Capitolo 17

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Jean's Pov

-Un'altra meravigliosa giornata di allenamenti ci attende! Forza!- esclamò Sasha cercando di animarci.

-Si, non vedo l'ora- dissi ruotando gli occhi. 

Eravamo tutti stanchissimi dopo la serata precedente e nessuno di noi aveva la minima intenzione di tornare ad allenarsi. Per di più con i 3DGM. Alcuni di noi, me compreso, avevano preso una gran sbronza, e fare degli avvitamenti in aria era una garanzia per il vomito. 

-Perché non fanno queste feste il sabato? Non si può mai sapere in che giorno cadrà la luna piena!- sbuffò Connie, appoggiandomi.

-Beh, così è anche più divertente- provò a spiegare Reiner.

Lo guardai malissimo. 

Lui era stato quello che tra tutti i ragazzi si era ubriacato di più e non presentava nessuno dei sintomi della post-sbornia, come la sonnolenza o la voglia di non fare niente, né tantomeno la nausea. Io invece avevo passato tutta la mattina a trovare un modo per calmare la sensazione di vertigine che mi aveva attanagliato da quando mi ero svegliato. Questa cosa mi dava abbastanza fastidio.

-Una cosa curiosa è che nessuno va' a vedere il fenomeno della luna piena in questa ricorrenza- commentò Armin massaggiandosi il mento

-Perché tutti hanno altro a cui pensare, non è così Reiner?- chiese Connie con un tono innocente guardando il biondo, che arrossì all'istante. Ymir si avvicinò istintivamente a Christa, la furia di una bestia chiaramente leggibile nei suoi occhi. Sembrava che stesse per mettersi a ringhiare. 

Non riuscii a trattenere un sorriso e la bruna mi fulminò con lo sguardo. Poi il suo viso si illuminò come se si fosse appena ricordata una cosa importante e si mise a sorridere anche lei furbescamente.

-E tu Jean? Hai fatto qualche progresso su qualche fronte? Hai diciamo, fatto cadere le SUE barriere?- mi chiese alzando un sopracciglio continuando a sorridere. 

Tutti i miei amici smisero di fare quello che stavano facendo e mi fissarono curiosi.

-Hai qualcosa da dirci Jean?- chiese Connie.

-No. Non so di cosa tu stia parlando Ymir- dissi guardandola negli occhi e tentando di farle capire di smetterla.

Lei sorrise ancora di più.

-Avanti Jean, ormai si sa che...- provò a dire Ymir, ma Christa le tappò la bocca.

-Scusatela. Ieri ha bevuto un po' troppo, non è vero Ymir? Si comporta peggio del solito quando beve- disse scusandola. 

Ringraziai mentalmente la bionda. Forse aveva capito anche lei che mi piaceva T/N, ma non voleva usare questa informazione contro di me, come voleva fare la sua amica lentigginosa. Christa era fatta così, pensava sempre agli altri prima che a sé stessa. Riusciva a sopportare Ymir, cosa che nessuno di noi riusciva a fare. Quella biondina bassa era un concentrato di abnegazione assoluta.

-Bertl, eccoti! Dov'eri finito?- esclamò Reiner vedendo il suo amico alto arrivare. 

Mi innervosii. La sua presenza mi infastidiva da quando mi era sembrato che T/N lo avesse preso in simpatia.

-Scusatemi- disse semplicemente avvicinandosi all'amico. Aveva un'aria meno pensierosa e più rilassata del solito. Anzi, sembrava sprizzare gioia da tutti i pori, anche se non sorrideva molto. Glielo si leggeva negli occhi e nel modo in cui si atteggiava. In questi giorni infatti era diventato molto silenzioso e cupo.

Un pensiero terribile si insinuò nella mia testa. 

Possibile che centri con T/N?

In effetti durante la festa, mentre tenevo d'occhio la ragazza dei miei sogni, l'avevo vista sparire tra la folla insieme a Bertl. Avevo provato a raggiungerli per vedere dove fossero finiti: l'idea di loro soli non mi piaceva, ma non ero riusciti a trovarli da nessuna parte.

Armored Heart |Bertholdt X Reader|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora