XXVI

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«kiss me like there's no tomorrow»

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«kiss me like there's no tomorrow»









La stanza emanava un'energia positiva, grazie a tutte le persone lì presenti, prese a festeggiare il compleanno di Taehyung. Sua nonna era lì e non si era fatta sentire durante la mattinata proprio per quell'occasione speciale, organizzata da Jimin.

Il biondino aveva pensato che, facendo in questo modo, Taehyung non riuscisse ad aspettarselo per nulla al mondo, così da sorprenderlo e renderlo felice. Facendo così spuntare sulle sue labbra quel bellissimo sorriso che più adorava.

Le ore di quel tranquillo pomeriggio passarono tra risate, scherzi, abbracci e sorrisi. Taehyung aveva avuto l'occasione anche di incontrare degli amici che erano stati invitati appositamente per quell'occasione e ne era davvero felice. Gli mancava essere un ragazzo normale e, nonostante il tutto fosse successo in ospedale, per quelle poche ore si scordò letteralmente il fatto che lui fosse malato. Si sentiva bene e non aveva nessun pensiero che gli ronzava per la testa. Jimin aveva fatto centro. Sapeva che gli sarebbe servita una giornata così per tranquillizzarsi del tutto, per calmarlo.

Forse agli occhi esterni Taehyung, in quel periodo, poteva sembrare davvero felice, come se avesse accettato una volta per tutto il suo destino e stesse cercando di reagire nei migliori dei modi. Ma Jimin sapeva che non era così e che molte volte sorrideva solo per non dare a vedere la tristezza nei suoi occhi, come diversivo. Jimin era l'unico che riusciva a capire questi piccoli particolari del suo compagno e voleva far del tutto per far diventare quel sorriso reale e privo di tristezza.

E, infatti, come sperava, Taehyung stette davvero bene quel giorno. Grazie a lui. E ne andava davvero fiero, perché era riuscito a far essere felice la sua metà, la sua persona.

Purtroppo, però, verso l'ora di cena dovettero tornare alla pura e triste realtà, quando tutti dovettero lasciarli perché si era fatto troppo tardi e l'ospedale non ammetteva più visite. Così, tutti gli invitati abbracciarono affettuosamente il grigio, salutarono Jimin, l'artefice di quella bellissima giornata, e uscirono da quell'enorme edificio, lasciando i due ragazzi alla loro solita vita.

Una volta in stanza, i due, senza nessuna esitazione, si allungarono nel letto, l'uno nelle braccia dell'altro. I loro corpi uniti, in un abbraccio indissolubile, come tutte le sere, come tutte le giornate.

«Chim, grazie mille per oggi» Taehyung sorrise, scoccando un piccola bacio sulla fronte del biondo. Quest'ultimo strinse un lembo della felpa bianca del grigio e alzò di poco il mento, per incontrare quegli occhi scuri e profondi che tanto amava. «Ho provato a fare del mio meglio Tae» sorrise, mordendosi il labbro inferiore «non sono riuscito a fare molto, ma spero che ti abbia fatto star meglio di come ti senti tutti i giorni.»

Taehyung tenne lo sguardo negli occhi di Jimin, capendo fino in fondo quando in realtà Jimin sapesse come si sentiva, anche se non lo dimostrava.

«Jimin, sono stato benissimo oggi» e gli sorrise «davvero bene» annuì, poi, leggermente. «Era un po' in realtà che mi mancava fare cose del genere e solo grazie a te sono riuscito a concludere qualcosa di così bello» annuì di nuovo, per poi ricevere un abbraccio caldo dal suo ragazzo.

Perchè, sì, alla fine si erano convinti entrambi che fosse inutile continuare ad evitare il discorso e continuare a chiamarsi "compagni". Erano innamorati l'uno dell'altro, più di come una persona comune potesse mai arrivare a pensare.

«Sono stato così felice, nel vederti sorridere così. Meriti tutto l'amore di questo modo, Tae. Meriti davvero tanto e voglio che queste cose te le stampi dritte in testa, okay?» Jimin disse con tono sicuro, osservando il viso etereo del suo fidanzato. «Meriti di sorridere, meriti di essere felice, perché tu vali tanto Tae. Sei la persona più importante della mia vita e voglio che tu stia sempre bene e, in primo luogo, con te stesso.»

Taehyung aprì gli occhi, posizionando il suo sguardo di nuovo in quello del biondo. Sapeva che Jimin tenesse a lui davvero tanto e che mai avrebbe mancato l'occasione di ricordarglielo. Lo faceva spesso, molto spesso. Gli ricordava sempre quanto lui fosse importante per la sua persona, quanto lo aiutasse ad andare avanti, solamente con la sua presenza e, questo a Taehyung, faceva più che piacere. Si sentiva utile, in qualche modo, oltre che amato alla follia.

«Hai capito ciò che ho detto?» lo richiamò, scompigliandogli i capelli, ridacchiando. «Ho capito Chim, me lo dici tutti i giorni» sospirò, per poi sorridere. «Voglio che tu... Che anche tu sappia quanto tu sia importante per la mia vita. Non te lo dico spesso o, forse, non te lo dico proprio mai perché non sono bravo in queste cose, ma voglio solo che anche tu lo sappia. Mi stai aiutando a vivere Jimin, mi stai aiutando a vivere serenamente questo incubo, questo inferno. Per questo ti sarò sempre grato, fino alla fine della mia vita. Sempre.»

[...]

«Mancano esattamente quindici minuti allo scoccare della mezzanotte, è quasi l'ultimo dell'anno!» Jimin era euforico per il fatto che avrebbe passato l'ultimo giorno di quel lungo anno assieme a Taehyung, che, però in quel preciso istante non sembravo molto attento alle parole del biondo.

Spesso si chiudeva nella sua piccola bolla, estraniandosi dal resto del mondo, per scrivere sul quaderno di pelle, regalatogli dalle infermiere. Nessuno sapeva inj realtà cosa stesse facendo e Jimin non voleva curiosare,m finché non gliel'avesse concesso lui, nonostante fosse davvero tanto curioso.

«Tae!» lo richiamo, assumendo un'espressione corrucciata in volto, mentre si sedette sulla scrivania, al fianco del quaderno che venne chiuso subito. «Ah, scusami Jimin» si passò una mano tra i capelli, scusandosi più volte. «Cosa c'è?»

Jimin sbuffò, per poi scuotere la testa e sorridergli.

«Domani, a mezzanotte baciami, baciami come se fosse la fine della nostra vita, della nostra esistenza. Mandiamo via questo anno passato, insieme, e facciamo entrare il prossimo mentre ci stiamo baciando. Mentre siamo abbracciati, solo io e te. Mentre nessuno può dividerci, mentre saremo soli. Mentre saremo solo Jimin e Taehyung.»

Così Taehyung annuì, alzandosi e sistemandosi tra le gambe del biondo, gli prese il viso con le mani e gli si avvicinò lentamente, tenendo lo sguardo incastonato a quello dell'altro. «Così?» gli sussurrò ad un soffio dalle sue labbra, per poi connetterle e far percorrere entrambi i corpi da scosse di felicità.

Ebbene sì, i due piccoli ragazzini impauriti dal mondo, ormai stavano crescendo, grazie all'aiuto dell'altro più forti e innamorati che mai.

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EBBENE SONO RIUSCITA A PUBBLICARE E NEMMENO IO ME LO ASPETTAVO siate fieri di me tysm

vi amo tutti ricordatelo uwu
[purple you]

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