04. Restare

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- Allora, come la vuoi questa pizza? - chiese Caleb alla bambina accarezzandole la guancia con un dito

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- Allora, come la vuoi questa pizza? - chiese Caleb alla bambina accarezzandole la guancia con un dito. Chissà cosa pensava Julia di tutta questa faccenda, la vedevo fin troppo calma.
Mia figlia alzò le spalle, di solito io prendevo per lei la margherita, sapevo che non la mangiava tutta perché, per lei, era pesante. Una pizza con più condimenti, l'avrebbe sfinita al primo morso.

- Posso andare a giocare...? - chiese educatamente guardandolo e indicando la nuova Barbie. La domanda sembrava lasciata in sospeso, forse non sapevo come chiamarlo. Caleb come si era presentato quando l'aveva vista? E se non sapeva che lui fosse il padre, Julia come avrebbe reagito? Sembrava piacergli. Era davvero intelligente, magari aveva capito qualcosa.

- Caleb. Hai già dimenticato il mio nome! - fece finta di essere offeso e ciò divertì Julia, la quale iniziò a ridere mentre scendeva dalle braccia del padre per correre sul divano bianco a forma di L, posizionato davanti al televisore a schermo piatto sopra una pila di mobili bianchi che contenevano sia le cose della scuola per Julia, sia le carte del lavoro per me. Due dei cassetti erano vuoti, per due persone tutte quelle cose erano troppe infatti, molti comò, stanze erano chiuse a chiave perché non le usavamo.

Caleb restó a guardarla con un sorriso stampato sul viso, mentre la bambina giocava con la bambola che le aveva regalato. Gli occhi verdi si illuminarono quando sullo sguardo di Julia spuntó un sorriso.

- É davvero bella - commentò fiero, sembrava vulnerabile rispetto a quando stava in cucina, dove sembrava un ragazzo tutto d'un pezzo e con dei sentimenti.

- Come suo padre - aggiunse. Alzai gli occhi al cielo, la sua sicurezza mi dava alla testa. Quant'è presuntuoso! Pensai continuando a guardare il suo corpo così perfetto. Se avessi avuto anche un briciolo della sua bellezza, forse anche io sarei stata così sicura di me.

- Allora, mi dici come vuoi la pizza e quale devo ordinare per Julia? - aveva già il telefono in mano, pronto a digitare il numero di una pizzeria.

Feci una smorfia, ero una ragazza abbastanza indecisa ed ero quel tipo di persona che passava molto tempo a scegliere che tipo di pizza prendere: - per lei prendi una margherita, non la finisce mai di mangiare- risposi sedendomi sul tavolo in legno, accavallando le gambe.

Pensai a come avessi potuto ordinarla, finché non sentii il mio stomaco brontolare: -Io prendo la stessa che prendi tu - avevo iniziato a sentire un po' di fame e non volevo perdere del tempo nello scegliere la pizza. Prima prenotava, prima il pranzo arrivava e meglio era per il mio stomaco che brontolava.
Speravo non ordinasse pizze con tanti strani condimenti.
Caleb annuì e si allontanó mentre portava il cellulare all'orecchio.
Io, nel frattempo, scesi dal tavolo per dirigermi verso mia figlia, intenta a spazzolare i capelli della Barbie.

- Ti piace il regalo di Caleb? - le chiesi togliendo le ciocche marroni dal suo volto.

- Si, l'ho scelta io - rispose alzando la mano con cui la teneva per farmela vedere. A guardarla da vicino, quella bambola l'avevo vista in parecchie pubblicità in televisione e Julia mi pregava di comprarla, ma io negavo ogni volta la sua proposta perché ne aveva tantissime nella sua stanzetta.

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