/Jackson\Mi rigiro appena tra le soffici lenzuola, che portano ancora il suo odore di gelsomino, ciliegia, e ora anche della sua prelibata intimità.
Ieri sera dopo l'amplesso, pensavo che andare via fosse la cosa giusta. Ma appena lei si è alzata in tutto il suo splendore, dicendomi che si sarebbe fatta una doccia, mentre il mio seme colava ancora lungo il suo ventre, non ho potuto fare a meno di restare sul letto.Sarei voluto scivolare dentro il box doccia con lei, ma ho preferito rimanere piantato sul materasso, per non bruciare del tutto le tappe.
Ora che so com'è il suo corpo nudo, mi rendo conto che controllarmi richiede una fatica immane.
Solitamente le altre me le sarei scopate subito, togliendomi lo sfizio.
Ma con Sky, no.
Voglio assaporarmi ogni singolo istante. Cuocere lentamente, e passo dopo passo come mosse sopra una scacchiera, fare -Scacco matto-.Capto qualcosa come un leggero formicolio di una piuma, vicino al mio zigomo, che scivola dolcemente.
Le mie labbra di stirano in una smorfia tra piacere e fastidio, per poi venir avvolto dal manto di un respiro fresco.
Apro di poco le palpebre sonnecchianti, e le mie iridi da prima offuscate, si fanno più nitide nel notare il volto della Dea sopra il mio.
Il suo sguardo ammaliato, fissare senza pudore le mie labbra schiuse, e una fitta cade prepotente sul mio membro che inizia a fremere e tendersi sotto lo strato del lenzuolo.Non si é accorta che sono sveglio. Che la sto analizzando nel lieve pallore mattutino.
Il volto arrossato. Il naso arricciato appena, dove quelle efelidi graziose si raggruppano delicatamente. l'accenno di un suo capezzolo, sfiorare l'orlo del lenzuolo, dove la cappella comincia a pulsare di bisogno, sentendosi avvolto da spire elettriche che lo circondano.«Buongiorno.» Il mio tono caldo e rauco, é causato dalla sua presenza troppo vicina. Ho bisogno di riscuoterla per primo, per non violare la prima regola, poiché ora le sue labbra polpose sono talmente invitanti che vorrei solo divorarle.
Tumefarle.
Morderle e leccarle con la stessa intensità che sprigionano le sue iridi azzurre sulla mia bocca.
Ma il suo lieve sobbalzo impaurito, le riporta subito con un saltello, verso le mie che sono due foreste amazzoniche.«B...Buongiorno.» Il tenue balbettio ansimato, fa si che la mia mano si elevi da sotto le lenzuola. Un sorriso incurvato mi stende le labbra, e prego che non si sposti, poiché la mia mano raggiunge il lembo del lenzuolo, per frusciarlo sul suo capezzolo.
Un verso di stupore le sfugge dalle labbra che si aprono in un cerchio così perfetto, da volerlo posizionare sul mio glande bisognoso.Ripeto di nuovo il gesto, mentre il mio pollice é avvolto dal lenzuolo, che le sfiora ancora quella deliziosa perla succulenta.
«Jackson.» Geme filante il mio nome, e con irruenza scalcio il lenzuolo, sovrastandola e bloccandola con una mossa fulminea, sotto il mio controllo.L'ansimo che vibra oltraggiante dalle sue labbra, mi fa contrarre maggiormente, e far si che la mia cappella, si poggi con vigore e possessione tra le sue labbra coperte da un lieve tanga di cotone.
«Devi dirmi qualcosa, Sky?» Le domando persuasivo, con una punta grezza di voglia esplosiva che mi infiamma le palle, mentre struscio la cappella in quella fessura che schiude con un gemito arrochito.La osservo aprire la bocca, ma subito dopo la richiude e nega con un delicato cenno della testa.
Allora capisco che siamo entrati nella modalità delle regole. Nel nostro gioco. Quello che ci spaventa ma ci piace letalmente tanto.
Vorrei dirle che la sera prima é stato perfetto.
É stato pazzesco vederla venire e sentirla stringersi attorno alle mie dita bagnate.
Ma nessuna parola potrebbe catalogare ciò che gli occhi rivelano.
Ciò che ci diciamo mentre siamo sepolti dal silenzio.
Quante parole si possono dire? Tante.
Ma ciò che dicono gli occhi sono le più vere, loro non sanno mentire.
Il tremore delle sue labbra non lo sa fare.
Il suo verso basso e accattivante che sfiora la polposità di quelle labbra non lo fa.
Il rossore che ricopre la sua pelle diafana che insieme alla mia fonde un color cappuccino.
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•Death Silent• 1 Vol. Serie "Fight without rules"
ChickLitC'è chi combatte per vincere. C'è chi combatte per vivere. E poi ci sono io. Death Silent. Che combatto per giustizia. Jackson Thomson potrebbe essere un normale ragazzo di ventitré anni. Già...potrebbe. Ma lui vuole flagellarsi. Vuole crocifig...