Capitolo 18.

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- licantropi. Per questo erano così strani -

- in che senso strani? - chiese lei.

- niente. Li avevate già visti? -

- no. Sono nuovi anche per noi - mi rispose Ryan.

- allora andate a farci amicizia. - dissi.

- perché? - chiese Nat molto seccato.

- perchè sono nuovi e sono licantropi come voi. Dovreste accoglierli nel... Vostro... Territorio o roba del genere - spiegai.

- va bene. Ma non ora - disse Nat.

All'improvviso mi squillò il telefono.
Uscii un attimo dalla sala per rispondere. Era mia madre.

- ciao mamma. C'è qualcosa che non va? - chiesi un po' nervosa.

- no volevo solo dirti che sono all'ospedale. Mi sentivo bene e così ho deciso di cominciare a lavorare -

- ma non dovevi aspettare? -

- non ce la facevo più ma sto benissimo okey. Sono forte -

Risi un attimo.

- okey. - dissi. - non farti male. Ciao -

Riagganciai e ritornai nella sala mensa.

Il tavolo in cui c'erano gli altri era vuoto.
Controllando in giro vidi che si trovavano sul tavolo dei nuovi arrivati.
Stavano ridendo e chiacchierando tranquillamente, sia i miei amici che i nuovi compagni. Di sicuro si erano sciolti sapendo di avere dei licantropi come loro qui.
Li raggiunsi con felicità.

- ciao - dissi ma nessuno mi senti e continuarono a parlare.

Picchiettai la spalla di Ryan per ricevere un po' di attenzione.
Si volto con un sorriso stampato.
Mi fece spazio e mi invitò a sedermi accanto a lui.

- chi è lei - domandò la bionda.

- oh è Evian. Lei sa di... Noi - disse Nat ridendo dopo aver detto "noi ".

- ah un umana. - rispose Jasper.

- sì. - disse Raven ridendo.

Non capivo cosa ci fosse da ridere ma mi faceva arrabbiare.

- di cosa stavate parlando? - chiesi solo a Ryan ma ovviamente sentirono tutti.

- nulla che ti riguardi. Tu non sei una di noi - rispose Mona.

In quel momento mi aspettavo che Ryan, Nat o Raven dicessero qualcosa ma tutto quello che ricevetti fu solo silenzio.
Mi alzai e uscii dalla mensa.
La mia direzione era il bagno ed accelerai il passo per le lacrime stavano per scendere. Guardavo in basso per non farle vedere a nessuno.

- Evian. È da tanto che non ci vediamo - disse una voce famigliare.

Alzai il volto e vidi che era Cristian.
Lo abbracciai non badando alle lacrime che stavo scendendo.
Stammo lì per alcuni minuti finché non suono la campanella.
Mi staccai da lui e mi pulii le lacrime.

- scusa ne avevo bisogno - gli dissi.

- fa niente. Sto via per un po' e ti metti nei guai? - disse ridendo.

Risi anch'io con lui.
Ero così felice che era lì. Era apparso nel momento giusto, come aveva sempre fatto.

𝕋𝕙𝕖 𝕎𝕠𝕝𝕗 2 - Il Rubino Di Sangue [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora