XXXV

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«you were my only light»

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«you were my only light»



Jimin si trovava seduto nella sala d'aspetto del reparto di oncologia, dove viveva da troppo tempo. Una dottoressa lo aveva chiamato e gli aveva chiesto cortesemente di aspettarla lì, perché aveva una cosa molto importante per lui.

Però, il ragazzo, non se ne fregò davvero perché la sua testa era piena zeppa di pensieri, di problemi e di paura.

Non aveva più visto il suo amato Taehyung da giorni, né aveva intravisto di sfuggita i suoi nonni. Tutto taceva facendogli venire il magone allo stomaco, mentre si sentiva logorare dentro. Voleva davvero sapere qualcosa del ragazzo in questione, ma, ogni volta che provava ad aprire il discorso con qualcuno, tutti gli negavano l'opportunità di essere a conoscenza di qualsiasi cosa, anche la più piccola e insignificante.

"Jimin," la donna si sedette al suo fianco, portando una mano a stringergli la sua, calda e dalla pelle candida "avrei voluto che te la dessero i nonni di Taehyung, ma non ci è stato possibile" sospirò guardando gli occhi pieni di confusione del biondino. "Ti lascio solo ora" gli sorrise malinconicamente, mentre si alzava dalla piccola poltroncina.

Sussurrò un solo "mi dispiace" prima di lasciare la stanza e far rimanere completamente solo il ragazzo che, con mani tremanti, aprì il foglio piegato su se stesso, fissandolo per qualche istante, prima di cominciar a leggere.





Mio piccolo Mochi,

Non so effettivamente perché io abbia scelto di scriverti questa lettera, forse la paura di morire, forse la paura di perderti. O forse entrambe.

Sono solo ed è notte fonda, mi sono alzato dal letto perché non riuscivo più a sopportare il peso al petto che mi sto portando dietro da troppo tempo.

Se leggerai queste righe, vorrà dire che io sarò in sala operatoria e che i medici stanno cercando di fare l'impossibile, ma, appunto, è l'impossibile e nessuno riesce a batterlo.

Sai, mi sembra di essere arrivato al culmine. È come se non fossi abbastanza per continuare a vivere al tuo fianco e, forse, è proprio vero. Ti ho fatto soffrire parecchio e, non c'è giorno che passa in cui io non me ne penta o mi insulti da solo per la grande cazzata che ho combinato, tempo fa. Ricordo i tuoi occhi rossi e gonfi, i tuoi singhiozzi soffocati nel cuscino e ricordo anche come anche io abbia pianto quella sera, quella notte. Però, se vogliamo guardarla sotto un'ottica diversa, questo fatto ci ha uniti ancora di più, ci ha portato ad esternare quel grande amore che si era creato tra di noi. O, meglio, ha portato me ad aprire gli occhi e a capire che ti amavo, davvero tanto. E c'ho provato, ho provato a dimostrartelo con tutto ciò che avevo a disposizione e spero di essere stato davvero, almeno una volta, la causa del tuo sorriso.

Dopo tutto questo giro di parole, Jimin, voglio dirti delle cose che, purtroppo, non sono riuscito a dirti a voce questi giorni in cui ho potuto abbracciarti, in cui ho potuto vedere il tuo splendido sorriso, perché sono un codardo. Lo sono sempre stato ma sono stato bravo a nasconderlo perfino a me stesso.

Quanto vorrei che non fossero stati gli ultimi abbracci, davvero, lo stavo sperando giorno e notte, ma credo davvero di dovermi rassegnare.

L'ultimo momento in cui ho sentito il tuo calore sul mio corpo, le tue labbra che si incastravano a perfezione con le mie, le tue mani che stringevano le mie. Questi particolari rimarranno sempre impressi dentro di me, perché, tu Jimin, sei la mia persona e, nemmeno la morte riuscirà a separarmi da te.

Ci sei sempre stato per me, negli alti e nei bassi. Hai riso e hai pianto assieme a me. Tu ci tieni a me e mi hai sempre tenuto nei tuoi pensieri. Ti impegni tanto per me e mi comprendi. Hai ascoltato ogni mia preoccupazione e mi ami anche se non sono stato perfetto, se sono stato un grande disastro.

Anche se lascerò così, io sarò sempre al tuo fianco quindi, per favore, non abbatterti. Voglio che tu riesca a camminare a testa alta sapendo che io sarò sempre con te, anche se non fisicamente.

Ti amo tantissimo e, ti prego, scusami se non ho mantenuto la promessa. Scusami se non sono riuscito a starti vicino fino alla nostra vecchiaia. Scusami Jimin, ma è stato tutto più forte di me e sono crollato.

Ho lasciato che mi divorasse dentro, ho lasciato che finisse il suo lavoro mentre speravo che qualcuno riuscisse a farmi cambiare idea. Non sono stato forte, non sono stato forte come tu ritenevi che io fossi. Scusami Jimin, sono affranto, ma è così che doveva andare.

Ricorda che sei stato la prima persona in grado di farmi sorridere, di farmi realmente amare. Tienilo a mente, tieni a mente la splendida persona che sei. Tieni a mente che sei stato la mia unica fonte di forza e che senza di te avrei lasciato tutto all'inizio, senza nemmeno provare a tirar fuori un po' di grinta.

Tieni a mente che tu vali e che potrai raggiungere tutti gli obiettivi che vuoi. Io so che ce la farai.

Ti ho amato più della mia stessa vita e continuerò a farlo.

Sei stato la piccola stella che ho portato dietro nei momenti in cui non avevo luce.

Tuo,

         Taehyung.

Oncology | VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora