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Sento bussare alla porta moltissime volte, così esco dal bagno e mi sistemo l'asciugamano intorno al seno cercando di non farlo cadere. Giro la chiave ed apro. Simone davanti a me sbarra gli occhi e mi fissa.
“tu ti presenti a tutti così?” mi chiede rubandomi un bacio ed entrando in camera da letto. Chiudo di nuovo a chiave e lo guardo.
“in realtà ho appena fatto la doccia non ti aspettavo qua stamattina”
“oggi non devo lavorare pensavo di andare a fare un giro con te per Roma e stasera ti porto a cena fuori”
“davvero non lavori?” chiedo felice di passare più tempo con lui. Ora che aveva iniziato a lavorare seriamente ci vedevamo solo esclusivamente la sera dopo cena o da me o da lui perché era stanco e non uscivamo mai. Infatti le mie amiche mi prendevano in giro perché quando stavano qui davo sempre buca.
“si. Oggi non lavoro. Abbiamo tutta la giornata per stare insieme. Ovviamente se non hai da fare con i tuoi ”
“ehm no. Papà sta a lavoro. Tra due settimane andrà in ferie ha deciso di scendere a Malta per vedere Pearl.” mi guarda senza capire. Mi siedo vicino a lui sul letto, ancora completamente avvolta dall' asciugamano e mi bacia una spalla bagnata.
“ non ti ho mai detto che giù ho un cane. Non posso portarlo qui perché pesa troppo e non può volare vicino a me. Quindi preferisco che stia giù con Annie. Sono cresciuta con lei quando mamma e papà lavoravano dopo la scuola. Ed ecco perché io e Luke siamo migliori amici. ”
“ non me l'hai mai fatta vedere" afferma. Sorrido. Apro il cassetto e tiro fuori due foto di me e Pearl da piccola.
“eccola. In realtà se la vedi ora è molto più grande. Soffro un po' la nostra lontananza per questo non ne parlo mai. ”
“quanto eri buffa da piccola”
“anche tu lo eri”
“io ero figo non buffo”
“certo certo.” ride. Mi bacia a stampo. Il mio cervello si annulla quando sposta le labbra sul collo dandomi modo di sentire anche la sua lingua raccogliere qualche goccia d'acqua rimasta.
“quindi i tuoi partono - annuisco - Kurt?”
“va con loro. ” mi scritta “ho detto a loro che sarei scesa solo se tu non avresti avuto ferie. Non voglio restare sola anche se poi lo so che starò tanto tempo con te. Ma ho bisogno di cambiare aria e i test non mi stanno aiutando per niente”
“mhm. ”
“che c'è? Perché questa faccia?”
“perché credo che alla fine andrai giù e io starò qui a lavoro”
“amore ma è appena iniziato agosto non scoraggiarti. Vedrai che il tuo datore di lavoro ci penserà su. Da quando hai finito la maturità sei sempre andato senza mancare un giorno. Non arrivi mai in ritardo”
“ma c'é chi ci sta più tempo di me la Emma. Mi hanno appena preso e non avrò molte ferie come tutti gli altri”
“ascolta a me non importa. Può essere alla fine che resto qua con te e passiamo solo esclusivamente le serate insieme o che scendo per qualche giorno. Stai tranquillo veramente.”
“comunque ci vuole autocontrollo e coraggio a parlarti conciata così. E non sai quanto....” aggancio le braccia intorno al suo collo e lo bacio.
“fatica a non saltarmi addosso ”
“troppa” mi bacia di nuovo e l' asciugamano si apre visto che non lo stavo più tenendo. Sono mezza nuda considerando che ancora non è volato via e sono appoggiata a lui.
“siamo soli?” annuisco. Mamma era a fare la spesa e Kurt era uscito con un amico. I suo sguardo diventa più intenso e finiamo a fare l'amore. Mi sentivo amata rigenerata. Ero io. Me stessa. Felice di averlo al mio fianco. 

...

