/Jackson\
Quando ci sono delle prove che incriminano la persona che ami, l'unica cosa che puoi fare é combattere con le unghie e con i denti.
Mi sono allenato estenuamente con Tyler, e la cosa che dovrà fare Adam è di cancellare ogni prova dal telefono di Dean mentre salirò sullo Square.Mi infilerò un micro registratore a chip nel paradenti, così che potrà ammettere la sua colpa.
Lì dovrò puntare e sconfiggere, ancor più che con i pugni.Il sudore mi scivola in rivoli, sulla fronte, ma devo restare concentrato.
"Tra un mese ci saranno le nazionali." Mi sembra di sentire ancora l'entusiasmo che sprizzavano le sue parole. Quel sorriso immenso. La testa riversa sull'erba umida del giardino dietro casa.
"Posso venire a vederti?" Mi ero girato verso di lui, che stese un sorrisetto increspato. Quello che riservava alle ragazze, facendole capitolare ai suoi piedi.
"Come posso vincere, senza il tuo sguardo, pivello?" E partiva una raffica di pugni giocosi. Lui per farmi irritare, io per l'appellativo.
Già. Ora come posso vincere senza il tuo sguardo, Kyle?
Dimmi che da lassù mi vedi.
Dimmi che ogni fine, deve essere degna.Il cuore rimbomba nel petto. Brividi di freddo e ansia, percorrono il mio corpo.
«Sai quello che devi fare, Adam.» Siamo già al Tower, e manca poco allo scontro.
Nessuno sa mai con chi si scontra, io lo so grazie a Tyler.Ho lo sguardo fisso su i guanti. La pelle consunta dove ci sono delle rughette che sbiadiscono il colore rosso, mostrando parti bianche.
Le annuso. C'è il suo odore. L'odore del sudore. Delle vittorie. Di un astro che non ha potuto brillare, e non brillerà mai.Il tocco caldo della mano di Adam, si posa sulla mia spalla, coperta dal mantello nero.
«Devi stare tranquillo. Me l'hai ripetuto tremila volte, e non credo di avere perdite di memoria.» Cerca di fare dell'ironia, dove mio malgrado fingo una parvenza di sorriso.
Mi sudano le mani. Le sento scivolose. Appiccicose. Un tumulto che mi esplode dentro. Lo stomaco che si contorce.Rialzo appena lo sguardo, per notare il suo sorriso rassicurante, e quei capelli rossicci sempre un po' scarmigliati.
La maglietta grigia della Lion's University dove la scritta gialla spicca.
«Sky? L'hai sentita...insomma sta...» Mi mastico le parole, e lo noto annuire.«Mi ha spiegato tutto. E non è cambiato niente. Tu non mi hai mai giudicato, io non lo farò con te per colpe che non hai. Non sempre il detto: la mela non cade mai lontano dall'albero, è vera. Patrick sarà anche vostro padre, ma avete il cuore di vostra madre Gwen.» Soffice e delicato, solo come un vero amico sa essere. Solo come un vero amico ti può guardare. E ammetto che Sky mi manca.
Ho ancora bisogno di vederla. Non l'ho più vista da quel giorno, in cui era svestita.
Aspettava un cliente. Quanti ne ha aspettati così? E avrei voluto uccidere Dean. Ma non l'avrei potuto fare con la mia giustizia.«Ascolta, andrà tutto bene.» Ripete con più enfasi, per farmi instillare le sue parole.
«Lavora ancora lì.» Non è una domanda, cazzo! Lo so, è una fottuta affermazione che mi tortura dentro. Mi dilania. Mi spacca.
Tre anni mi ci sono voluti, per ammettere che Sky è l'unica donna che vedo nel mio futuro.
L'unica a cui sarei capace di donare il mondo, se me lo chiedesse.
L'unica per cui mi batterei, fino a morire.
Perché lei varrebbe ogni pugno.
Lei varrebbe la mia morte.
