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Il giorno dei risultati è arrivato. Simone mi ha proposto di andare insieme a scuola. Ho accettato senza pensarci minimamente. Quel giorno al parco mi ha abbracciato e siamo andati via insieme. Ancora non sono andata a casa sua. Ma forse non si sente ancora pronto. Arriviamo e li troviamo lì tutti riuniti ad aspettare.
“ no ma finalmente, stavo per chiamare chi la visto?” dice Francesca. L'abbraccio subito.
“anche io” esclama Luca ridendo.
“visto che sono arrivati insieme capisco anche chi ha fatto ritardo.” dice Manuela ridendo.  Che simpatica la mia amica!
“ Carla, Dani pronto siete con noi?”
“si si ci siamo. ” mi dice Carla sorridendomi. Daniele la guarda e le accarezza una guancia.
“i risultati sono stati appesi” ci informa il bidello mentre ci saluta tutti quanti.
“no no io non ce la faccio! " Dico in preda dall'ansia.
“Simo andiamo noi dai!” propone Lorenzo spingendolo un po'. Rido.
“sentite andiamo tutti e poi dico io ok??”
“ok ” rispondiamo tutti insieme.
Andiamo tuttu davanti al tabellone guardo e sorrido. Simone inizia ad elencare tutti quanti
“allora Francesca diplomata con 89/100,  Lorenzo diplomato 92/ 100” eccoli che si baciano e sorrido.
“ bravo amore” dice Francesca abbracciandolo poi.
“ Carla 89/100 complimenti” dice tutto ridendo.
“Daniele 75/100 benissimo”
“Simone ti sei dimenticato di te” gli ricordo. Mi guarda e scuote la testa come se non gli importasse adesso. È scemo!
  “Emma, hai preso 100/ 100” che cosa ?? Ma se ho fatto schifo durante l'orale. Mi sono pure sentita male quel giorno.
“Emma sei la solita secchiona. ”
“ma che dici? Ho fatto schifo durante l'esame! ”
“Hai un culo Muscat. Non ci sono parole” sorrido
“Simo però davvero non hai detto il tuo muoviti su” li ricorda Lorenzo adesso
“ehmm.... 99/100” sbarro gli occhi. Non ci credo. Lo ha preso davvero? Lo fisso. Lui sorride veramente a tutti.
“ ecco l' altro secchione. Chi assomiglia si piglia veramente” dice Francesca guardandomi. Scuoto la testa.
“ bravo” lorenzo lo abbraccia.
Usciamo fuori con tutta la calma del mondo. Penso ancora al fatto di aver preso un voto così alto. La professoressa di latino passa al nostro fianco.
“emma e Simone complimenti per il vostro esame. Tutti erano entusiasti veramente. Emma nonostante l'ansia e il fatto che ti eri sentita male tutti erano d'accordo sul fatto che dovevi prendere il massimo dei voti ”
“ti sei sentita male? In che senso?” Simone non sapeva nulla di quella giornata avevamo litigato e poi ci eravamo lasciati la stessa giornata. Non gli avevo raccontato di questo fatto. Lo liquido dicendogli che gli avrei spiegato così la professoressa continua.
“Simone tu invece hai fatto un capolavoro di esame e davvero non me lo sarei mai aspettato.” sorrido. Nonostante tutto sono orgogliosa di lui. Avrà dato il meglio di sé. Imbarazzato si gratta la nuca non è abituato a questi complimenti.
“grazie” risponde. Ci saluta e va via.
“Emma?” mi guarda sento il suo sguardo quasi incenerirmi.
“ci eravamo lasciati quel giorno e non ti ho detto nulla. Eravamo arrabbiati per altre cose che l'esame è passato in secondo piano. ” mi accarezza una guancia capendo ciò che gli volevo dire.
“quindi ci si becca quest'estate per fare il panico” chiede Daniele ridendo.
“magari evitare danni sarebbe il caso” dice Manuela ridendo.
“io e Lorenzo domani partiamo”
“oh finalmente vi levate dalle palle!" Esclama Simone spingendo Lorenzo che ride.
