30. Voglio te

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VI RICHIEDO DI PASSARE A LEGGERE "SOBER"

VI RICHIEDO DI PASSARE A LEGGERE "SOBER"

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PRESENZA DI SCENA HOT.
BUONA LETTURA!

Caleb mi aveva messo una garza sulla spalla, per fortuna, i morsi lasciati da Ed non erano profondi. Ero sul letto con solo l'intimo addosso, mi aveva messo la pomata sui lividi che iniziavano a farsi vedere sulle gambe e dopo svariati tentativi di usare la fascia anche sul collo, aveva deciso di disinfettarmeli solamente.
Nessuno dei due aveva aperto bocca e ora si era auto invitato nello stare nel mio letto per tenermi d'occhio almeno per questa sera. Non mi dispiaceva anche se mi faceva sentire impotente. Infondo, lo ero stata per anni, una sera in più non faceva nessuna differenza.
Caleb si stese accanto a me e passò una mano sui segni che avevo alle cosce: - Fanno male? -
Scossi la testa, ero abituata a tutto questo e di conseguenza, il dolore riuscivo a sopportarlo.

- Se non avesse creduto alla farsa, avrebbe potuto farti qualcosa - ci pensavo da quando mi aveva detto che quel Jaden non era un vero poliziotto. Ed poteva anche fregarsene della polizia e continuare quello che stava facendo o poteva fare anche qualcosa a lui e allo sconosciuto.

- Ma non é successo. Non fasciarti la testa con queste cose - mi lasciò un bacio sulla fronte e quel semplice gesto sembrò far svanire i miei innumerevoli pensieri. Aveva ragione, era finita, non avrei dovuto pensare ai vari modi in cui poteva andare.
Mi misi su un fianco e portai la mano sinistra sotto la sua maglia, ciò sembra spiazzarlo perché sgranò gli occhi per un attimo ma non mi fermò nonostante non se lo aspettasse.

- Ad ogni secondo che passa, penso alle sue mani addosso. Odoro di lui, ho i suoi segni sul corpo. Non voglio questo. Voglio te, Caleb. Voglio che i suoi gesti rudi siano rimpiazzati dai tuoi gesti delicati e ricordare solo una parte di questa notte - era quasi incredibile che io avessi detto ciò ad alta voce. Tuttavia, avevo bisogno di lui, volevo dimenticare almeno per un po' dell'esistenza di Ed e di ciò che mi aveva fatto.

- Sei sicura che io sia la persona giusta da cui farti aiutare? - non avevo mai sentito quel tono titubante nella voce. Sembrava avessi detto la cosa più difficile da credere e forse era così, tutta la situazione era così.

Presi fiato per poi sedermi sulle sue gambe e annuii: - Più che sicura - cercai di mostrargli tutta la mia sicurezza e sembrai riuscirci dato che un attimo dopo mi baciò.
Aspettavo che riaccadesse dalla sera all'hotel, non avevamo più detto nulla a riguardo all'accaduto di quella notte che avrei voluto vivere all'infinito.
Sentivo la sua lingua in contatto la mia e la passione aumentava. Ogni secondo che passava confermava e aumentava solo il mio desiderio di voler essere di Caleb questa notte e le altre a venire.
Mi accarezzò delicatamente le cosce prima di farmi stendere sul letto in modo tale che lui fosse sopra di me. Si manteneva sui gomiti per non schiacciarmi con il suo peso.
Gli accarezzai la schiena dopo aver infilato le mani sotto la sua maglietta. 

-Ti voglio, Caleb - sussurrai contro le sue morbide labbra.

- Anch' io, Karina. Anch'io-

Gli sfilai subito la maglia e senza aspettare un secondo di più. Avevo già aspettato troppo. In quel momento era come se Emily, Ed e il loro comportamento non facessero parte della mia vita quotidiana e la cosa, mi faceva respirare dopo un periodo indefinito. Accarezzai il suo petto asciutto scendendo lentamente verso i suoi pantaloni. Lo desideravo più di qualsiasi altra cosa.
Si abbassò lasciandomi baci attorno alla garza con dolcezza mentre mi liberava dal mio reggiseno per poi riprendere a scendere con i baci verso l'ombelico. Mi sfilò le mutandine con lentezza, volevo che andasse più velocemente che mi facesse sua in questo momento.

