XXI

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«you're so different, that's why I fell in love with you»



I due ragazzi erano stati separati per quel giorno, avevano delle visite da svolgere, quindi si erano ritrovati a vagare, in compagnia di qualche infermiera, in giro per i vari reparti dell'ospedale. Solamente nel tardo pomeriggio ebbero la fortuna di rincontrarsi, sembravano davvero dei cuccioli smarriti, senza l'appoggio dell'altro, senza l'altro al loro fianco.

«Ehilà biondino» Taehyung gli sorrise, portandogli un braccio a circondargli le spalle. «Ehilà TaeTae» gli sorrise anch'esso. Stavano camminando nel corridoio, in mezzo alle infermiere che correvano da una stanza all'altra, i medici che discutevano in gruppetti sulle condizioni di salute dei pazienti ricoverati e le persone che erano andate a far visita ai propri cari. «Mi sei mancato oggi» mormorò Jimin, abbassando lo sguardo, imbarazzato. Taehyung si morse il labbro inferiore, cercando di non sorridere in modo così evidente, d'altronde era un ragazzino anche lui e si imbarazzava spesso, non voleva dar sfogo alle sue emozioni così esternamente.

«Beh, ora siamo insieme, l'importante è questo, no?» Jimin annuì, alzando il viso, per incontrare il viso del grigio, a poca distanza dal suo. «Sì, credo di sì» vaneggiò, nel tentativo di non tornare a sorride come un ebete, alla vista così ravvicinata del grigio.

«Quindi oggi ricominciamo con le terapie, eh?» sbuffò il grigio, tornando a camminare.

Aveva davvero paura dell'effetto che avrebbero potuto fargli. Ricordava alla perfezione tutti i minimi fastidi che gli aveva procurato, la prima volta che quel liquido aveva preso contatto con il suo sangue. Ricordava il caldo pazzesco, la debolezza, il mal di testa e, cosa più importante, gli ricordava di essere davvero malato.

«Dobbiamo per forza» anche il biondo sbuffò, a sua volta. «Se vogliamo vivere, è questo il pegno da pagare, Tae. Lo sai perfettamente. Non possiamo evitarlo.» E Taehyung annuì, rimanendo poi in silenzio.

[...]

I due ragazzi erano lunghi sul letto, in quello di Taehyung, per la precisione. Jimin sistemato tra le braccia del grigio, con la testa poggiata sul suo petto. Stavano parlando di tutto e nulla. Qualsiasi cosa era buona per ascoltare l'opinione dell'altro. Amavano conversare, solo loro due, anche se questo voleva dire porre fine al loro silenzio rassicurante, con cui erano abituati a convivere.

«Mia cugina mi ha mandato un messaggio prima» Taehyung cambiò completamente discorso. Jimin alzò lo sguardo, incatenandolo a quello del grigio. «Ha detto che questo fine settimana la sua scuola ha organizzato il fatidico ballo e che la sua crush le ha chiesto di andare insieme a lui» sbuffò divertito, pensando a quanto potesse aver urlato quella ragazzina insolente, per una cosa così futile.

«Uh il ballo» Jimin sorrise imbarazzato, spostando di colpo lo sguardo, altrove. «Mh? Perchè questo cambiamento improvviso?» Taehyung aggrottò le sopracciglia, non capendolo. Jimin scosse subito la testa «no, niente. Lascia stare» e gli sorrise, cercando di riparare ciò che aveva appena commesso.

«Io non lascio stare un bel niente. Ho detto qualcosa che ti ha turbato?» chiese il grigio, con tono titubante, mentre gli prendeva il mento, dolcemente, con le dita, facendolo ritornare con lo sguardo legato al suo. «Ma davvero Tae, non è niente.»

E fu così che Taehyung assunse un'espressione corrucciata, levando poi il braccio dalle spalle di Jimin, facendo il finto offeso. Jimin sospirò, portando una mano tra i capelli grigi e morbidi di Taehyung, che accarezzò lentamente e con dolcezza.

«Non sono mai stato ad un ballo scolastico» mormorò, guardandolo negli occhi. Si sentiva in imbarazzo, seppure non fosse una cosa di così grande importanza. Aveva sempre desiderato parteciparci, non gli interessava con chi, ma aveva sempre desiderato vedere l'ambiente scolastico sotto una luce diversa. Tutti gli studenti, riuniti in un'unica stanza, felici e che si divertivano, senza avere di torno i problemi dello studio, della vita quotidiana, per una singola notte. Gli sembrava interessante e, in un certo senso magico.

«Oh, davvero?» Taehyung tornò a guardarlo, sorridendogli. «Sai, non ti sei perso molto, in realtà» gli spiegò, sinceramente il grigio. «Mh? Davvero? Tutti me ne hanno sempre parlato davvero bene. Ricordo lo sguardo felice di mia sorella, quando tornò da quella notte. Era al settimo cielo» Taehyung si soffermò ad osservare gli occhi sognanti del biondo che, in quel momento, chissà cosa stavano facendo vedere nella sua testolina bionda.

«Ci sono stato Chimmie, la gente balla e si ubriaca, c'è puzza di fumo e sudore, nonostante siano tutti acchittati con abiti eleganti» gli spiegò, facendolo ridacchiare.

Si alzarono a sedere, appena l'infermiera li richiamò, per portarli a fare la terapia. Si misero le scarpe e la seguirono, fuori dal reparto, continuando il loro discorso.

«Come la metti tu, lo fai sembrare un evento terribile» Jimin gli diede un buffetto sulla spalla, continuando a ridacchiare, di tanto in tanto. «Secondo me lo è» alzò le spalle, in segno di difesa. «Sei così diverso da tutti gli altri» mormorò il biondo, in modo impercettibile per gli altri «è per questo che ti amo.»

[...]

I due vennero preparati e vennero fatti sistemare sulle poltroncine. L'uno accanto all'altro. Taehyung era effettivamente teso e agitato, cosa che non sfuggì agli occhi del biondo, che gli prese subito la mano, appena l'infermiera mise il piccolo ago nel suo braccio.

«Andrà bene Tae, te lo prometto» gli disse, cercando di rassicurarlo. Cosa che gli riuscì piuttosto bene, dato il controllo che aveva sull'anima disperata del grigio. Taehyung annuì, chiudendo gli occhi, stringendo la mano del biondo.

Prese una grande boccata d'aria e cominciò a rilassarsi.

Non era male come la prima volta, i fastidi c'erano, sì, ma erano meno. Si morse il labbro e riaprì gli occhi, dopo una decina di minuti, ritrovandosi lo sguardo interrogatorio dell'altro bruciargli sulla pelle.

«È okay» sospirò «avevi ragione, grazie Chim.»

E Jimin sorrise, felice di essere davvero riuscito a rassicurare Taehyung, in quel momento. Perchè quella era l'unica cosa che gli importava. Che Taehyung fosse felice, nonostante la loro salute.

Oncology | VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora