Capitolo 40

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Levi's Pov

T/N non avrebbe dovuto combattere. Aveva mostrato segni di cedimento in svariate occasioni dopo il tradimento di Hoover, durante la guerra civile. 

All'inizio erano stati pochi, invisibili quasi. Certe volte entrava in una stanza e si dimenticava per quale motivo era lì. Durante una conversazione perdeva la concentrazione e chiedeva all'interlocutore di ripetere quello che aveva già detto. Quando camminava vicino ad una finestra il suo sguardo di perdeva nel vuoto. Non cantava più. Una malinconia comprensibile. 

Poi era peggiorata. Per diverse notti di seguito non dormiva, saltava i pasti per poi nascondere provviste in camera sua e mangiarle di nascosto, gli occhi guizzavano come impazziti da una parte all'altra, non riusciva mai a spiegarsi bene, interrompeva un discorso per iniziarne un altro e così via, finché si scordava quello che aveva iniziato a dire, non lavava più i suoi vestiti né si curava della propria igiene. 

Più di una volta la sorpresi girare per i corridoi del quartier generale come impazzita, nel cuore della notte e quando la fermavo non riusciva a riconoscermi. Pensai fosse sonnambula, ma mi accorsi che si comportava così anche durante il giorno. 

Episodi del genere diventarono sempre più frequenti. Per diversi minuti, e più passavano i giorni più i minuti si trasformavano in ore intere, non ricordava chi fossimo, né in che luogo si trovasse. Si spaventava, a volte, urlava, provava a strapparsi i capelli. La sua amica rossa correva sempre ad aiutarla e si chiudeva con lei nella sua stanza, a calmarla. 

I suoi sfoghi erano diventati insostenibili, tanto che Hanji una volta dovette sedarla.

Non la riconoscevo più. Erwin poteva chiamare questo suo comportamento come voleva. Io sapevo che la T/N che conoscevo aveva ceduto irrimediabilmente, che era impazzita. Anche i suoi compagni lo sapevano, ma nessuno osava dirlo ad alta voce.

La rossa faceva qualche visita notturna ad Erwin, quando si sentiva tranquilla a lasciare T/N da sola. Lei però molto spesso si svegliava e, non trovandola, usciva dal quartier generale, cercando di scappare. Io la sorvegliavo sempre e la riportavo indietro, cercando di calmarla e facendola riaddormentare. 

"Non lo farò più, non lo farò più" mi diceva, e poi scoppiava a piangere. Mi stringeva la mano per un po' e poi si addormentava subito. Io rimanevo seduto su una sedia di fianco al suo letto per il resto della notte.

Hanji le dava delle medicine, per aiutarla. Quando era in sé le prendeva senza battere ciglio, senza chiederle nemmeno cosa fosse. Quando perdeva la testa dovevamo immobilizzarla e fargliele ingoiare a forza.

Quando i suoi amici dellla Città sotterranea, Etzel e Folker, arrivarono dal quartier generale per aiutarci sembrò tornare in sé, ma l'illusione durò solo un paio di giorni.

Quando Historia salì al trono propose di tenerla con sé, nella reggia e di darle tutte le cure necessarie. Fu allora che T/N tornò in sé, per un periodo di tempo relativamente lungo. Rifiutò con garbo le sue cure e disse che si sentiva meglio. La rossa provò a persuaderla a non venire, provammo tutti. Lei era risoluta, voleva venire. Allora le ordinai di rimanere all'interno delle mura, glielo ordinai con fermezza, ma quando arrivammo a Shiganshina la trovammo nascosta a bordo di un carro, già preparata a combattere.

Mi accorsi che stava per avere una ricaduta. Glielo leggevo negli occhi, che i suoi pensieri andavano più veloci delle sue parole e quando questo succedeva si perdeva in sé stessa e riportarla tra noi era quasi impossibile. Doveva ritrovare da sola la strada di casa.

Pregai. Non pregavo mai. Pregai ardentemente, pregai che potesse ritrovare la strada per tornare a noi. Pregai come un padre prega per un figlio che va a morire.

Jean's Pov

Era zitta. Non diceva nulla. Ascoltava semplicemente gli ordini e li eseguiva. Era calma. Quando Hoover si trasformò in colossale rimase composta. 

Il problema venne quando il capitano Levi dovette decidere chi salvare tra Erwin ed Armin. 

Ginger, l'amica di T/N, urlava contro Eren, lei voleva salvare Erwin. Comprensibile, dal momento che i due erano diventati amanti. 

Forse vedere la sua amica perdere il controllo le facilitò la crisi. 

Iniziò a tremare in modo incontrollato. Guardava il corpo di Hoover, completamente mutilato. Era svenuto. Quando pochi minuti prima lui aveva giurato di ucciderci tutti lei non aveva avuto nessuna reazione. In quel momento sembrava pronta per scoppiare. 

Più Ginger urlava più lei tremava. La chiamai, la scossi, non smetteva.

Quando si decise di salvare Armin lei non si mosse, rimase immobile vicino ad Hoover.

La dovetti prendere a forza e portarla sul tetto di una casa lì vicino. 

All'improvviso recuperò tutte le energie, urlò come una indemoniata, scalciava, mordeva, graffiava, gridava il suo nome, voleva andare da lui a tutti i costi. 

Era impossibile farla ragionare. Ormai non era più lei.

T/N's Pov

Lui è dall'altra parte. 

Devo andare da lui.

C'è un gigante, se rimane immobile morirà.

-BERTL! BERTL!-

Non mi sente. Perché non mi sente? Perché non si sveglia?

-BERTL!-

Devo liberarmi da loro, devo muovermi.

Il gigante lo ha già preso in mano, lui si sta divincolando.

-BERTL! BERTL! BERTL!-

-NO! MAMMA! MAMMA!- 

-BERTL!-

-MAMMA! T/N!-

Riesco a liberarmi, mi slancio verso di lui, allungo una mano verso di lui mentre altre mani mi afferrano la camicia.

-NO!-

Il mio "no" è disperato. Ma non serve a niente. Il gigante gli ha già distrutto il cervello. 

È morto.

Armored Heart |Bertholdt X Reader|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora