sorella o preparavo qualcosa quando era fuori. Tutto per non vederli. Non potevo stare in una situazione e vivere con persone che non avrebbero accettato la mia situazione, perciò accettai la proposta di Caleb. Per fortuna, mia sorella mi era rimasta sempre accanto, rinunciando di trasferirsi in Scozia con mamma e papà, per restarmi vicina. Infatti, viveva in quella casa dove un tempo vivevamo come una vera famiglia.
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Start Again
Любовные романыCopertina: @castellidicarte Banner: @MichelaSilvestrooo {Completa} Karina James pensava che la sua vita fosse una lunga strada dritta che avrebbe percorso tenendosi tutto dentro e senza permettere a nessuno di distruggere lo scudo che si era creata...