89.

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Lo vedo prendere la giacca. Mi alzo di scatto sono ancora vestita per metà. Dove crede di andare io non ho risposto alla sua domanda. Gli blocco il braccio e mi guarda.
“Simone io non ti ho risposto” gli dico. Lui scuote la testa come se avesse già la mia risposta. Mi metto davanti alla porta per non farlo uscire.
“Emma domani devo studiare e io devo lavorare. Avevamo detto che sarei rimasto fino a che non ti saresti addormentata e io poi sarei tornato a casa. ”
“oh beh sei un grande genio allora. Perché primo punto io non sto dormendo. Secondo punto potresti dormire qui e poi andare a lavoro comunque lo hai sempre fatto. Terzo punto molto importante: mi hai fatto una domanda e io non ti ho ancora dato alcuna risposta”
“non sono in vena di giocare Emma. I tuoi occhi sbarrati e poi il tuo silenzio, sono la risposta a tutto, te lo detto lo sapevo che sarebbe finita così ma non ti devi preoccupare. In fin dei conti sto esagerando. Hai 19 anni io solo venti. Non stiamo nemmeno insieme da un anno è ti propongo una cosa del genere. ” aggancio le braccia intorno al suo collo iniziando a baciarlo a stampo. Trattiene un respiro.
“posso parlare o devi continuare ?” chiedo. Mi stacco e sono sempre davanti a lui però; lo vedo incrociare le braccia davanti al petto ed è davvero buffo.
“puoi parlare” mi dice.
“grazie" gli dico subito dopo. “ spero tu abbia smesso di dire cazzate perché non è assolutamente quello che ho pensato.
Ho sbarrato gli occhi perché è una cosa che in realtà non mi sarei aspettata. Ti ho visto strano e ho pensato a mille cose. A Giulia. A tuo padre. Al fatto che potresti aver baciato una pure l'altro giorno che hai rivisto Lorenzo al bar di sera per pura coincidenza. ”
“ma Emma secondo te davvero potrei tradirti? Quando ti sei sentita male pensavo che tu fossi incinta, avrei accettato un figlio esclusivamente da te perché ti amo. Pensi mai che mi azzarderei solo a farmi un'altra che non sia tu?” chiede nervoso. Ha ragione sto di nuovo esagerando con questi pensieri negativi.
“no non lo penso realmente è che quando inizio a non capire perché non parli vado in confusione e tra tante cose penso anche a ciò. Simo io mi fido di te e so benissimo che mi ami. ”
“ è allora... Emma io ti ho chiesto di vivere insieme perché non ne posso più di vederti solo due ore come oggi. Sono stanco dal lavoro non riesco più a mettermi in macchina e venire qua. Vorrei soltanto arrivare a casa, trovarti sul divano abbracciarti e andare a dormire insieme tutto qua. ” sento ogni parole entrare nella mia pelle e perdere battito ogni volta che lo guardo negli occhi. Mi butto su di lui abbracciandolo. So che non ha capito nulla di questa mia reazione, avevo bisogno di un contatto con lui perché da lì a poco mi sarei messa quasi a piangere per aver nuovamente dubitato di lui quando in realtà voleva solo propormi una cosa grande ma bella. Gli prendo le mani e intreccio le nostre dita.
“ non voglio metterti pressioni...”
“shhh basta hai parlato troppo” lo baciò e lo trascinò nel letto con me. Lo guardo poi negli occhi. “quando me la fai vedere veramente questa casetta?” stavolta è lui sorpreso di quello che sto dicendo.
“sei seria? ” chiede mentre gli sorrido.
“ ti sto chiedendo una cosa puoi rispondere”
“ esattamente quando vuoi tu!” mi risponde subito dopo.
“ok. Quindi anche domani come stacchi da lavoro così porto già qualcosa!” gli dico.
“Emma ”
“si simo. Ti sto dicendo di si. Pensavo si fosse già capito” sento la sua tensione diventare fumo. Adesso sorride e ha gli occhi gli brillano.
Un giorno avrei voluto andare a vivere insieme a lui. Perché sprecare un occasione del genere se c'è la possibilità di farlo adesso. Siamo giovani magari possiamo superare questa prova.
“io pensavo che avresti preferito restare qua con i tuoi, visto che saremo lontani un po' dal centro e che magari stessi correndo troppo”
“ io non voglio più pensare simo. Voglio solo stare bene e tu mi fai stare bene, serena tranquilla. Non voglio più avere quegli attacchi brutti magari stando più tempo con te potrei scacciare via questi pensieri negativi” mi abbraccia quasi soffoca talmente mi stringe. Gli bacio il mento e poi le labbra.
“Ti amo” gli dico.
“anche io pupellina” torna a baciarmi e decidiamo alla fine di dormire insieme. Tanto presto lo avremmo fatto tutti giorni della nostra vita. Solo io e lui.

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