35- L'Ufficio del Preside

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"Se la Gang della Pantera Viola sa qualcosa, bisogna indagare"

Furono le testuali parole di Pidge, dopo che Lance aveva raccontato loro di quello strano pomeriggio. Hunk iniziò subito a preoccuparsi.

"Vuoi dire che..."

"Dobbiamo trovare il modo di fare una visitina all'ufficio del professor Zarkon" rispose lei, mettendosi all'impiedi sul divano.

A casa Garret non c'era nessuno, dato che i suoi genitori e suo fratello maggiore lavoravano al forno. Sunflowers era il nome del negozio, dove venivano sfornate ogni giorno delizie di tutti i tipi: dalle pagnotte e le forme di pane più disparate fino ai dolci e alle torte alte tre piani. Ma la loro specialità era una brioche salata arricchita con semini di sesamo, chiama appunto Sunflower.

"No. No no no. Tu sei matta" disse Hunk, scuotendo le mani.

"È la nostra unica opportunità! Tutti i fascicoli a portata di mano, gli archivi, i filmati delle telecamere di sorveglianza..." disse sognate lei.

Secondo il samoano, non era tanto per saperne di più su quella faccenda, ma per pura ambizione personale.

"Io dico che dovremmo rischiare" rispose Lance, battendo il cinque a Pidge.

"Eccolo. È impazzito anche lui"

"Andiamo Hunk, ma ti rendi conto di quanto questo potrebbe aiutare?!"

Incrociò le braccia.

"Shiro e Allura non saranno per niente d'accordo"

"E chi ha parlato di Shiro e Allura? Sarà un'operazione super segreta. Si chiamerà Operazione: Tana della Pantera. Già mi piace!"

"È un nome stupido" disse Hunk, ma non la pensava davvero così.

Quella missione segreta doveva essere una cosa davvero fantastica e quel nome era lo stesso che avrebbe dato lui, ma non poteva rischiare. I suoi genitori non avrebbero più rimandato: sarebbe andato a lavorare al negozio, e la scuola non l'avrebbe più rivista se non in foto. E allora tutte quelle preghiere e le litigate sarebbero state inutili, tutto l'impegno dietro quei voti che erano a malapena sufficienti, non sarebbe servito a nulla.

"L'offerta scade adess-"

"Okay! Ci sono anche io!" rispose Hunk con fretta, non riuscendo a tenere a bada il suo istinto da avventuriero.

Il cupo pensiero dell'espulsione lo perseguitava mentre i suoi due compagni esultavano.


"Prova anti-incendio! Uscire con ordine dall'edificio!" disse la voce dagli auto-parlanti.

La classe uscì normalmente dall'aula, senza realmente preoccuparsi.

"Io adoro questa prova! Il nostro piano può iniziare!" disse la piccola Pidge, facendo cenno ai due di seguirla fuori dalla fila.

Si mescolarono tra le altre classi e nessuno badò a loro, che salivano le scale invece che scenderle.

"Come va con Keith?" chiese la ragazza a Lance, sapendo che il percorso sarebbe stato ancora lungo.

"È Keith il ragazzo con cui avevi problemi? Dio Lance, non credevo fosse il tuo tipo" esclamò Hunk, sorridendo.

Lance sorrise e distolse lo sguardo. "A prima vista non lo avrei detto neanche io... forse mi sbagliavo"

Pidge si sistemò gli occhiali e rise. "Forse nel senso di totalmente. Credimi Hunk, sono da voltastomaco"

"Non è vero! Tu che ne sai!"

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