/Jackson\«Dov'è quello stronzo del tuo amico. Dimmelo.» Gesù! Ecco il cazzo di accoglimento che mi si palesa dinanzi, il lunedì mattina.
Noto Adam spalmato al muro dell'edificio di mattoni, mentre una Judith imbufalita, lo minaccia con lo stecco di plastica di un chupa-chups quasi consumato.Potrei salvarlo subito, raggiungendolo in due falcate, ma è troppo esilarante gustarmi questa scena, e quindi rallento l'andatura.
Porto le mani nelle tasche della giacca nera e i
Ray-Ban che nascondono il sonno ma non il brillio divertito, che mi stende le labbra incurvate lateralmente.«Ma cosa cazzo ne so, pazza.» Lo sento ribattere esasperato, mentre cerca di scansarsela di dosso, e ora vedo di striscio, gli occhi grandi di Judith ridursi in due fessure inceneritrici.
«Ha chi hai dato della pazza? Io lo so che lo sai. Lo so. Siete culo e camicia. Dove sta lo stronzo?» Ok! Credo che Adam abbia subito abbastanza il supplizio della voce starnazzante della gallina dalla fica d'oro.
O almeno è quello che crede mezzo campus, che invece di sentire la sua voce a papera, le fissano il culo rilegato in dei leggings, con una maglia corta sopra, per farsi ammirare le natiche.Allungo nuovamente un po' il passo, e gli sono quasi vicino, mentre vedo Adam con la fronte corrugata, prendere un lungo respiro per ribattere.
Le sue labbra si schiudono di poco, ma per fortuna, o per disgrazia, arriva lo stronzo.
«Qualcuno mi cercava? Bambolina, sei uno splendore oggi.» Sono così sfacciato che mi permetto di regalarle un sorriso malizioso, e abbassare leggermente gli occhiali sulla punta del naso per squadrarla, mentre stringe le cosce e soffoca appena un risolino per il nomignolo.Una gomitata di Adam, che mi osserva in tralice frastornato, mi fa intendere che non ha capito il mio gioco.
«Sì, ti cercavo. Mi domandavo perché mi hai lasciata sola alla nostra prima uscita. Credevo di non interessarti più.» Oh piccola Judith, usi la tecnica del broncio e battito di ciglia, per cui alcuni si inginocchierebbero a leccarti le tue Louboutin.Il mio sorriso si allarga, dando una parvenza di un'iguana, e una risata calda gorgoglia fuori, mentre innalza il sopracciglio e Adam al mio fianco sembra ancor più stranito.
«Perché ridi? Ma che cazzo ti sei bevuto Bro'.» Mi apostrofa Adam, e vorrei dirgli: Il succo di tua sorella dalle dita. Ma cazzo! Non posso e non voglio pensarci rischiando un'erezione davanti a mezzo campus.«Mi sorprendi, Judith. Sei molto intelligente.» Affermo sarcastico, osservandola corrucciare le labbra in una smorfia interrogativa.
«Non ti seguo.» Sembra appena approdata nel mondo reale, dopo aver visitato l'isola che non c'è.
Mi avvicino di qualche passo, allungando dolcemente una mano, per raccogliere una ciocca bionda e ondulata, sfogliandola tra l'indice e il pollice.
«Vedi...» Ci gioco ancora, mantenendo un tono volutamente basso ed erotico, sfiorandole il lobo con le mie labbra aperte in un sorriso da stronzo tronfio.
«Credevi bene.» La schiaccio moralmente di ogni sua convinzione e castelli fiabeschi, allontanandomi lentamente, per darle le spalle poiché è ancora inebetita e impalata con chiaro stucco.«Stronzo.» Eccola, che mi grida dietro nuovamente, sgolando la sua voce da Guendalina del cartone Gli Aristogatti.
Mi aggiusto meglio la giacca, mentre avverto il passo frettoloso di Adam sulle mattonelle lucide, seguirmi all'interno dell'edificio.
«Non l'avevi chiamata per scusarti?» Domanda tra lo scioccato e la chiara predica che mi sta facendo, sulle buone maniere.Gli rivolgo solo uno sguardo superfluo, con la coda dell'occhio, tirandomi su i Ray-Ban che tengono fermi i riccioli ribelli che solleticano la fronte.
«Era un'uscita, non l'ho mollata davanti all'altare.» Chiarisco lapidario, perché non ho bisogno di giustificarmi. Non me ne frega bellamente niente, ad essere sincero. Ho solo le immagini degli ultimi due giorni, più belli della mia vita da quando non c'è più Kyle, che mi rasserenano.
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•Death Silent• 1 Vol. Serie "Fight without rules"
ChickLitC'è chi combatte per vincere. C'è chi combatte per vivere. E poi ci sono io. Death Silent. Che combatto per giustizia. Jackson Thomson potrebbe essere un normale ragazzo di ventitré anni. Già...potrebbe. Ma lui vuole flagellarsi. Vuole crocifig...