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Sono passati sei anni da quando io e Simone ci siamo messi insieme. Tre anni in cui viviamo insieme. Tra litigi e tanto amore. Mi fa sentire una principessa ogni giorno e credo non poter chiedere veramente di più. Mi sopporta tantissimo soprattutto in questo periodo che sono stata molto nervosa per la tesi. Mancano due giorni al grande giorno. Sono agitata e non so nemmeno come farò a stare la davanti. L'università di medicina è stata veramente tosta. Ogni esame è stato come se dovessi partorire.
“amoree” la voce di Simone mi riporta alla realtà. Lo vedo entrare con le buste della spesa. Mi alzo dal divano lo aiutò con tutto quello che ha. Mi alzo sulle punte un po' e lo bacio.
“ciao piccolino”
“come siamo dolci!”
“scemo. C'era traffico?” scuote la testa appoggiando il tutto sul nostro tavolo. Mi prende per fianchi e mi bacia di nuovo. Mu solleva facendo agganciare le gambe intorno al suo bacino. Amavo il fatto che mi riempisse di attenzioni nonostante fossimo stati lontani anche solo un ora. Ci stacchiamo a corto di fiato.
“ ti sono mancata eh!”
“ pure a te mi sembra” mi fa lo stesso verso con mio stesso tono. Ridacchio.
“ come ti senti?” mi chiede mettendomi giù e accarezzandomi il viso.
“ agitata simo. Non lo so se ci riesco! Magari non pronta”
“ non dire scemenze Emma. Hai preparato la tesi con tutta la calma del mondo. Il professore ti ha detto che andava bene”
“ magari poi arrivo lì è sbaglio simo. Non lo so! ”
“ Emma ti sei preparata al meglio. Hai sempre preso ottimi voti agli esami. Quasi sempre 30. Cosa deve succedere?”
“ se mi dimentico la tesi? Se vado in palla davanti a tutti? Se faccio una brutta figura e poi deludo mio padre. No Simo io...” mi prende per gli avambracci provando a calmare il mio stato d'animo. Sento il cuore battere velocissimo. Lo fisso negli occhi.
“Emma oh! Guardami! Amore!” mi chiama per tenermi lucida. “non andare nel panico. Tuo padre è orgoglioso di te anche adesso. Hai dato il massimo è sono sicuro che dopo dopodomani ancora di più. Non ti voglio vedere così. Adesso usciamo un po' nel nostro giardino così prendi un po' di aria. ”
Simone sapeva che quando mi iniziavano gli attacchi d'ansia o di panico doveva farmi uscire a prendere aria pulita. Mi serviva per tornare in me. Mi prende la mano portandomi fuori. Mi stringe da dietro e mi bacia il collo.
“amore sciogliti. Sono qui non ti succede niente di male amore. Davvero. Ti proteggo io. ”
“ ho tanta paura Simo”
“ amore non so come sia l'università e sinceramente mi sento fortunato ad avere un lavoro già dopo il diploma. Ma ti ho visto sempre fare il massimo anche quando eri stanca. La notte studiavi sempre e di giorno non uscivi per fare lo stesso. Non puoi non fare bella figura. Dopotutto sei figlia del miglior infermiere a roma” mi scappa da ridere perché me lo diceva sempre questa cosa. Secondo lui mio padre era il più bravo in assoluto e io ci dovevo credere.
“ sei sempre così esagerato Simo!”
“ ma non è vero. Dico solo la verità amore. Tuo padre è il più bravo che io conosco. È poi ti ricordo quello che ha fatto per mia madre”
“ il suo lavoro simo. Quello è il suo lavoro. Però ti vuole bene”
“ lo so. Ne vuole molto di più a te però sei sua figlia.” annuisco e mi stringo di più tra le sue braccia rendendomi più tranquilla e serena.
“ grazie di esistere” sussurro lasciandomi scappare una lacrima. Non dice niente rispettando il momento. Intreccio le nostre mani sulla mia pancia e lascio andare la testa all'indietro appoggiandola sulla sua spalla. Il silenzio regna per alcuni minuti.
“stasera andiamo a mangiare fuori così poi ti porto al lungo mare!” mi dice sottovoce.
“eh?” chiedo cortesemente senza aver capito molto forse.
“ ho detto che oggi ho prenotato a mangiare fuori così poi andiamo al lungo mare qua vicino. ” sorrido. Mi volto per baciarlo.
“Ti amo tanto”
“ anche io amore” mi stringe forte a lui baciandomi appassionatamente.
“ dopo la laurea mi sa che c'è ne andiamo un po' a malta che dici?”
“ che dico? Oddio Simo sarei felicissima. Mi manca tanto casa”
“ o ti manca qualcuno?” mi chiede curioso. Non capisco subito a chi si riferisce così parto in quarta.
“ Luke è solo un amico Simo. Lo è sempre stato.” mi blocco quando sto per continuare.
“ parlavo di Pearl”
“aaaaah!”
“ so che ti manca. Che ti manca anche la tua piccola isola. Così ho pensato una settimana giù insieme. Ho chiesto già le ferie. ”
“ sei un uomo da sposare”
“ chissa un giorno” mi dice facendomi sorridere. Mi abbraccia e poi riprende a baciarmi portandomi dentro dove avevamo lasciato tutto dentro le buste. Come una vera squadra sistemiamo tutti insieme.

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