Capitolo 4.

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Dopo alcuni secondo mi teovai davanti alla porta di casa.
Prima di bussare estai un attimo ma lo feci lo stesso.
Attesi che accadesse qualcosa.
L'attesa mi stava uccidendo.
Cercai di aprire la porta ma era chiusa a chiave.
Questo significava che mia madre non c'era.
Presi le chiavi dalla tesca e aprii la porta.
Mi chiedevo ancora cone avevo fatto a non perderle.

Entrai e mi guardai in torno.
Niente.
Non c'era nulla di speciale. Era esattamente come l'avevano lasciato l'ultima volta che ho visto mia madre.

- mamma! - chiamai aspettandomi una risposta ma la mia voce rimbombò in tutta la casa.

Corsi per tutta la casa dimenticando la porta che era semi chiusa.
Non la trovai da nessuna parte.
Ad un certo punto i miei occhi scontrarono il telefono di casa.
Non c'era niente di strano solo una lucina rossa che lampeggiava. Quello simboleggiava che c'era una chiamata a cui nessuno aveva risposto.

Mi avvicinai con cautela al telefono sperando per il meglio.
Forse doveva essere mia madre che aveva chiamato per sapere se stavo bene.

Arrivata alla mia destinazione. Vidi il numero che aveva chiamato.
Non era quello di mia madre. Non era nessun numero che conoscevo.
Decisi di richiamare per sapere chi fosse.
Il telefono squillava e la mia testa cerca scuse per giustificare il momento.

- buon giorno è l'ospedale di Oaksville che cosa desidera? - disse all'improvviso una donna.

Ospedale?
Perché l'ospedale avrebbe chiamato casa? Forse mia mamma aveva perso il cellulare e avrà chiamato dal telefono dell'ospedale. Però mi suonava strano.

- pronto? - chiese.

- sì... Scusi. Sto cercando Laura Glover. Lavora lì come infermiera. -

- e tu sei? -

- sua figlia. Evuan Glover. -

- Evian... - la sua voce aveva preso un tono più basso e tranquillo, meno rassicurante di prima. - tua madre ha avuto un incidente d'auto con il... Mostro ieri sera. -

Incidente d'auto?

- non capisco.? -

- vieni. Ti spiegheranno tutto -

Dopo aver detti ciò riagganciò.

Mi erano incominciate a tremare le mani.
Io mio cuore batteva come se non ci fosse un domani.
Avevo il respiro affannoso.

Dopo aver ripreso a respirare un po' meglio uscii di casa a corsi all'ospedale. Ovviamente non si trovava dietro casa mia ma non mi importava.

Dopo aver corso per quasi un isolato entrai nell'ospedale.
Fermai un infermiera e le chiesi dove si trovava mia madre.
Lei gentilmente mi portò alla stanza in cui si trovava.

All'improvviso tutta la fretta che avevo di vederla scomparve. Non riuscii neanche ad aprire la porta.
Al primo momento esitai ma dopo alcuni sencondi la aprii dolcemente.
Guardavo in basso per non vedere cosa le fosse capita.

𝕋𝕙𝕖 𝕎𝕠𝕝𝕗 2 - Il Rubino Di Sangue [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora