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Questa mattina mi sono svegliato di buon umore. Esco dalla camera per raggiungere mia madre che sta in cucina. Le lascio un bacio sulla guancia. La serata di ieri è andata bene. Emma alla fine è stata gentile e carina. Abbiamo parlato un po'. Suo padre è un infermiere e sua madre una casalinga. Ho scoperto che ha un fratello più piccolo e che in realtà a volte la situazione a casa non è leggera.
Non so l'ha spinta oltre al raccontare un po' di se. Ho apprezzato il gesto. Io invece non sono riuscito a dire niente della mia vita. Ho solo sperato di scappare da quel momento con lei. Ho avuto un estrema voglia di baciarla e niente altro. Stava così bene tra le mie braccia che quasi non mi sembrava vero.
Sono andato via tardi; ho lasciato che si riposasse perché la febbre stava salendo un'altra volta e lei oltretutto non voleva contagiarmi influenza. Non ho risposto agli insistenti messaggi di Lorenzo e Luca che mi chiedevano se l'avevo vista o sentita.
“simo tutto bene?” annuisco. “a scuola? "
“mamma stai tranquilla. Cercherò un lavoro mentre andrò a scuola e pagherò tutto ciò che dobbiamo pagare”
“Simo io...”
“mamma lo so, sei seduta la sopra non è colpa tua. Ma di quello che ti ha investito. Non è neanche colpa tua se papà non è qui a sollevarti il morale. E un pezzo di merda! ”
“ è tuo padre Simone!” mi rimprovera.
“può rimanere pure mio padre ma per me può sempre rimanere uno che non ha le palle di affrontare la realtà.”
“perché sorridevi prima?” mi chiede guardandomi.
“sorridevo? Non me ne sono accorto!” cerco di sviare. Non sono pronto per parlarle di Emma, non so nemmeno se mi piace o se è semplicemente una mia fissa.
“ ti piace qualcuna?” mia sorella Sara fa ingresso in cucina e ci voltiamo a guardarla.
“no Sara. Sai benissimo che l'amore non esiste e non fa neanche per me.” dico. Sciacquo la scodella. Lascio un bacio sulla guancia di mia madre e anche uno a lei. Esco di casa e vado a scuola.
« ciao, come stai? Spero meglio. Io.. volevo chiederti se ti va di vederci oggi pomeriggio. Magari mi aiuti a studiare!» invio il messaggio ad Emma. Ma nessuna risposta. Magari dorme.
“allora? Vuoi dirmi qualcosa ieri mi hai lasciato appeso tutta la sera. Non hai risposto a nessun messaggio.”
“loré niente che ti devo dire?. Non ci siamo baciati e nemmeno menati. È stata una serata tranquilla. Devo dirti la verità sono stato bene. Non so se mi piace. Sto bene con lei. Ma io non voglio farle del male.” affermò.
“ti piace Simo. Si vede dai tuoi occhi”
“ma a lei non piaccio io. Ieri me lo ha ripetuto diverse volte che non vuole nemmeno pensare di andare oltre al fatto di essere "amici". Le ho chiesto se mi aiutava in latino. Mi sembrava quasi che mi facesse un favore. ”
“non è vero che non gli piaci simo. E non ci credono manco i muri.
Lei mette un muro perché sa che la tua indole non è di certo quella di essere santo in relazioni ecco. Esce da una frequentazione dove il tizio da quanto capito l'ha tradita. Voglio dire mettersi con quello che se l'è scopa tutte non mi sembra tanto una buona idea vista oggettivamente”
“le persone possono cambiare Lorenzo”
Lo detto davvero. Quasi non mi riconosco. Scuoto poi la testa.
“ è allora provaci. Al massimo non funziona.” annuisco non molto convinto.
Controllo poi i messaggi e c'è quello di lei. « Oggi sto meglio. Non posso comunque uscire il medico mi ha detto che non devo prendere freddo. Se vuoi ti posso aiutare volentieri passa alle 17:30 spiego ai miei che dobbiamo studiare. Capiranno» decido di non rispondere al messaggio. Entriamo a scuola.

...

Nel pomeriggio.

Mi sento agitata. Parecchio agitata. Ieri sono stata bene e non voglio quasi farglielo capire. So che le persone possono cambiare, ma non uno come lui. Lui non vuole saperne dell'amore o di essere felice con qualcuno. Che senso avrebbe provarci?
Indubbiamente sono una bella ragazza lo so. Simone è particolare; credo abbia tanti lati del carattere che non fa uscire. Ci sono tante sfaccettature che di lui mi piacciono. Suonano al campanello e mamma va ad aprire. Simone è imbarazzato davanti a lei. Decido di salvarlo dalle mille domande.
“mamma lo stai torturando. Lascialo stare è venuto solo per studiare. Non siamo fidanzati, nulla di ciò che pensi tu. ” annuisce senza dire una parola. Per fortuna riesco a convincerla respiro e trascino Simone in camera mia.
“mi hai salvato grazie”
“di nulla. Quando ci si mette è veramente pesante. Hai portato tutto?”
“si. ” afferma. Sento l'aria diventare un po' pesante. Non so perché ma ieri non stavamo così. Ci sediamo vicini nella scrivania e inizio a spiegargli un po' la materia. Sembra ascoltarmi attentamente, tant'è che riusciamo a fare la versione con tutta la tranquillità del mondo. I miei occhi ricadono sul suo viso. Il naso perfetto e quelle labbra piene che in certi momenti vorresti baciarle. Cerco di riportare l'attenzione sui libri ma non c'è verso.
“che c'è? Guarda che so di essere bello”
“che simpaticone! ”
“dai che c'è?”
“niente”
“ma come niente Emma e mezz'ora che mi guardi.”
“Ho il cervello in fiamme. Non ti capisco” mi fissa.
“in che senso?”
“nel senso che so benissimo come siete voi ragazzi. Vi avvicinate in questo modo con il tentativo di provarci.. ”
“io non ci voglio provare con te. Voglio solo avere Delle lezioni che questa settimana voglio far felice mia madre” è sincero. Lo vedo dai suoi occhi.
“quindi non mi baceresti adesso ” si gratta la nuca imbarazzato.
“chi non ti vorrebbe baciare Emma! Non dirmi che non ti sei accorta dei tizi che ti sbavano dietro”
“sei geloso?”
“no. ”
“mhm”
“Emma senti tu sei bellissima e...” sorrido perché sta cercando di non ferirmi e prova con Delle parole dolci. Gli bacio una guancia.
“Simo tutto a posto. Torniamo a studiare altrimenti non finiamo più. È comunque io ti bacerei anche adesso.”
Che cazzo ho detto?
L'ho detto davvero?
Sto fuori di testa.
Non risponde e torna a scrivere la versione. Nel mentre io cerco di non far trasparire tutto l'imbarazzo che in questo momento ho addosso.

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