- Oh... ti prego. Ti voglio ora - non avevo fiato. La mia voce sembrava starmi abbandonando. Lui sembrava essere divertito dalla mia impazienza. Infatti, dopo aver ghignato, si toglie i boxer restando nudo davanti a me dopo quattro anni. I suoi occhi verdi pieni di passione quanto i miei, spostano lo sguardo su tutto il mio corpo prima di spostare lo sguardo sui miei occhi: - Non ho i preservativi - mi informò imbarazzato.

Questo era un problema, nonostante avessimo usato le precauzioni quattro anni fa, ero rimasta incinta; con la fortuna che avevamo non potevo immaginare cosa sarebbe successo se lo avremmo fatto senza.

- Neanche uno? -

- In camera mia - rispose passando un dito sulla mia intimità facendomi rabbrividire - Cazzo, sei così bagnata. Non riesco ad aspettare-
Neanche io, ad ogni secondo che passava, sentivo l'eccitazione aumentare, ero come essere un ragazzo dissetato a cui davano una bottiglia di acqua.

Mi baciò la coscia facendomi boccheggiare: - Caleb, vai a prendere quel dannato preservativo - dissi tutto d'un fiato ma, lui sembrava aver altri piani. Difatti, si abbassò baciando il mio seno e con un dito mi accarezzò l'intimità facendo movimenti circolari sul clitoride. Stavo impazzendo, intrufolai una mano tra i suoi capelli e glieli tirai leggermente mentre mi abbandonavo al piacere gemendo il suo nome.

- Prendi... - gemetti quando mosse più velocemente il dito dandomi ancora più piacere. Capì la richiesta e si alzò uscendo dalla sua stanza.
In quei pochi istanti in cui rimasi da sola prima del suo rientro in camera mia, li passai a prendere fiato e a sentire il mio cuore battere velocemente. Di solito erano cose che provavo quando Ed finiva di sfogare la sua rabbia su di me, ora era diverso. Tutto era diverso.
Quando rientrò, si sedette in mezzo alle mie gambe aprendo la bustina blu quadrata con i denti per poi indossare il profilattico.
Non avrei mai pensato che sarebbe successo di nuovo e che mi sarei sentita come un'adolescente in preda agli ormoni.

Si stese sopra di me e mi baciò dolcemente il mento: - Dimmi cosa vuoi - sussurró accarezzandomi un fianco con le sue grandi mani calde.

- Voglio te - sussurrai prima che mi baciasse sulla bocca. Ricambiai il bacio e gli morsi il labbro inferiore facendolo gemere. Entrò dentro di me, resta immobile per qualche secondo mentre il nostro bacio diventava più passionale.
Quando iniziò a muoversi, poggió una mano sul mio seno che strinse mentre io giocavo con i suoi capelli. Morse leggermente il labbro a sua volta, sembrava aver paura di farmi male in qualsiasi gesto facesse. Accellerò mentre spostò la mia mano destra per intrecciarla con la sua.
- Sono tua - parlai sulle sue labbra e aprii gli occhi per un attimo osservando il sorriso sereno che aveva sul volto.

Mentre lui continuava a muoversi dentro di me cercando di essere il più dolce possibile. Gli lasciai segni sulla schiena mentre continuava portandomi a un piacere immenso. Avrei voluto averlo accanto a me per tutti questi anni, avrei voluto correre al college e convincerlo a cambiare idea. Ero curiosa come sarebbe stata la mia vita se lui fosse rimasto. Non dovevo pensare al passato, ora era qui che mi baciava dopo avermi portato all'apice facendomi provare un piacere che a causa di Ed, non avrei creduto di riprovare.
Mi stavo innamorando di questo ragazzo e per una volta, sembrava essere la cosa giusta.

#SPAZIOAUTRICE
SONO RIUSCITA A FINIRE IL CAPITOLO! IL MAL TEMPO CHE C'È MI HA PERMESSO DI NON USCIRE E QUINDI, CONCENTRARMI SUL CAPITOLO.
SPERO VI SIA PIACIUTO E VOTATE

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