Taehyung e Jimin, due compagni di stanza, in ospedale. La loro vita, per quanto burrascosa sia, insieme, riescono a trovare quel briciolo di serenità, tra una difficoltà e l'altra.
«Taehyung, non mi lasciare! Rimani con me!» Urlò il biondo, scoppian...
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«it always seems impossible, until it is you»
La vigilia di Natale era arrivata e i due ragazzi erano davvero felici. Entrambi amavano quel periodo dell'anno, dove il clima cambiava perfino dentro l'ospedale.
Pochi giorni prima, le infermiere avevo chiesto loro di aiutarle ad addobbare l'intero reparto. Il corridoio non era più così cupo e spoglio, al muro erano appese delle luci colorate, a metà di esso si ergeva un albero grande, pieno di decorazioni e lucine luminose, con una grande stella sulla punta.
I due ragazzi si erano divertiti da morire e tutta l'equipe medica e le infermiere si erano addolciti, vedendo i due sorridere e ridere così tanto. Ormai i due ragazzi erano sul cuore di tutti, lì dentro. Pazienti e non.
Erano l'unico motivo per cui tutte le altre persone, costrette a vivere dentro quelle camere, proprio come loro due, fossero felici. L'unico motivo per cui il reparto pullulava di felicità, nonostante il clima non fosse dei migliori.
Stavano passeggiando per i corridoi, come loro solito, quando un'infermiera li richiamò. I due si guardarono confusi e la raggiunsero pochi istanti dopo, nella saletta d'aspetto. Una volta arrivati, trovarono un altro albero di natale, alto, completamente addobbato e pieno di regali sotto di esso.
«Hanno tutti voluto aspettare a dirvelo, ma quest'anno, grazie a voi due, il personale ha deciso di donare un regalo a tutti i pazienti all'interno di questo reparto» l'infermiera sorride fiera dei due ragazzi, mentre questi ultimi si stavano guardando increduli. «Grazie... grazie a noi?» chiese Taehyung, guardandola ancora più confuso. «Esattamente, voi due pesti avete rallegrato questo posto, avete fatto diventare più vivibile la situazione per quelle persone che sono costrette a star qui, come voi. E sì, devo ammettere che avete anche alleviato lo stress a noi infermiere, facendoci venire a lavoro meno... meno scazzate» ridacchiò, facendo l'occhiolino ai due, che avevano assunto un'espressione alquanto buffa per lo stupore.
«Beh ragazzi, questi due regali sono i vostri-» indicò due scatole incartate con della carta colorata «-ma, c'è un ma. Li aprirete domani, chiaro?» alzò un sopracciglio, scrutandoli dalla testa ai piedi. I due fecero il saluto militare «Ricevuto!» dissero in coro, poi, scoppiando a ridere.
«Andiamo bene, adesso parlano pure in coro, li abbiamo persi!» Rise anche lei, per poi salutarli e lasciarli soli.
«Non posso crederci» Jimin si abbassò davanti all'albero, osservando tutti i regali, impacchettati con tanta cura e sistemati alla perfezione sotto l'albero. «Sinceramente nemmeno io» mormorò il grigio, affiancandolo.
«Com'è mai possibile che questo sia successo grazie a noi due?» il biondo guardò il suo compagno per qualche istante, per poi tornare ad osservare l'opera di bene fatta dallo staff dell'ospedale. «Non lo so, Chim. Abbiamo creato solo guai fin ora, in realtà» Taehyung ridacchiò. «Però almeno hanno avuto del cibo per un bel po' di tempo» si aggiunse anche l'altro alla risata. «Non sono morti di fame, come fra poco farò io» sbuffò poi divertito. Il grigio lo guardò «mh? Perchè hai fame?» chiese, facendo annuire Jimin. «Solo che qui dentro ci danno solamente della roba che sembra spazzatura! Anzi, chiamarla spazzatura sarebbe un eufemismo.»
Taehyung non poteva che dargli ragione. Il cibo dell'ospedale era sempre insipido, asciutto e mai fin ora aveva avuto l'onore di provare qualcosa di decente. Chiedere qualcosa di buono gli sembrava troppo, ma almeno qualcosa che non facesse venire il mal di stomaco solo alla vista.
«Ho un'idea» sorrise, mentre Jimin lo ascoltava attentamente. «È la vigilia, no? Perchè non chiamare mia nonna e farci preparare qualcosa da lei? Ne sarà più che felice!»
E per quanto Jimin non volesse disturbare la signora anziana, accettò all'istante, perché non mangiava un buon posto da davvero troppo tempo.
[...]
E così, per cena, i due ragazzi si trovarono i nonni del grigio, con delle teglie piene di buon cibo fatto in casa.
Jimin aveva l'acquolina in bocca e non riusciva a togliere lo sguardo da tutte le prelibatezze cotte dalla signora anziana. Taehyung, invece, stava aiutando il nonno a sistemare il tutto sulle loro scrivanie.
«Spero sia di vostro gradimento» la signora sorrise «o, almeno, spero sia di tuo gradimento Jimin» ridacchiò, ricevendo uno sbuffo dal nipote. «Beh ragazzi, noi dobbiamo andare» si avvicinò al grigio, per abbracciarlo. «Ci hanno fatto entrare per miracolo, dato che l'ora delle visite è passata» e abbracciò anche Jimin.
«Buona cena piccioncini» sorrise furbamente, mentre i due ragazzi erano visibilmente in imbarazzo. «E buona Vigilia, ciao!» entrambi uscirono, lasciando i due ragazzi sul letto, sconvolti dall'uscita così spiazzante della donna.
«P-Piccioncini?» Jimin si girò verso Taehyung, alzando un sopracciglio. «No, non mi guardare così, io non ho detto nulla» alzò le mani in segno di difesa. «Quella donna ha capito tutto prima... prima di noi, credo» sbuffò il grigio, mentre il biondo annuì leggermente.
Si alzarono e, dopo aver posto delle porzioni del cibo preparato precedentemente nei piatti, cominciarono a mangiare, gustandosi ogni minimo boccone.
«Questo è il paradiso» annuì felice Jimin «non credo possa esistere cosa più bella di questa» esclamò.
Lovedremo domani, Chim.
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⬇IMPORTANTE⬇
Scusatemidavverose non sono riuscita a pubblicare il capitolo prima, ma, come molti di voisanno, la mia salute è peggiorata di molto e fa ciò che vuole aka sto sempre in ospedale e non riesco a scrivere/pubblicare sob
non sono riuscita a rileggere bene il capitolo but spero non cisiano tutti questierrori
btw come staandando la storia? vi piace? vorreisentire una vostraopinioneuwu