Lei sarebbe una fine degna.I palmi di Adam si pressano sulle mie guance, per riportare il mio sguardo vitreo, verso di lui.
Il suo nocciola splende di serenità, e non capisco come faccia ad essere sempre così.
«Che piano sarebbe stato, se fosse andata via così? Quello di farti scoprire...pivello.» Mi affibbia amorevole, l'appellativo di Kyle, e capisco che anche loro avevano un piano per tutelarmi. Siamo una squadra. Siamo in tre, con il cervello collegato.Il volto rabbuiato e in conflitto, lascia spazio ad un sorriso genuino, che placa l'anima lavica che pare eruttare.
E il colpo sulla spalla di Adam, mi annuncia che è il momento.
Questa è l'unica gara di fine estate, dove gli sfidanti hanno un piccolo camerino dove cambiarsi, e per vestirsi come credono.
Oltre ai combattimenti fuori programma.
Il turno risuona.
La voce dello stesso vocalist.
L'occhiata e il cenno della testa di Adam.
I miei amici che mi stanno aspettano a ridosso dello Square.«F.W.R» La sigla che rimbomba da dietro la porta. La stessa che spalanco, e il buio accompagna il mio tragitto.
Luci caleidoscopiche trafiggono di poco l'oscurità in cui mi imbarco.
I passi delle mie suole, rimbombano altisonanti.
I guanti di Kyle, mi inguantano alla perfezione le mani. Sento la sua presenza scorrermi nelle vene.«Rrrrragazzi. Ruggite stasera, vi voglio vedere strapparvi le maglie. Strepitare. L'ultima gara di fine estate, sta per essere annunciata sullo Square della Fight Without rules. Quindi...» Si sospende per creare suspense, mentre io resto a pochi passi dall'entrata.
«Rullo di tamburi.» E lo fa partire davvero, dove la platea scoppia a ridere.
«Diamo il benvenuto al ragazzaccio ultra tatuato. Super piercingato. Super pompato. E super cazzuto che ha vinto tutte le nostre gare. Lui è...lo sapete su...Wild Beast.» Spara il nome di combattimento con un'esultanza straordinaria che scaturisce anche dal pubblico, e nella mia penombra vedo il pezzo di merda, fare la sua magnifica entrata in scena.
I pantaloni blu elettrici, che brillano sotto la luce dello Square.
Il petto possente, pieno di tatuaggi e piercing ai capezzoli che luccicano, compresi i dilatatori ai lobi. Uno che spacca a metà il sopracciglio, e una V allungata rasata sul lato destro dei capelli.Lo noto girare e sorridere alla folla che lo acclama.
Si abbassa verso una moretta, e con il palmo le circonda la nuca, baciandola indecentemente.
Lo vedo prendere la mano di una ragazza accanto e portarsela sul pacco, senza alcun pudore.
Una bestia. Una merda. Una feccia.Ma è la voce del vocalist che mi distrae dal siparietto schifoso.
È la sua. Perché sta per annunciare...«La situazione è bollente...e quindi siamo pronti per...» Rullo di tamburi ancora.
Gong.
Schiamazzi.
Urlo.«Breavheart.»
Luce accesa.
Riflettori contro.
Il boato della folla, urlare.
Mi raggiungono i timpani che sono chiusi al mondo esterno.
Il mondo vero, acceso.
Il mondo falso, spento.
Cappuccio calato sulla testa.
Il mantello che sbandiera ad ogni passo.
Camminata sicura.
Sorriso da bastardo.
Mi vedi Kyle? Io sono te, stasera.
Facciamogli vedere quanto brilla una stella.
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•Death Silent• 1 Vol. Serie "Fight without rules"
ChickLitC'è chi combatte per vincere. C'è chi combatte per vivere. E poi ci sono io. Death Silent. Che combatto per giustizia. Jackson Thomson potrebbe essere un normale ragazzo di ventitré anni. Già...potrebbe. Ma lui vuole flagellarsi. Vuole crocifig...