Taehyung e Jimin, due compagni di stanza, in ospedale. La loro vita, per quanto burrascosa sia, insieme, riescono a trovare quel briciolo di serenità, tra una difficoltà e l'altra.
«Taehyung, non mi lasciare! Rimani con me!» Urlò il biondo, scoppian...
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«staystrongforyourself»
1 settembre, giorno in cui i medici avevano dato il via libera ai due amici di poter uscire una mezza giornata. I due non credevano fosse vero, fin quando le infermiere vennero a consegnare i fogli insieme ai nonni di Taehyung.
I ragazzi si guardarono increduli. Avevano il via libera per poter uscire da quella prigione per un piccolo periodo.
«Non potete allontanarvi più di tanto. Questo è numero diretto del centralino medico, per ogni evenienza. Il rientro deve essere entro le diciotto" l'infermiera parlava con i nonni del grigio "e in quanto a voi due-» si girò nella loro direzione «non scatenatevi e non fate dannare i tuoi nonni, Taehyung.» Annuirono, mentre la signora anziana se la rideva sotto i baffi.
Si cambiarono di fretta e furia, prendendo uno zaino e buttandoci dentro il necessario.
«Siamo pronti nonna, andiamo!» quasi urlò Taehyung, dirigendosi verso la porta della stanza, seguito da Jimin. «Tutta questa fretta! Andate piano!» la signora si alzò, seguita dal marito, andando dietro ai due che già erano alla fine del corridoio.
«Taehyungie, sta succedendo davvero?» chiese Jimin, guardandolo con un certo luccichio negli occhi. «A quanto pare sì, Jiminie!» sorrise il grigio. Stava succedendo davvero, i due, dopo tanto tempo potevano uscire e rimanere per più di dieci minuti fuori da quella struttura opprimente.
Il sole splendeva alto nel cielo, nessuna nuvola ostacolava la loro giornata di svago e divertimento. I due sembravano felici ed emanavano felicità da tutte le parti.
Poco fuori l'uscita dell'ospedale i due ragazzi si fermarono di scatto e si girarono
«Ma dove andiamo?» chiese Jimin arricciando le labbra. «Non preoccupatevi, camminate. Prendiamo la macchina intanto» i due annuirono all'unisono e si incamminarono verso il parcheggio, dove entrarono in macchina.
Il nonno del grigio mise in moto e partirono per una meta a loro sconosciuta.
Il viaggio durò un'ora, circa. I due non avevano staccato lo sguardo dal finestrino per nessuna ragione. Dovevano scoprire a tutti i costi il posto in cui si stavano recando.
[...]
L'uomo parcheggiò al fianco di un marciapiede, che contornava un incredibile parco. Solo dopo aver messo piede fuori dal veicolo i due ragazzi riconobbero il posto.
Ero lungo la riva del fiume Hann, posto alquanto speciale per la famiglia del grigio.
«Venite ragazzi» sorrise la donna, invitandoli a seguirla. Arrivarono sotto ad un grande albero dalla chioma verde e rigogliosa. Si sedettero su una panchina e cominciarono ad osservare il panorama.
I bambini giocavano liberamente, urlando e scherzando. Le coppiette camminavano mano nella mano, l'uno accanto all'altro. Gli uccelli cinguettavano felici dai rami degli alberi.
Era una giornata davvero tranquilla e, quello, secondo il pensiero di Taehyung, era davvero il posto perfetto per passarla.
«Jimin, scusa se mi permetto, ma come stai tesoro?» domandò la signora, sorridendo, al biondo. Jimin spostò il suo sguardo in quello della donna. Le sorrise «posso dire che, nel contesto, sto abbastanza bene» annuì. Taehyung sorrise istintivamente a quelle parole. Sapeva che il biondo stava migliorando, giorno dopo giorno, e lo rendeva davvero felice.
La sua situazione però era sempre la stessa, statica e noiosa. I valori delle analisi rimanevano troppo alti per abbassare le terapie e non tentavano nemmeno di diminuire.
[...]
«Tesoro, ti ricordi il primo giorno che abbiamo portato Taehyung qui? Era così piccolo e paffuto» rise il nonno, ricevendo un'occhiataccia dal nipote. «Aveva paura di perdersi e non mi lasciava mai la mano» rise a sua volta la signora.
«Perché non raccontate le vostre cose, invece delle mie?» chiese il grigio, aggrottando le sopracciglia. «Perché così non ci sarebbe gusto, tesoro di nonna» rise di nuovo la donna, facendo sbuffare il suo nipote preferito.
La mente del nonno vagò, fino ad arrivare ad uno dei ricordi più importanti per lui. In quel posto aveva incontrato per la prima volta sua moglie e, come una grande coincidenza, sua figlia, la sua adorata figlia, aveva incontrato suo marito lì, per la prima volta.
«Cosa c'è nonno?» gli chiese Taehyung. «Niente di che, pensavo al fatto che io e la nonna ci siamo incontrati qui per la prima volta, anni e anni fa» la donna sorrise, abbassando lo sguardo.
«Avevamo solo quindici anni, le andai praticamente addosso, rovesciandole il succo sul vestito» rise divertito. «Te lo ricordi ancora?» chiese la donna, prendendo le mani del suo amato, che annuì sorridendo.
Taehyung e Jimin non poterono non sorridere a quella scena. Dopo tutti questi anni tutto l'amore provato, era ancora lì. Forte come un tempo. I due si amavano ancora, ogni giorno sempre di più. Non credevano nell'amore eterno, ma in un certo senso, il loro, era proprio quello.
«Taehyung, forse non te lo abbiamo mai detto» la donna spostò il suo sguardo in quello del nipotino. «Tua mamma incontrò tuo padre qui, per la prima volta.»
Il grigio abbassò lo sguardo, sorridendo. Jimin gli prese la mano d'istinto. Non conosceva bene la sua storia, nonostante fosse stato il suo migliore amico in tenera età, però sapeva che avesse passato molte cose.
«S'incontrano all'entrata del parco, all'inizio del sentiero» sorrise nostalgica la signora. «Ricordo che quando Hayeun tornò a casa mi raccontò tutto, sorridendo come mai aveva fatto» Taehyung sentiva gli occhi riempirsi di lacrime, il solo ricordo riusciva a rattristarlo. Non aveva mai saputo cosa volesse dire essere abbracciato dalla propria mamma, non aveva mai giocato assieme a lei e non l'aveva mai sentita ridere.
La nonna lo guardò titubante, non sapendo se continuare o no. Jimin alzò lo sguardo, facendolo incontrare con quello della signora, sorrise e annuì, incitandola a continuare. Il biondo non spostò la mano, anzi, tenne sempre più strette quelle del ragazzo seduto al suo fianco.
La nonna se ne accorse e sorrise a trentadue denti.