XLIII

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«everywhere with you feels right»

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«everywhere with you feels right»




"Jimin, dobbiamo dirti una cosa."

Il ragazzo alzò lo sguardo verso le figure sfocate, stropicciandosi gli occhi con le mani, mandando via le lacrime che ancora erano intente ad uscire dai suoi occhi spenti. Privi di luce.

Mise a fuoco le donne e riconobbe due infermiere del reparto la dottoressa Jeon, che si avvicinò ad esso, sedendosi poi al suo fianco, nel letto sfatto. Gli sorrise, ma Jimin abbassò di nuovo lo sguardo. Non serviva sorridere, non serviva cercare di tirarlo su di morale perché, chiunque ci avrebbe provato, non sarebbe riuscito a farlo. Chiunque tranne che Taehyung.

"Ci dispiace così tanto per quello che sta succedendo, Jimin. Nessuno lo aveva previsto" e la donna sospirò, prendendo poi la mano del biondino, ancora chino a testa bassa, intento a star in silenzio, senza proferire un piccolo suono.

Gli accarezzò il dorso della mano minuta, con fare materno, prima di richiamare di nuovo la sua attenzione.

"Jimin, guardami negli occhi" e, esitante il ragazzo eseguì l'ordine. Avendo timore di posare il suo sguardo in quello di un'altra persona. Timore di ricevere la notizia peggiore.

"Voglio che mi ascolti attentamente, va bene?" e annuì lentamente, quasi con fare forzato.

"Tu e Taehyung avere creato un rapporto così speciale, quasi surreale. Un rapporto che la maggior parte delle persone sogna o, forse, non riesce nemmeno a sognarlo, per quanto raro sia. Siete una sola cosa, un'unica anima. Un'unica persona." la donna cominciò il suo lungo monologo, tenendo ancora stretta la mano fredda del ragazzo, tra le sue mani calde. Più parlava, più a Jimin saliva la nostalgia, l'amarezza in bocca. Era disastrato e, nonostante cercasse di non darlo a vedere, era la prima cosa che, all'occhio umano, era evidente.

"Siete stati l'uno la cura dell'altro, vi siete fatti forza, coraggio insieme. L'un l'altro. Siete stati la spalla su cui piangere, la persona con cui ridere e condividere i segreti più intimi." si prese una pausa, mordendosi il labbro inferiore.

"Lo siete stati e... lo sarete ancora."

Jimin scattò con la testa e lo sguardo nella sua direzione, mentre la osservava incredulo. Sperava in una buona notizia e che non fosse solamente una frase detta per rassicurarlo, per l'ennesima volta.

La osservava attentamente, scrutando ogni minimo movimento che essa potesse fare. Ogni minimo respiro, ogni sbattere di ciglia. Tutto. L'osservava attentamente, in cerca di una risposta.

"È la prima volta in giorni e giorni che non vedo questa tua reazione" la donna ridacchiò, facendo aprire leggermente le labbra dallo stupore al biondino. "Non ti faccio aspettare ancora, leviamoci questo peso, così posso vederti ancora speranzoso" gli sorrise di nuovo, per poi girarsi verso di esso e guardarlo attentamente negli occhi.

"Jimin, siamo sicuri che Taehyung si sveglierà."

E tutto intorno a lui divenne ovattato, nessun suono arrivava più al suo orecchio. Erano solo lui e la sua mente, che lo portava a vagare tra i ricordi più belli creati in quel lasso di tempo in cui si erano "conosciuti" e innamorati.

Il primo bacio, l'imbarazzo provato. Il primo pianto condiviso, la prima risata. Perfino il primo sguardo. La prima grande litigata e tutto il dolore provato. Il regalo di compleanno. Il ballo che il suo ragazzo gli aveva organizzato in così poco tempo. L'ultimo dell'anno passato sotto le stelle, abbracciati.

E così sorrise, sentendo gli occhi riempirsi di lacrime ancora una volta.

"Sta reagendo agli stimoli, meglio del previsto." così, nella stanza, si ritrovarono tutti a sorridere con una serenità che da molto tempo non esisteva più. Quella serenità che era stata prosciugata come se nulla fosse avendo spento tutto il barlume di speranza all'interno di ogni persona.

Perchè Taehyung era a cuore di tutti. Il ragazzo dai capelli grigi con il cuore pieno d'amore e pronto a dar la sua vita per qualsiasi persona ne avesse bisogno. Taehyung era l'anima buona su cui tutti potevano fare affidamento.

"Presto tornerete a ridere, a parlare, a camminare assieme." Un singhiozzo uscì dalle labbra carnose e rosee del ragazzo, che non riusciva più a trattenersi dal sorridere e dal piangere, allo stesso tempo.

"Presto tornerete ad amarvi, come mai avete fatto fin ora."

Oncology | VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora