Capitolo 10

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T/N's Pov

Mi avviai quasi correndo verso il carro con i miei bagagli. Volevo assolutamente prendere il mio 3DGM. Non mi importava se mi avessero rimproverato per insubordinazione, al momento l'unico che aveva il comando su di me era Erwin. E di quel pomposo con le sopracciglia me ne fregavo altamente.

Sentii un sapore amaro salirmi nella gola e il naso iniziò a pizzicarmi, segno che mi sarei messa a piangere. Non lacrime di tristezza, ma di rabbia. 

Prima mi avevano costretta ad andare a esaminare dei ragazzetti senza consultarmi o avvertirmi in anticipo, poi avevano deciso di togliermi dalla Squadra Operazioni Speciali e non mi avevano dato nessuna spiegazione. Quello che mi faceva più male era che i miei compagni lo sapevano e non mi avevano detto niente.

I tuoi ex compagni, T/N.

Cercai di ricacciare indietro le lacrime che minacciavano di uscire. Loro non se le meritavano, nessuno meritava le mie lacrime. Non dovevo piangere per nessuno.

Passai di fianco a Bertholdt che mi salutò, ma non mi fermai per ricambiare e continuai a correre. 

Prima di arrivare al carro mi scontrai con qualcuno e caddi a terra. 

-T/N! Stai bene?- chiese una voce femminile ben nota.

Guardai in alto e vidi Hanji allungandomi la mano fissandomi dispiaciuta. 

Lo sapeva anche lei. Certo che lo sapeva anche lei, era una Caposquadra. 

Rifiutai il suo aiuto e mi rialzai da sola, tentando di nascondere la mia faccia. 

-Si- risposi con tono indifferente e cercando il mio 3DGM tra quelli degli altri. Evidentemente era in fondo, perché ci misi molto a trovarlo e iniziai a esasperarmi. 

-Sicura?- mi richiese lei. -Se vuoi posso aiutar...-

-Non ho bisogno del tuo aiuto Hanji. Mi hai già aiutato abbastanza- dissi seccata senza guardarla. 

Finalmente trovai il mio 3DGM e mi voltai, correndo via da Hanji. Con la coda dell'occhio riuscii a vedere il suo volto. Era confuso e ferito. Forse non sapeva veramente di ciò che Levi mi aveva detto. Nonostante questo non mi fermai.

Tutti avevano messo i loro cavalli nella stalla ed erano entrati nel maniero. Nessuno mi aveva dato degli ordini, quindi ero libera di fare quel che volevo, ma sapevo che l'avrei fatto anche se mi avessero dato qualcosa da fare.  

Mi intrufolai nella stalla, nell'angolo più nascosto possibile e indossai il 3DGM. Quando però iniziai a fare il primo passo con l'attrezzatura addosso inciampai su qualcosa e caddi lunga distesa sul pavimento.

Dalla gola mi uscì un rantolo di frustrazione soffocato dal fieno e i cavalli si agitarono nitrendo e muovendosi avanti e indietro. Battei i pungi sul terreno continuando a gridare arrabbiata con Erwin, con Levi, con la mia squadra, con Hanji, con Eren che aveva fatto un casino, con Bertholdt che non mi aveva fermata, con tutti i nuovi cadetti, ma sopratutto arrabbiata con me stessa per essere stata così stupida.

Dovevo rifare come avevo fatto per molto tempo, indurirmi l'animo, rendermi inespugnabile, creare un'armatura attorno al mio cuore che respingesse ogni tipo di sentimento. Essere distaccata con tutti quanti, anche con quelli che avevo giudicato degni della mia fiducia.  Continuai a battere i pugni fino a quando le nocche non mi fecero male e rimasi sdraiata sul fieno, immobile, cercando di respirare normalmente.

Mi stavo comportando in modo patetico e lo sapevo, proprio come una ragazzina in piena crisi adolescenziale. Ginger in una situazione del genere si sarebbe messa a ridere e mi avrebbe presa in giro dandomi dell'asino cocciuto. 

Armored Heart |Bertholdt X Reader|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora