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I giorni sono completamente volati. Tiro la valigia verso l'uscita di casa. Ho appena salutato con affetto sia Pearl Luke e sua madre. Mi mancheranno veramente tutti. Soprattutto il mio bel cagnolino che diventato una vera belva. Chiudo anche la casa e infilo le chiavi nella tasca. Respiro.
Simone dopo quel giorno non mi ha più chiamato. Avrei voluto ci provasse ancora nonostante la mia freddezza ma niente più. Non so nemmeno come sta perché Sara ha avuto da fare  e ci siamo sentite poco. Chiamo un taxi e mi faccio accompagnare in areoporto.
Un ora di volo arrivo a Roma. Recupero la valigia e arrivo verso l'uscita. Vedo mio padre è gli corro incontro. Mi stringe forte.
“mi siete mancati tanto”
“anche tu emma”
“come stai?”
“oh io bene! Anche la mamma e Kurt. Maria ha trovato un appartamento lo sai?” sbarro gli occhi e non mi aveva detto nulla la figlia.
“in che senso? Ho sentito Sara è non mi ha detto nulla”
“hanno cercato per tutta la settimana ieri sono andati a vedere un appartamento e vicino a casa nostra. A Maria piace tanto e hanno deciso di andare li” sto per alcuni minuti in silenzio. Cerco di realizzare il fatto che andranno via, che in un ennesimo equilibrio mi viene rovinato, avevo in realtà sperato che non andassero via avrei potuto sperare di vedere Simone e aspettare che facessimo pace. Ci incamminiamo verso la macchina.
“l'importante che siano contenti è giusto così dopo tutto. Gli avevamo detto che sarebbero rimasti quanto volevano e anche finché non trovavano un altra sistemazione!” dico. Mi sistemo la borsetta.
“Simone non è tornato a casa per due giorni”
“che stai dicendo? ” lo fermo.
“un giorno è uscito di casa in piena notte aveva detto a Maria che sarebbe tornato e invece per due giorni è sparito!" Mi dice guardandomi. Non ci credo!
“e poi?”
“ha chiamato Giulio ha detto che era nella villetta sua al mare e che aveva talmente bevuto per due giorni che non si reggeva in piedi.”
“papà non può essere! Simone non farebbe mai una cosa del genere. ”
“Emma guardami” pianto i miei occhi nei suoi mi prende una mano. “ questa cosa è vera, non ti direi mai una cosa del genere, Maria era disperata avevamo pensato anche di denunciare ma quando stavamo per andare alla polizia, Giulio ha chiamato Maria e gli ha detto quello che ti ho spiegato prima. " Mi lego i capelli. “prima di portarlo a casa ha detto che gli faceva smaltire la sbornia. È tornato che non si ricordava nulla di quei due giorni, ha solo detto che ti aveva sentito e che ti aveva perso”
“papà...” cerco di parlare ed entriamo in macchina. Lui non me lo lascia fare.
“dovresti parlare con lui a quattro occhi. Non può passare questa cosa inosservata Emma. Quel ragazzo...” lo blocco io adesso.
“quel ragazzo non è chi conosco io. Non è la persona che amo. Papà lui mi ha ferita con quelle parole, non bastano due scuse al telefono per farmi dimenticare che mi ha dato la colpa che io ti ho nella mia vita” dico arrabbiata. Lui guida e sospira.
“non ho detto che devi dimenticare. Ma se non ti amasse non avrebbe fatto quel gesto estremo. ”
“si è ubriacato non si stava ammazzando!” dico seccata. Frena di botto e lo guardo spaventata.
“Emma! Ma che stai dicendo? Questa rabbia ti sta facendo dire cose che non hanno alcun senso... Non voglio più sentirti dire più queste cose” non rispondo riprende a camminare e va verso casa.
Una volta arrivati saluto subito la mamma e Kurt. Maria appena mi vede mi sorride.
“Emma cara”
“maria" l'abbraccio. “vedo che stai bene.”
“non mi posso lamentare dai. La fisioterapia sta facendo dei miracoli”
“sei forte. Papà mi ha detto che adesso andate via” annuisce.
“si. Ma tranquilla che verrò a prendere ogni sera il tè con tua madre ”
“sono felice davvero”
“Emmaaaaa”
“ Saraaaaaaaa” urlo appena la vedo e l'abbraccio. Quanto mi era mancata anche lei. La lontananza ci ha fortificate.
“mamma quanto sei bella emmi. Ma che hai fatto? ”
“niente solo una vacanza”
“sei più bella”
“ tu invece sei sempre la solita" ride e mi abbraccia. Nelle scale noto Simone che ci fissa non si muove. I nostri sguardi si incrociano e sento mancarmi il respiro. Le gambe tremare e il cuore salire in gola.
“dobbiamo raccontarci tante cose" mi dice Sara sorridendomi. Annuisco. Non riesco a dire nulla. Sono ferma a lui che mi guarda. Risale su senza parlare.
“ehi tutto bene?" Mi chiede Kurt.
“si si. Mi siete mancati tanto.

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