«I find pieces of you in every song I listen to»
«Dormiglioni, sveglia!» l'infermiera irruppe nella stanza, alzando le serrante delle finestre, per far entrare quella poca luce filtrante dalle nuvole, cariche di neve.
I due ragazzi saltarono letteralmente in aria dallo spavento. Jimin quasi cadde dal letto, ma Taehyung riuscì a prenderlo saldamente per la vita al momento giusto. I due non avevano più dormito separati, era come se, il dormire l'uno accanto all'altro colmasse quel vuoto che avevano all'interno di loro stessi. Quel vuoto creatosi a causa della malattia, a causa della perdita dei loro cari. Quel voto incolmabile, sotto certi aspetti, ma riempito dall'amore ricevuto in quei mesi dal proprio compagno.
«Cosa c'è di così importante?» chiese Taehyung, con la voce impastata dal sonno, mentre si stropicciava gli occhi. Jimin sbadigliò appena il grigio smise di parlare. Avevano fatto le ore piccole, rimanendo a chiacchierare tutta la notte, l'uno nelle braccia dell'altro, la stanchezza si faceva sentire.
«È Natale, disgraziati!» si lagnò la signora, aprendo pure le tende, illuminando del tutto la stanza. «Alzate quei bei culetti e cambiatevi, non penserete che vi porti qui i vostri regali, no?» Alzò un sopracciglio, sorridendo furbamente, facendo si che i due sgranassero gli occhi. «Oh piccini, ve n'eravate scordati? Veloci, dai» scompigliò i capelli di entrambi e si avviò verso la porta. «Vi aspetto in sala d'attesa, vedete di non metterci troppo!»
I due rimasero in silenzio, cercando di metabolizzare il fatto che si sarebbero davvero dovuti alzare dal letto, lavarsi, cambiarsi e uscire dalla stanza, per andare da tutti gli altri. Taehyung, inconsciamente, portò una mano sulla coscia di Jimin, accarezzandola leggermente con il pollice. Il biondo abbassò lo sguardo su di essa e sorrise teneramente. Era davvero estasiato da ogni gesto compiuto da Taehyung nei suoi confronti.
Era innamorato perso e non aveva intenzione di lasciarlo andare via da lui. Mai.
[...]
I due stavano scartando i regali, circondati da tutto lo staff medico e da altri pazienti, proprio come loro. Erano seduti a terra, al fianco dell'enorme albero luminoso, a gambe incrociate, l'uno di fronte all'altro. Le mani correvano lungo la carta colorata che nascondeva il contenuto dei regali. Venne strappata da entrambi con una velocità esorbitante, cosa che fece ridacchiare gran parte dalla gente lì presente.
Jimin si bloccò appena prese in mano il contenuto del pacco misterioso. Gli si riempirono gli occhi di lacrime e alzò lo sguardo verso l'infermiera che ormai era solita star dietro a loro, come una madre.
«Ti piace, Jiminie?» gli passò la mano tra i capelli, mentre il ragazzo annuì. Di seguito porse delicatamente l'oggetto all'interno della scatola e si alzò per abbracciare la donna, più felice che mai. «Grazie, grazie e grazie» mormorò «grazie a tutti» sorrise, guardando il resto dello staff, che era lì ad osservare tutta la scena, con occhi sognanti e pieni d'amore.
Un set di acquerelli nuovi, i più pregiati. Un nuovo blocco da disegno e tutti i tipi di colori che Jimin potesse solamente aver immaginato nell'arco della sua vita. Era al settimo cielo. Poteva tornarne a far ritratti, colorare, disegnare e fare tutto ciò che lo teneva sano di mente, tutte le volte che voleva, senza preoccuparsi di finirsi il materiale, dato che nessuno gliel'avrebbe ricomprato di testa propria.
Taehyung invece rimase in silenzio, tenendo l'oggetto tra le mani. Lo osservava, lo rigirava tra le sue dita affusolate e sorrideva, sorrideva come un bambino a cui erano appena state regalate delle caramelle, le più buone in commercio.
«Tesoro, cosa c'è?» la signora si alzò dalla sedia, raggiungendo il grigio, a terra. Si sedette al suo fianco e gli accarezzò i capelli. Taehyung scosse leggermente la testa «niente» alzò lo sguardo in quello della donna, non riuscendosi più a trattenere. Così sorrise a trentadue denti, prima di abbracciarla amorevolmente. «Grazie mille» sussurrò debolmente.
«Sappiamo tutti che non te lo saresti mai aspettato tesoro» portò una mano sulla sua spalla «ma sai, vedendo come un tempo mi parlasti di come la musica ti aiutò all'inizio, ho pensato che potessi riprendere a scrivere e a comporre» e così, Taehyung la riabbracciò. «Ne farò buon uso, o almeno ci posso provare» annuì convinto.
Forse è ciò di cui avevo bisogno, forse è ciò che mi ha spinto a non lottare. Perchè ho abbandonato la musica? Era parte di me.
[...]
«Chim io devo andare via per qualche ora, mia nonna sta venendo a prendermi» informò Jimin, mentre si stava allacciando le scarpe. «Eh? Perchè devi andare Tae?» Jimin si alzò dal letto e lo raggiunse. Taehyung alzò lo sguardo, trovando il biondo con il labbro inferiore sporgente e con gli occhi supplicanti, per non farlo andare via. «Ha detto che deve portarmi in un posto» fece le virgolette con le dita. «Dai, non starò via tutta la giornata» ridacchiò scompigliando i capelli del suo compagno, che non sembrava aver intenzione di cambiare espressione.
Il telefono del grigio squillò, i suoi nonni erano arrivati e lo stavano aspettando all'ingresso del reparto.
«Ora vado, ci vediamo stasera» gli sorrise, avvicinandosi, scoccandogli un bacio al lato delle labbra. «Ciao Chimmie» e uscì dalla stanza, lasciando un Jimin immobile, al centro di essa, che sorrideva come un ebete, felice per il gesto appena compiuto dal grigio.
[...]
«Sì, ma possibile che pure oggi mi abbiate portato a fare le analisi?» obiettò il biondo, guardando male l'infermiera. «Jimin, è stato richiesto dal medico» rispose con tono fermo la donna «non posso farci niente» fece spallucce «ora vai nella tua stanza, vedi se Taehyung è tornato» lo spronò e lui corse all'interno della sua camera da letto, speranzoso di trovare il suo migliore amico, nonché il suo attuale compagno. Ma i risultati furono scarsi, Taehyung non era lì.
«Dai però, avevi detto un paio di ore, perché ancora non sei tornato» sbuffò sonoramente, prima di accorgersi di un pacco nero sul suo letto. Si avvicinò ad esso e lo prese in mano, notando che fosse proprio indirizzato a lui. Lo aprì e trovò un biglietto.
«Indossalo e fatti trovare pronto per le otto»
Un completo nero? Perchè? A cosa gli sarebbe servito? L'avrebbe scoperto alle otto, di quell'ennesimo Natale passato in ospedale.
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Oncology | Vmin
FanfictionTaehyung e Jimin, due compagni di stanza, in ospedale. La loro vita, per quanto burrascosa sia, insieme, riescono a trovare quel briciolo di serenità, tra una difficoltà e l'altra. «Taehyung, non mi lasciare! Rimani con me!» Urlò il biondo, scoppian...