~•Sky•~Era da tempo che non rimettevo piede a casa dei Thomson.
Ma osservo che tutto è rimasto uguale, come i faretti incastonati nel vialetto curato, dando illuminazione nel buio.
Siamo rimasti quasi tutto il tempo in silenzio, con il cuore ficcato in gola nel pick-up.
Sono ancora una mina che esplode e crea un devasto, dentro il corpo.
Non credo che scorderò mai le sue mani avvolte dalle fasce, che percorrevano come uno scalatore abile di montagne, la mia pelle.
La sua lingua calda e bagnata, intrufolarsi nel languore bagnato, che pulsa ancora, pronto a replicare l'esperienza.Ogni pensiero si frena, come il freno a mano che tira, e la macchina si rilassa con una lieve spinta in avanti, lasciando appena il tintinnio della chiave ancora inserita.
«Non voglio svegliare Gwen o Violet.» Le parole mi sfuggono indecise e timorose, dalla punta della lingua.
Mi sfrego le mani sul jeans, sentendo un risolino caldo e morbido, che fa serpeggiare il mio corpo, da parte di Jackson.
«È seriamente questo che ti preoccupa o...» La voce da prima divertita, si trasforma in un lugubre tormento illegale, per quanto sia sensuale, e avverto le sue labbra sfiorarmi lo zigomo paralizzato.
«Entrare dentro il mio letto?» Schernisce suadente e ondulato come sbalzi di onde che ti sommergono e trasportano al loro interno.Il sospiro mi esce forte, tanto da farmi dolere lo sterno, ma non mi giro. Afferro invece con una fretta impellente, la maniglia fredda, aprendo lo sportello per richiuderlo con un tonfo secco.
La sua risata trapassa dall'interno i vetri, notandolo scendere il minuto dopo e affiancarmi.
«Abbiamo già dormito insieme.» Gli faccio presente, con una nota di acidità, per il suo sorrisetto divertito e malizioso, che non si schioda da quelle labbra da mordere e leccare come fosse la sua saliva che si mischierebbe alla mia, l'ultimo liquido disponibile sul pianeta terra.
E io vorrei vivere e sopravvivere così.«Si, ma Violet ha pensato bene di appendere un foglio sulla mia porta, che riporta: La tana del lupo. E temo non sia una frase venuta dal suo tenero cuoricino innocente.» Merda! Avevo sottovalutato che Violet, oltre il fatto che mi sia mancata come un pezzo di cuore che lasci per strada, donandolo a chi è più bisognoso come lasciare un dollaro a chi non ha soldi per sfamarsi, ascolta e riporta sempre quasi tutto, scritto.
Mi mordo l'interno guancia con forza, causandomi quasi un graffio con i canini che sfregano sulla carne tenera.
«Taci e apri la porta.» È l'unico comando stizzito, che riesco a dare per replicare e porre fine al siparietto che comunque non toglie il brillio divertito che incornicia quelle iridi camaleontiche.Il lieve cigolio, mi fa esalare un filo d'aria dalle narici, prima di fare il passo dentro casa.
Siamo avvolti nell'oscurità del salone.
Osservo ancora il tavolo dove ci sono i pennarelli di Violet, disposti per scalatura di colore.
E subito dopo il tocco delle dita calde di Jackson, sfarfallare tra le mie, per intrecciarle e condurmi silenzioso verso le scale.Facciamo piano, mentre vedo le altre porte chiuse, per inoltrarci nella sua, dove leggo divertita la targhetta scritta a pennarello.
Mi lascia oltrepassare la sua tana, mentre chiude debolmente la porta.
I lampioni e la luna alta, illuminano dolcemente un quadrato della stanza, e captarlo dietro di me, mi crea un senso di panico.Il suo profumo intenso, inebria i miei sensi in allerta, e il fiato caldo mi avvolge il profilo del collo, lasciando che le sue nocche lo accarezzino debolmente, portandomi i capelli sulla spalla opposta.
«Questo lupo ha già mangiato, per stasera. Rilassati.» Il suo timbro si propaga con armonia nel mio udito, e mi faccio forza per avanzare verso il letto piegato alla meno peggio.Gioco con il bottone freddo dei jeans, restando di spalle, indecisa sul da farsi.
Benché mi abbia vista nuda, riconosco che non sarebbe adatto dormire completamente nuda nel suo letto.
«Tieni.» Mi volto appena in tempo, richiamata dalla sua voce, che afferro la palla di tessuto tra i palmi.
La spiegazzo un po' per vedere la sua maglia bianca, ma ciò che i miei occhi riescono a osservare sono solo le sue braccia muscolose, che si stendono in alto facendo contrarre l'addome atletico, per far scivolare la maglia oltre la testa.
Il movimento dei suoi muscoli guizzanti, mi rapisce in pieno.
Il gesto sensuale di lanciarla scomposta sopra la sedia girevole della scrivania.
Il modo in cui il suo pollice, sgancia con flemma il bottone e la zip del jeans.
Come scorre il tessuto grezzo, su quelle gambe toniche.
E mi accorgo che sto sudando, e forse puzzo anche per l'amplesso avvenuto sul suo Ring dorato.
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•Death Silent• 1 Vol. Serie "Fight without rules"
Genç Kız EdebiyatıC'è chi combatte per vincere. C'è chi combatte per vivere. E poi ci sono io. Death Silent. Che combatto per giustizia. Jackson Thomson potrebbe essere un normale ragazzo di ventitré anni. Già...potrebbe. Ma lui vuole flagellarsi. Vuole crocifig...