Capitolo 20

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T/N's Pov

Finalmente, dopo un mese intero di allenamenti, il giorno della 57esima spedizione fuori dalle mura era arrivato. 

Tutti i soldati dell'Armata erano in fermento. I novellini si agitavano sulle selle, intimoriti ed entusiasti di mettere in mostra le loro capacità, mentre i pochi veterani erano perfettamente composti e non lasciavano trasparire alcuna emozione.

In mezzo a questa moltitudine c'ero io, l'unica ragazza di quindici anni che si comportava come i veterani. Certo, non vedevo l'ora di utilizzare di nuovo il mio 3DGM e di abbattere qualche gigante, ma sentivo nell'aria che quella spedizione sarebbe stata diversa e molto più importante di tutte le altre avvenute prima.

Infatti ora avevamo un'asso nella manica, Eren, e sembrava che nessuno sapesse con precisione in che ala della formazione sarebbe stato posizionato insieme alla Squadra Operazioni Speciali, della quale io non avrei fatto parte. 

Se ci fosse davvero stato un traditore tra di noi, non sarebbe stato facile per lui sapere dove effettivamente si trovasse il mio amico.

Inoltre per questa particolare spedizione, il comandante Smith aveva ideato un nuovo tipo di formazione, per la quale avremmo dovuto usare dei razzi di segnalazione di colori diversi per avvertirci a vicenda dell'arrivo dei giganti, diminuendo così il rischio di perdere soldati.

Nella folla non riuscivo a distinguere i miei vecchi compagni. Bertholdt era riuscito a persuadermi di parlare con tutti loro, ma io non l'avevo ancora fatto. Mi ero scusata solo con Petra, ma volevo parlare anche con tutti gli altri. 

Lo avrei fatto quando saremmo ritornati dalla spedizione.

Mi voltai vero la squadra che mi era stata affidata. Erwin aveva ritenuto opportuno che stessi insieme alle reclute e ora ero con Ymir e Bertholdt. Quando mi era stato riferito avevo a stento trattenuto un sospiro di sollievo. 

Non mi piaceva l'idea di saperlo in un'altra squadra lontano da me durante la sua prima spedizione in assoluto, insieme ad altri soldati alle prime armi come lui. Finché fosse rimasto con me sarebbe stato al sicuro.

Mi girai a guardare i miei compagni. 

Ymir accarezzava il suo cavallo con una mano guardando in basso e cercando di nascondere la sua inquietudine, mentre con l'altra teneva la briglia dell'altro cavallo di riserva.

Spostai lo sguardo su Bertholdt.

Lui fissava un punto nel vuoto e il suo viso era cereo, ma non mostrava alcun segno di esitazione o paura. Stringeva le briglie con forza e non tremava. Vederlo così mi dava una sensazione sgradevole e di smarrimento. Ogni traccia di dolcezza spariva dal suo volto mentre si concentrava sulla spedizione imminente e non sembrava pensare ad altro. I suoi occhi erano vuoti e stringeva le labbra talmente forte da renderle esangui.

Quando si accorse che lo stavo osservando rilassò subito i muscoli del viso e allungò leggermente le labbra all'insù.

Evidentemente non voleva farmi preoccupare. 

Io però ero molto preoccupata, più per lui che per me stessa. Ora l'incrollabile certezza delle mie capacità traballava. Avevo paura di commettere un errore che si sarebbe rivelato fatale per lui, avevo paura di non riuscire a proteggerlo. Forse sarebbe stato fuori pericolo con un'altro veterano. 

Rilassai anche io i muscoli del viso e gli sorrisi leggermente. Poi tornai a guardare davanti a me e mi sistemai lo chignon. 

Bertholdt contava su di me e io non lo avrei deluso.

-LA 57ESIMA SPEDIZIONE HA INIZIO!- gridò Erwin Smith sguainando una delle spade verso l'alto. Immediatamente al suo grido si unirono mille altri, mentre un turbinio di cavalli al galoppo si riversò all'interno del Wall Maria.

Mentre oltrepassavo le mura mi feci un'altra promessa, decisa a mantenerla questa volta.

Avrei fatto di tutto per proteggere Bertholdt. Sempre.

Armored Heart |Bertholdt X Reader|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora