Shiro non si dava pace. Non poteva continuare in quel modo per sempre, che sarebbe rimasto poi?
I suoi studenti? Erano troppo giovani per le guerre; dovevano pensare alla scuola, alle cotte, agli amici, i vestiti, gli obbiettivi, tutte quelle cose da adolescenti. Dovevano crescere, farsi qualche acconciatura strana, cambiare look, credere di essere invincibili, poi cadere dalle nuvole e rialzarsi. Erano ancora piccoli.
Ed ora le notti erano tornate ad essere fredde e oscure come un tempo, mentre la primavera si faceva attendere con ansia e dolore. Matt infondeva calore come un fuoco, in quel letto largo, ma era destinato a spegnersi.
E se si fosse spento troppo presto? Se Matt fosse morto? Non era un bambino, certo, ma anche lui avrebbe dovuto fare altro; mica la guerra. Doveva lavorare e uscire, programmare il suo futuro, frequentare qualche corso, magari viaggiare e iniziare ad invecchiare, piano piano.
E lui? Sarebbe morto sotto una pallottola ferrosa o sotto tutta la pressione che continuava a crescergli addosso?
Quelle registrazioni stavano per fargli perdere la testa in modo definitivo: un'altra sessione di audio con la voce del defunto Alfor Altean e sarebbe crollato a terra, in preda alla pazzia.
Il vecchio paladino aveva detto di ascoltare e, Dio, lui lo stava facendo da giorni!
Già, le lancette avevano continuato a girare dalla rivelazione di Lotor, uno studente che aveva una media dei voti alta in correlazione e con i guai che combinava a scuola.
Nonostante avesse iniziato a fidarsi di loro, non voleva parlare dell'Imperatore e della loro base principale, la domanda che continuavano a porgli tutti. Era l'unica cosa di cui aveva paura.
Così si era giunti al cofanetto.
Shiro ci stava ragionando su da tempo, non riuscendo a trovare una spiegazione.
Le persone che erano state citate erano le seguenti: il Paladino Blu ed il suo ragazzo, la Paladina Verde, il Paladino Giallo e la sua famiglia, Allura, Coran, Melenor Altean, ed una famiglia composta da dei certi Zack, Honnie e Lot.
Uno di loro era il traditore che aveva causato la fine di Voltron e dei suoi componenti.
I vecchi paladini erano stati esclusi immediatamente; loro non c'entravano nulla ed erano pure stati uccisi dal traditore per essere contro di lui. Allura e Coran anche (loro non erano neanche a Voltron), insieme alla signora Altean.
I sospettati erano quindi i componenti della misteriosa famiglia.
Alfor aveva parlato di loro con tranquillità, come se fossero vecchi amici; perciò Shiro era restio a dare la colpa a loro, ma a chi altri?
Con L'Onice Nero, il suo leone, accese per un'ultima volta il cofanetto intarsiato.
Alla Base dei Ribelli, solo lui era sveglio. Da un po' di tempo, la maggior parte dei Ribelli dormiva nelle stanze sotterranee, persino Matt era rimasto. Gli aveva detto di raggiungerlo quando avrebbe avuto sonno, per non dover guidare a quegli orari assurdi. Forse era considerata anche quella un'emergenza.
La scatola di legno ebbe i soliti bagliori, bagliori che aveva imparato ad apprezzare, e l'apertura a diamante centrale proiettò verso l'alto quello strano cielo stellato.
Un tempo Shiro le amava, le stelle.
Si sdraiò sul pavimento gelido, abbandonandosi. Sospirò ed uscì dalle sue labbra una nuvola di fumo, tanto che faceva freddo nella base.
Che celo strano, continuava a pensare. Non lo aveva mai visto neanche in foto, le costellazioni erano messe del tutto a casaccio, la luminosità delle stelle era sbagliata.
No no no, non era sbagliata!
Shiro si alzò si scatto e risentì per l'ennesima volta la registrazione numero tre. La voce del Paladino Rosso tornò a perseguitarlo.
"Ciao. Piccola cronaca di uno dei giorni più normali di tutta la mia vita: siamo andati da Allura, abbiamo mangiato un gelato con lei, mi ha insegnato a fare le corone di fiori e la sera e siamo andati in spiaggia. Zack e Honnie sono venuti con noi, hanno portato anche Lot. È così carino, è uguale al padre ma con i colori di sua madre. Se solo non fosse così timido giocherebbe con Allura, ma che dire. Non sono tutti uguali, i bambini. Abbiamo guardato il cielo, per lo più. Allura ha inventato un nuovo gioco: formare i nostri nomi con le costellazioni e le stelle. Ad esempio, il mio è formato dalla stella Adhara, Lyra, Fornax, Ophiuchus e Rutilicus. Non ci avevo mai pensato prima"
Neanche Shiro ci aveva mai pensato: quel cielo era diverso da tutti gli altri perché non esisteva in natura, era stato Alfor Altean a crearlo appositamente per loro.
Il giovane uomo si sdraiò di nuovo, identificando con sguardo vigile le stelle.
La prima costellazione ad apparire era Libra e la stella più luminosa era Zosma. In seguito c'era Phoenix, la sua stella era Ankaa. Draco compariva due volte; la prima con stella Rastabam, la seconda con Kuma. Orion non aveva stelle particolarmente luminose. Ultima costellazione era Capricornus, con Nashira.
Bastava mettere insieme le lettere.
Ora che ci pensava, il Paladino Nero non era mai stato nominato nelle registrazioni. Doveva essere Zack, e la sua famiglia al seguito. Il bimbo... Lot. Era Lotor, doveva essere lui.
E se il ragazzo diceva che era foglio dell'Imperatore Galra, voleva dire che il traditore era lo stesso Paladino Nero.Shiro si strinse la testa tra le mani, andava tutto troppo veloce.
Le stelle formavano un nome ben preciso: Zarkon.
Zack era il signor Zarkon, il vecchio leader di Voltron e la ragione della sua distruzione.
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"A Voltron Story"
FanfictionErano tutti dei ragazzi normali. Lance McLain era il tipico ragazzo sportivo, non eccelleva nello studio ma amava la musica, sempre sorridente nonostante i dubbi e le insicurezze. Keith Kogane era stato adottato, ma se ne era fatto una ragione da te...