“amore allora dove mi porti stasera?” mi chiede mentre le chiudo la cerniera del vestito. Le lascio un bacio sul collo e poi i miei occhi si concentrano su di lei riflessa nello specchio.
“vestita così pensavo di restare più che altro a casa. Hai tutte le cosce di fuori” affermò mentre le sfioro una coscia. Ridacchia spingendomi via.
“hai detto che mi portavo a cena fuori” si lamenta come una bambina. La guardo andare in bagno a sistemarsi i capelli e il trucco.
“emma non ne hai bisogno lo sai! Stai bene anche senza trucco”
“ma se dobbiamo mangiare fuori non posso mica presentarmi un cadavere amo”
“uno non ti devi presentare a nessuno”
“dai scemoo! Hai capito!”
“per me stai meglio senza e poi quel rossetto tanto poi te lo levo che c'è bisogno di metterlo”
“ è per completare l'opera. ”
“sei già un opera d'arte senza tutto quella roba” affermò prendendola per i fianchi e avvicinandola a me. Gli levo il mascara dalle mani e lo appoggio sul lavandino. Mi fulmina. “non ne hai bisogno. Resta così. I tuoi occhi già splendono senza dover appiccicarsi tutto sto coso. ”
“almeno me lo dici dove mi porti?” sfodera il suo miglior faccino da cucciola.
“roof Garden ti piace? ”
“roma dall'alto?” annuisco e mi salta addosso. Il vestito sale un attimo lasciandola un po' svestita.
“amore eviterei salti fuori casa mi raccomando, altrimenti dovrò farti da para sedere. Si vede tutto. ”
“ok d'accordo!” batte le mani e ride da sola. Prendo il suo viso e la bacio. Scendo al piano di sotto saluto i suoi genitori e Kurt.
“beh uscite?” mi chiede Rosanna.
“si almeno stasera usciamo un po'. Così Emma prende un po' di aria.”
“bravi. Non fate tardi però eh!”
“tranquillo cornad. Anche perché poi molto probabilmente domani si lavora”
“niente giorno libero manco domenica” afferma guardandomi. Non voglio dire niente a nessuno. Voglio che Emma abbia una sorpresa completa. Scuoto la testa.
“già è tanto che oggi non ci sono andato”
” che peccato però che tu non vada in ferie. Saresti potuto venire a Malta con noi” mi dice Kurt fissando poi la TV.
“in realtà... - li guardo - volevo portare Emma a fare una vacanza. Con tutto quello che è successo se la meriterebbe, ma anche qua gioca il fatto che non so quando”
“non scoraggiarti arriverà il momento Simone!” mi dice mio suocero battendomi una mano sulla spalla. Emma scende le scale e ci guarda tutti.
“ma non sarà un po' troppo corto quel vestito signorina?”
“eddai papà! Non fare il geloso! E non essere come tuo genero. ”
“glielo hai detto pure tu?” annuisco.
“sto con lui poi... ”
“ eh menomale altrimenti saresti salita a cambiarti”
“ma ho 19 anni so quello che metto. E poi gli uomini dovrebbero tenere le loro mani apposto sempre mica è perché ho una minigonna che hanno il diritto di toccarmi” afferma sorridendo.
“hai ragione. Dai andate o fate tardi!” prendo Emma per mano e usciamo definitivamente. Raggiungiamo il posto e ci accomodiamo a tavola. Si guarda intorno e fissa davanti a lei Roma completamente illuminata. Sorride e io ogni volta muoio. Vorrei vederla sempre così. Ci sediamo uno di fronte all'altro.
Inizia seriamente a salirci l'ansia. Non so nemmeno da dove incominciare. Vorrei dirle tante cose eppure più la guardo più le parole mi muoio in gola.
È bella da morire e se non fosse la mia fidanzata ci proverei di nuovo. Non mi pento mai di aver insistito tanto a giocare un po' con lei i primi giorni a scuola.
“Amore” mi chiama mentre fissa poi il menù. ”sei con me?”
”si." Rispondo. Ci portano del vino e la guardo.
“a cosa brindiamo?”
”a noi che siamo sempre più forti. Al tempo insieme. A te che sei la cosa più bella che vita potesse regalarmi e alla nostra vacanza che lunedì inizierà” sbarra gli occhi. Si blocca per un istante.
“cosa?”
“hai capito bene”
“Simo ma che dici? Stamani mi hai detto che non potevi... ” mi allungo e la bacio. Le stringo la mano.
“piccola bugia, volevo farti una sorpresa, ho prenotato due biglietti per lunedì mattina. Hai tempo tutto domani per fare la valigia. ”
“ma... Tu sei pazzo! Potevi dirmelo prima, quindi anche domani sei in ferie?”
“due settimane di ferie. Due settimane solo io e te. ”
“ dove?”
“quello lo scoprirai domani”
“non vale. Adesso me lo dici!!"
“anche no. È una sorpresa. L'importante che ti porti almeno due costumi”
“posto caldo?” annuisco.
“ci facciamo anche un po' di massaggi terme fanghi”
“oddio simo! Non ci credo! Davvero saremo due settimane fuori casa solamente io e te da soli insieme. ”
“Si amore. Te lo meriti davvero”
“anche tu però...” scuoto la testa. Io non credo di meritarmi una cosa così bella. Non parlo del viaggio di lei. Nonostante siano passati dei mesi ancora di penso a ciò che ho fatto e il mio cuore si frantuma un po'. Non glielo do a vedere perché so che almeno lei sta provando ad andare avanti. Ci è riuscita almeno credo.
“Tu ti meriti questa vacanza quanto me perché hai lavorato sodo e poi... - che si siede sue mie gambe - sei il ragazzo che ogni ragazza vorrebbe. Simo io lo so che ci pensi ma ti prego abbiamo già risolto tutto. Io ti amo e non vorrei nessun altro che non te al mio fianco”

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