“al mio rientro poi vedi cosa ti succede”
“certo certo. L'importante che poi non rientrate in tre che già un miracolo quello”
“ma la vuoi smettere!” gli dice Francesca ironica.
“no mi diverto veramente troppo”
Ci salutiamo tutti quanti e siamo rimasti soli. Saliamo in macchina e di nuovo silenzio. C'è un leggero imbarazzo.
“Tua madre sarà a casa. Ormai è rito, prima di pranzo o a merenda sta da me”
“lo so immagino!” mi dice. Si ferma in una via non mia. La conosco, ovviamente perché ci passo tutti giorni per andare a casa. Lo guardo.
“perché siamo qua? Dovresti portarmi a casa” gli dico
“Sali?” sposto il viso per guardarlo meglio e lui convinto scende dalla macchina. Faccio lo stesso e continuo a non capire.
“ti portato al nuovo appartamento non ho avuto tempo” annuisco e dentro sorrido. Apre il cancelletto e mi prende per i fianchi passandomi davanti a lui e camminiamo insieme verso l'ascensore. Clicca il bottone e aspettiamo che arrivi.
Le porte si aprono ed entriamo dentro. Schiaccia il numero 5 e saliamo.
“volevo passare un po' di tempo solo con te. Visto che ora riprenderò anche a lavorare seriamente non so come farò a vederti”
“alla fine hai accettato?” mi aveva spiegato che il bar  poco prima della gita gli aveva proposto di lavorare seriamente con loro. Negli orari giusti la mattina e qualche volta la sera, ma lui non aveva mai detto si o no per via del diploma.
“si. Voglio conservarmi un po' di soldi per iniziare a fare qualcosa di serio nella mia vita. Magari un giorno vorrei andare a vivere con la donna della mia vita”
“ah si? ”
“si” risponde serio.
“mi piacerebbe molto anche a me. ” sorride. Non abbiamo mai parlato di futuro e il fatto che poi avessimo avuto quel allontanamento ha fatto sì che non ci parlavamo proprio. Non avevo più aperto argomento “padre” e neanche lui lo aveva fatto.
“eccoci qua” mi fa uscire dall'ascensore e raggiungiamo l'appartamento. Già sistemato a dovere. Devo dire che è veramente carino. Respiro e mi siedo sul divano. Lui fa lo stesso.
“allora adesso la mattina sarai a lavoro?”
“si. Tu invece?”
“credo che mi scriverò all'università ”
“sei sicura Emma?”
“si. Ci ho pensato tanto simo credo sia anche il modo per rendere più orgoglioso mio padre. Alla fine potrei un giorno prendere il suo posto e vorrei farlo con i mezzi giusti e non perché sono solo sua figlia.”
“l'importante che tu sei sicura di quello che stai per fare.” gli accarezzò una guancia. Chiude gli occhi.
“mi sei mancata. Davvero tanto”
“anche tu” mi avvolge meglio in un abbraccio.
“in questi giorni ho sentito mio padre, gli ho spiegato quello che ho deciso di fare e ha detto che è contento per me. ” sorrido. Sono contenta che stia provando ad avere un rapporto con lui anche se non è molto convinto.  “non credo torni tutto come prima o forse solo il tempo potrà dirmelo ma voglio provare a mettere da parte quello che sento dentro e dargli una possibilità. Alla fine è la stessa che tu stai dando a me no?” scuoto la testa.
“io non ti sto dando una possibilità simo. Io voglio stare con te e sai penso che piano piano tu possa riuscire a farmi dimenticare quelle parole. Dopotutto anche io ho esagerato e quando siamo arrabbiati diciamo cose che non pensiamo.
Io sono sicura che quanto mi guardi senti le mie stesse cose. Te lo leggo che ti dispiace e che mi ami quindi non c'è bisogno che parli ancora. ” sorride.
“allora posso baciarti senza che tu mi tiri uno schiaffo in pieno viso?” ridacchio. Avevo immaginato che ancora non lo avesse fatto per paura di una mia reazione.
“certo scemo. ” sorride. Prende il mio viso e mi bacia.
Io e lui contro tutto. ♥️

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