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«because you're my everything»

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«because you're my everything»


Una settimana era passata dal pomeriggio di divertimento che avevano avuto all'interno del reparto. Le infermiere, da quel giorno, non avevano mai smesso di sorvegliarli. Erano stati etichettati come i teppisti dell'ospedale, cosa piuttosto buffa per entrambi.

Taehyung aprì gli occhi, appena un raggio di sole filtrò dalle tapparelle delle finestre e gli illuminò il volto. Poco dopo si rese conto di come, lui e il biondo, erano distesi sul letto. Taehyung aveva le braccia attorno al corpo dell'altro e, Jimin, era rannicchiato verso il petto del grigio. Sentiva i respiri caldi soffiargli sulla maglia bianca. Non potè che sorridere a quella scena.

Sembra un bambino, è così tenero!

Portò una mano sulla nuca del ragazzo e cominciò ad accarezzargli lentamente i capelli, facendo il più piano possibile, per non svegliarlo. Gli piaceva stare così, solo loro due, nel silenzio più totale, cullati dal solo suono del loro respiri. Dopo essersi preso il tempo necessario per ammirare tutti i piccoli particolari di Jimin, dovette alzarsi, cause naturali.

Andò in bagno, dove poi si cambiò ed uscì. Jimin era ancora cullato tra le braccia di morfeo e non sembrava aver la minima intenzione di svegliarsi, quindi, per evitare di fare proprio ciò, Taehyung decise di uscire dalla stanza, per sgranchire le gambe.

Il corridoio, a quell'ora di mattina, era vuoto, deserto. Le infermiere avevano appena segnato il cartellino ed erano appena arrivate. Un forte odore di caffè proveniva dalla loro stanza, la carica mattutina di tutti gli operai dell'ospedale. La stessa ragazza che, una settimana prima li aveva rincorsi per sgridarli dell'accaduto, uscì dalla stanza, affiancando il grigio.

«Buongiorno, mattiniero oggi?» gli sorrise dolcemente, mentre sorseggiava il suo caffè, dalla tazza di cartone. «Purtroppo» fece spallucce «se solo quest'ospedale usasse i suoi fondi bene, invece di sprecarli» continuò sbuffando. «Sentiamo, come dovrebbe spenderli?» la ragazza rise, mentre ricominciarono a camminare, senza una vera meta. «Magari delle persiane che non facciano filtrare il sole?» Alzò un sopracciglio, facendo scoppiare a ridere l'infermiera.

«Jimin? Ancora dorme?» Taehyung annuì semplicemente, mordendosi il labbro. «Sai Tae, siete così carini insieme» lei sorrise di nuovo, dandogli una pacca sulla schiena.

«Quanto vorrei vederlo festeggiare oggi» sospirò poi lei. Taehyung la guardò aggrottando le sopracciglia «festeggiare cosa?» lei si fermò, guardandolo. «Non te l'ha detto? Ah, quel ragazzino! Oggi è il suo compleanno Tae.»

Taehyung si paralizzò. Era il compleanno del suo compagno e lui nemmeno lo sapeva. Si sentiva uno stupido. Sì, Jimin non gliel'aveva detto, ma lui avrebbe potuto informarsi, in qualche modo.

«Dai, non fare quella faccia» ridacchiò lei «sei ancora in tempo a far qualcosa» gli fece l'occhiolino e lo lasciò solo, nel corridoio.

[...]

«Nonna ti prego, solo quello, non ti chiedo nient'altro!» piagnucolò al telefono. «Taehyung, sono le sei e mezza di mattina e mi hai svegliata per dirmi di farti una torta. Davvero?» Il tono indignato della signora anziana fece sorridere il grigio. «Ah, grazie! Ti voglio bene nonna!» e fece per riattaccare, quando gli venne un'altra idea in testa. «Ah, nonna!» la richiamò, quasi urlando, riportandosi il cellulare sull'orecchio «ti prego, portami la chitarra.» E così finì la loro conversazione.

La mattina passò davvero lentamente per il grigio. Era tornato in stanza e Jimin ancora era intento a dormire. Aveva pensato di rimettersi lungo, ma avrebbe sicuramente svegliato l'altro, quindi decise di evitare. Si era così seduto sulla sedia della scrivania, dopo essersi arreso al fatto che quella mattina Jimin avrebbe dormito più del previsto e, dopo due ore strazianti, finì per addormentarsi anche lui. Sul piano della scrivania.

Si erano fatte le dieci della mattina e Jimin si era svegliato, finalmente. Si sentiva molto meglio, era da davvero tanto tempo che non dormiva in quel modo. Si sentiva davvero riposato. Constatò che il grigio non fosse al suo fianco, quindi si tirò su per vedere che fine potesse aver fatto. Si stropicciò gli occhi e rimase un attimo stupito dalla visuale che gli si prestava davanti. Un Taehyung addormentato sulla sedia, rannicchiato sul piano di legno chiaro della scrivania. Ridacchiò e si alzò lentamente. Si avvicinò alla sedia e si abbassò, facendo così da poter scorgere il viso del ragazzo. Gli posò una mano sulla coscia e gliela carezzò dolcemente, facendogli aprire gli occhi di rimando.

«C-Chim» si tirò su, sbadigliando. «Buongiorno TaeTae» gli sorrise, sedendosi sulla scrivania. «Dovrei dirtelo io, in realtà» si stiracchiò. «Hai dormito davvero tanto stamattina, quasi che mi hai spaventato» Jimin fece spallucce «credo sia perché in questi giorni io mi senta davvero bene, avevo bisogno di una dormita così e sono riuscito solo oggi» spiegò «perchè abbiamo dormito... così, credo» continuò. Le labbra di Taehyung andarono a formare un piccola 'o' dallo stupore.

«Ho voglia di baciarti» confessò Taehyung «fallo.»

E così il grigio si alzò e si posizionò tra le gambe del biondo. Avvicinò le labbra a a quelle carnose del ragazzo e, sorridendo, le unì, senza pensarci due volte. Le sue mani si posizionarono sulle guance del biondo, mentre quelle di Jimin correvano dritte dietro il collo di Taehyung.

«Buon compleanno Chim» Taehyung appoggiò la fronte su quella di Jimin e rimasero così per una manciata di secondi. «G-grazie» arrossì all'istante, appena i loro sguardi si incontrarono. Quando Taehyung stava per riaprire bocca per parlare, l'infermiera li interruppe, forzando un colpo di tosse.

«Jimin, veloce, il medico ti vuole vedere, dai» e così uscirono di colpo.

[...]

Appena tornò in camera, dopo le due ore di visite estenuanti, sbiancò in volto. La stanza era stata riempita da palloncini viola, che svolazzavano liberi per tutta la camera. Entrò lentamente, osservando ogni dettaglio curato alla minima perfezione.

Taehyung aveva fatto del tutto per organizzare quella cosa, seppur piccola, ma fatta col cuore.

Jimin avanzò fino ad arrivare al suo letto, dove trovò un foglietto rosso.

Segui i palloncini.

Oncology | VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora