Taehyung e Jimin, due compagni di stanza, in ospedale. La loro vita, per quanto burrascosa sia, insieme, riescono a trovare quel briciolo di serenità, tra una difficoltà e l'altra.
«Taehyung, non mi lasciare! Rimani con me!» Urlò il biondo, scoppian...
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«you were my only light»
Jimin si trovava seduto nella sala d'aspetto del reparto di oncologia, dove viveva da troppo tempo. Una dottoressa lo aveva chiamato e gli aveva chiesto cortesemente di aspettarla lì, perché aveva una cosa molto importante per lui.
Però, il ragazzo, non se ne fregò davvero perché la sua testa era piena zeppa di pensieri, di problemi e di paura.
Non aveva più visto il suo amato Taehyung da giorni, né aveva intravisto di sfuggita i suoi nonni. Tutto taceva facendogli venire il magone allo stomaco, mentre si sentiva logorare dentro. Voleva davvero sapere qualcosa del ragazzo in questione, ma, ogni volta che provava ad aprire il discorso con qualcuno, tutti gli negavano l'opportunità di essere a conoscenza di qualsiasi cosa, anche la più piccola e insignificante.
"Jimin," la donna si sedette al suo fianco, portando una mano a stringergli la sua, calda e dalla pelle candida "avrei voluto che te la dessero i nonni di Taehyung, ma non ci è stato possibile" sospirò guardando gli occhi pieni di confusione del biondino. "Ti lascio solo ora" gli sorrise malinconicamente, mentre si alzava dalla piccola poltroncina.
Sussurrò un solo "mi dispiace" prima di lasciare la stanza e far rimanere completamente solo il ragazzo che, con mani tremanti, aprì il foglio piegato su se stesso, fissandolo per qualche istante, prima di cominciar a leggere.
Mio piccolo Mochi,
Non so effettivamenteperché io abbiascelto di scrivertiquestalettera, forse la paura di morire, forse la paura di perderti. O forseentrambe.
Sono solo ed è notte fonda, mi sono alzato dal lettoperché non riuscivopiù a sopportareil peso al petto che mi stoportandodietro da troppo tempo.
Seleggeraiquesterighe, vorrà dire che io sarò in sala operatoria e che i medici stannocercando di fare l'impossibile, ma, appunto, è l'impossibile e nessunoriesce a batterlo.
Sai, mi sembra di esserearrivato al culmine. È come se non fossiabbastanza per continuare a vivere al tuofianco e, forse, è proprio vero. Ti ho fattosoffrireparecchio e, non c'è giorno che passa in cui io non me ne penta o mi insulti da solo per la grande cazzata che ho combinato, tempo fa. Ricordo i tuoi occhi rossi e gonfi, i tuoi singhiozzisoffocati nel cuscino e ricordoanche come anche io abbiapiantoquella sera, quellanotte. Però, sevogliamoguardarla sotto un'otticadiversa, questofattoci ha uniti ancora di più, ci ha portato ad esternarequel grande amore che si era creatotra di noi. O, meglio, ha portato me ad apriregliocchi e a capire che tiamavo, davvero tanto. E c'hoprovato, ho provato a dimostrartelo con tutto ciò che avevo a disposizione e spero di esserestatodavvero, almeno una volta, la causa del tuosorriso.
Dopo tutto questo giro di parole, Jimin, vogliodirti delle cose che, purtroppo, non sono riuscito a dirti a voce questigiorni in cui ho potutoabbracciarti, in cui ho potutovedereiltuosplendidosorriso, perché sono uncodardo. Lo sono sempre stato ma sono stato bravo a nasconderloperfino a me stesso.
Quanto vorrei che non fosserostatigliultimiabbracci, davvero, lostavosperando giorno e notte, ma credo davvero di dovermirassegnare.
L'ultimo momento in cui ho sentitoiltuocaloresulmiocorpo, le tuelabbra che siincastravano a perfezione con le mie, le tue mani che stringevano le mie. Questiparticolaririmarranno sempre impressidentro di me, perché, tuJimin, sei la mia persona e, nemmeno la morteriuscirà a separarmi da te.
Cisei sempre stato per me, neglialti e neibassi. Hai riso e hai piantoassieme a me. Tucitieni a me e mi hai sempre tenuto nei tuoi pensieri. Tiimpegni tanto per me e mi comprendi. Hai ascoltatoogni mia preoccupazione e mi ami anchese non sono statoperfetto, se sono statoun grande disastro.
Ancheselasceròcosì, io sarò sempre al tuofiancoquindi, per favore, non abbatterti. Voglio che turiesca a camminare a testa alta sapendo che io sarò sempre con te, anchese non fisicamente.
Tiamotantissimo e, ti prego, scusamise non ho mantenuto la promessa. Scusamise non sono riuscito a startivicino fino alla nostra vecchiaia. ScusamiJimin, ma è stato tutto più forte di me e sono crollato.
Ho lasciato che mi divorassedentro, ho lasciato che finisseilsuolavoromentresperavo che qualcunoriuscisse a farmicambiare idea. Non sono stato forte, non sono stato forte come turitenevi che io fossi. ScusamiJimin, sono affranto, ma è così che dovevaandare.
Ricorda che seistato la prima persona in grado di farmisorridere, di farmirealmenteamare. Tienilo a mente, tieni a mente la splendida persona che sei. Tieni a mente che seistato la mia unica fonte di forza e che senza di te avreilasciato tutto all'inizio, senza nemmenoprovare a tirarfuoriun po' di grinta.
Tieni a mente che tu vali e che potrairaggiungere tutti gliobiettivi che vuoi. Io so che ce la farai.
Ti ho amatopiù della mia stessa vita e continuerò a farlo.
Seistato la piccola stella che ho portatodietroneimomenti in cui non avevo luce.