Capitolo 2

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Bertholdt's Pov

-Quindi è oggi che arriva un membro dell'Armata a vederci?- chiese Connie impugnando la forchetta.

-Si Connie. Quindi cerca di non fare figuracce almeno durante questa settimana- gli rispose Jean addentando la sua pagnotta di pane.

-Pffft, parla lui!-

I raggi del sole entravano dalle finestre della mensa illuminando tutti i tavoli pieni di cadetti intenti a mangiare. Era una bella giornata, nemmeno una nuvola oscurava il cielo e le voci dei miei compagni mi arrivavano distanti. 

Chissà chi sarà. Nessuno ce lo ha voluto dire. Potrebbe essere il capitano Levi? O magari Erwin Smith in persona?

Voltai distrattamente lo sguardo verso Annie che, seduta ad un altro tavolo, beveva un sorso d'acqua. Un fascio di luce la illuminava tutta e faceva risplendere i suoi bellissimi capelli biondi legati nella solita pettinatura. Una ragazza le stava chiaramente parlando, ma lei sembrava non ascoltarla.

Sembra un angelo...

Appoggiai la testa sulla mia mano e mi misi a separare i piselli nel mio piatto dalle carote. 

Manca poco Berthold. Ancora pochi giorni e abbatterai le mura di Trost. Ancora un piccolo sforzo e trovarai la Coordinata. So che ce la puoi fare.

Mi voltai verso Reiner.

Per lui è facile. Basta che si rintani nella modalità soldato ed è a posto. Anche se mi preoccupo per la sua sanità mentale, delle volte lo invidio. 

-Bertholdt, ci sei?- chiese Connie sporgendosi verso di me riportandomi bruscamente alla realtà.

-Cosa? Come? Che è successo?- chiesi confuso guardandomi attorno.

-Era di nuovo perso nel mondo dei sogni. Bertholdt a volte mi spaventi, hai sempre la testa tra le nuvole- disse Reiner incrociando le braccia e scuotendo rassegnato la testa.

-Connie ti stava chiedendo di passargli l'olio- disse Christa sorridendomi gentilmente.

-S-scusami Connie, ecco l'olio- dissi imbarazzato porgendogli l'oliera.

-Grazie Bertl. Comunque, stavo dicendo, secondo me dovrebbero cambiare il fornitore del pane. A volte è a malapena mangiabile e altre è duro come un sasso. Non esiste un fornaio che sforni pagnotte morbide e calde? Perché non costruiscono un forno qui accanto? Sarebbe una genialata secondo me- disse Connie.

-Hai ragione Connie!- intervenne Sasha con la bocca piena, -Tra l'altro dovrebbero darci la carne più spesso. Vedete, la carne è una preziosa fonte di proteine e...-

-Si, va bene ragazza patata, va tu a proporlo al comandante Keith- la sbeffeggiò Ymir.

-Non chiamarmi ragazza patata!- sbottò lei alzandosi e sbattendo le mani sul tavolo.

-Ymir smettila dai, ti prego!- la richiamò Christa.

-Ah Christa, sempre gentile tu. Dobbiamo fissare la data del matrimonio comunque!- disse lei pizzicandole la guancia.

-Ymir basta! Oggi sei più molesta del solito!- sbuffò Christa allontanando la mano da lei.

Guardai verso Eren. Non stava spesso nel nostro stesso tavolo, preferendo la nostra compagnia a quella dei suoi amici di infanzia, Armin e Mikasa. Qualche volta venivano a mangiare insieme a noi, ma spesso il pasto finiva con Jean e Eren che urlavano uno contro l'altro. Puntualmente Mikasa interveniva sollevando letteralmente Eren dal terreno e allontanandolo dal campo di battaglia. Una scena a dir poco esilarante. 

Armored Heart |Bertholdt X Reader|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora