XLII

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«when he falls in love it will be forever»

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«when he falls in love it will be forever»





I giorni passavano e Jimin non era riuscito ancora a rivedere il suo amato. I medici non ne volevano sapere niente di aggiornare il biondino sulle condizioni di Taehyung. Perfino i nonni del grigio avevano evitato qualsiasi contatto con lui e questo gli riempiva il corpo d'ansia.

Ansia che gli bruciava dentro, che lo divorava lentamente.

Non sapere niente sulle condizioni del suo ragazzo, per l'ennesima volta, lo stava distruggendo. Si sentiva distrutto, esternamente e internamente. Senza la presenza, anche minima, di Taehyung, Jimin non era più il vero Jimin perché, Taehyung, era la sua piccola parte mancante per essere una persona vera, viva.

Ogni giorno si recava, con difficoltà, all'esterno del reparto dove in quel momento il grigio riposava un lungo sonno, quasi senza ritorno. Si sedeva a terra, con la schiena poggiata al muro, fissando un punto indefinito, all'interno della stanza, aspettando con speranza che qualcuno uscisse per dirgli che Taehyung fosse stato meglio e che poteva vederlo, che magari fosse sveglio o che, semplicemente, ora, era stabile. Nulla di tutto ciò successe, però e Jimin rimase bloccato.

Non riusciva più a piangere, aveva esaurito tutte le lacrime in quei pochi giorni. La sua unica compagnia furono i singhiozzi, i pianti e il buio più totale. Nessun contatto umano, nessun contatto fisico. Nessuna parola scambiata per più di un minuto, con un qualcuno di reale e concreto.

Abbandonò pure il disegno, in quel periodo. Non riusciva più a prendere una matita in mano, senza disprezzare tutti i suoi lavori, il suo talento o meglio, non riusciva a non disprezzare il fatto che lui potesse continuare a fare ciò che amava a differenza della persona più cara che aveva al suo fianco.

Continuava a darsi contro, tutti i giorni, tutti i minuti, perché sapeva che se Taehyung avesse avuto il suo supporto, come il grigio stava facendo con lui, prima che successe l'irrefrenabile, qualcosa sarebbe cambiato.

Pregava, pregava nonostante non fosse credente. Pregava il Signore a costo di rimetterci la vita. Pregava per il suo più grande amore. Pregava affinché potesse rivederlo sorridere, parlare. Affinché potessero riabbracciarsi e sussurrarsi, di nuovo, tutte quelle parole dolci che più contraddistinguevano la loro relazione.

Pregava, perché non sapeva più su chi appoggiarsi. Sperava che, in quel modo, trovasse conforto, una risposta o che magari potesse davvero servire a qualcosa, dimostrando la sua dedizione e il suo amore. Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di vedere di nuovo Taehyung, come lo aveva conosciuto.

Persino la sua vita.

Non sapeva come ci fosse arrivato in quelle condizioni. Non era mai dipeso da nessuno, sin da quando era un bambino. Sapeva che nulla nella vita fosse facile, ma in quel momento, si sentiva come se tutto ciò che avesse affrontato fino a quel momento, fosse stato tutto uno spasso, uno scherzo, un gioco.

Lo sapeva perché qualcosa lo aveva cambiato, riempiendogli le giornate. Quel qualcosa, lo aveva fatto sentire davvero vivo per la prima volta e, quel qualcosa era l'amore. Taehyung. E, come si era sempre detto, tutto nasce sempre da qualcosa, ma quel qualcosa non sarebbe stato nulla, senza che il cuore di qualcun altro avesse sognato con lui.

E il destino volle che il cuore, d'oro, di un ragazzo sfortunato come lui, fosse lì per diventare quel qualcosa. Trasformando la sfortuna, in fortuna.

Non sapeva come fosse arrivato fino a quel punto, ma, dall'altra sapeva che se Taehyung non avesse creduto fino in fondo in lui e con lui, avrebbe lasciato tutto indietro, rimanendo quel ragazzino apatico a cui non importava nulla della propria vita.

Senza Taehyung non avrebbe mai saputo cosa volesse dire toccare il cielo. Non avrebbe mai saputo cosa volesse dire essere felice e, infine, non avrebbe mai saputo cosa volesse dire amare.

Con lui, al suo fianco, non gli sarebbe importato quante volte fosse caduto, a terra, senza forze, perché sapeva che Taehyung fosse convinto che, un giorno, sarebbe arrivato in alto.

Dove sarebbe stato se Taehyung non avesse creduto in lui?

Sapeva che non doveva abbattersi, perché Taehyung non gliel'avrebbe permesso, perché non avrebbe voluto. Ma non ce la faceva.

Tutto era scuro intorno a lui, intorno a loro. L'unica fonte di luce, nella sua vita, non era più lì, con lui.

Aveva trovato il suo vero amore, la sua anima gemella, ma gliel'avevano portata via in un batter d'occhio.

*

"Jimin, dobbiamo dirti una cosa."


____
here I am once again che mi scuso per la mia lunga assenza :( non sono stata molto bene ultimamente e ne ha risentito tutto;; comunque, spero che la storia, nel lungo andare, vi stia davvero piacendo!

vi amo :((

Oncology | VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora