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L'aereo è appena atterrato a Malta. Metto piede fuori nell'aeroporto e l'aria fresca mi invade le narici. Sicuramente il caldo di giugno un po' si fa sentire. Mi incamminò per prendere la valigia. Sono fuggita via questa mattina, alla fine ieri ho deciso di restare in camera mia a riflettere un po'. Non ho neppure mangiato a cena. E la colazione la farò adesso. Sono sola, Sarà voleva venire con me per farmi compagnia ma ho preferito di no. Non vorrei che poi suo fratello dopo avermi accusato che non lo capisco di rubargli pure la sorella. Ho detto a tutti che tra noi è finita; il cuore si fatto piccolo e in mille pezzi non ci credevo neppure io a quello che stavo dicendo. Ma ho dovuto farlo. Non sarei stata nemmeno in grado di continuare una relazione con uno che non mi parla, non mi ascolta e tanto meno si fida di me.
Prendo la valigia e nella borsa cerco le chiavi dell'appartamento che ho qua con i miei genitori ancora. Chiamo un taxi e mi faccio portare a casa. Decido di passare anche da Annie per vedere come sta Pearl. La mia cagnetta alla fine l'avevo lasciata alla vicina per non portarla con me in Italia. Sono stata tanto male al nostro distacco che adesso non vedo l'ora di vederla.
Una volta arrivata suono.
“Emma” appena mi vede sorride. Apre il cancelletto e corro ad abbracciarla. “quanto sei cresciuta bambina mia. ”
“come stai?”
“oh io bene. Qualche acciacco ma sto bene. Tu invece, i tuoi non mi hanno detto che sareste tornati qui a vivere! Che ci fai? ”
“mamma e papà stanno in Italia. Non si possono muovere, io invece ho finito la maturità mi mancava la mia piccola isola” entriamo in casa e mi accomodo sul divano due secondi e vengo travolta dalla pesantezza di Pearl che mi fa le feste. “ehi ma quanto sei bella??? Eh? Oddio Pearl non sai quanto mi sei mancata? Sei un po' grottella, mi sa che Annie ti fa mangiare tanto” ridiamo.
“ è felicissima di vederti. Quando sei andata via ha passato dei giorni dentro la cuccia senza muoversi. ”
“quanto sei cute?” l' accarezzo sulla testa e poi sotto alla pancia. Sorrido. È riuscita a farmi sorridere.
“ c'è qualcosa che non mi hai detto vero Emma?”
“no non ho dimenticato niente”
“ti conosco da quando sei piccola, puoi mentire a tutti ma non a me”
“ho appena concluso una relazione di 7 mesi molto importante. Volevo cambiare aria stava diventando impossibile stare a roma” mi guarda come se volesse sapere di più. “ era un mio compagno di classe ci odiavamo o meglio io non sopportavo più volevo che mi stesse lontano. Ci siamo poi innamorati. Ha una vita turbolenta e ora vive nella mansarda di casa mia. Presto credo vadano via e io sono qua perché non si fida di me. ”
“hai combina qualcosa?”
“no Annie storia lunga”
“mammaaaa sono in casa.... Emma... Cavolo ci fai qui tu?” corro incontro a Luke. Lo abbraccio fortissimo. Mi stringe.
“mi sei mancato tanto lo sai?”
“non ti sei fatta più sentire" abbassò lo sguardo. Sono stata tanto stronza con lui, ero rimasta ferita dalle mie amiche per via di Keanu e non avevo minimamente pensato che lui non centrasse niente. Gli prendo le mani e lo guardo negli occhi.
“ho sbagliato mi dispiace e che ..”
“lo so è stato un coglione. Non ne sapevo nulla Emma avrei voluto fare qualcosa”
“il cambio di città mi ha aiutato tanto. Ho conosciuto persone fantastiche e ho tre amiche esaurite”
“sbaglio o sei anche fidanzata?” mi gelo per un secondo. Io e Simone condividevamo poche foto sui i social; non ci piaceva mostrarci evidentemente se ne accorto da quelle due tre foto pubblicate su instagram.
“mi sono appena lasciata”
“eh? Vai via ti lasci torni che ti sei lasciata. Ma che succede?”
“oh nulla! Solo che a volte non va come vorremmo e la felicità esiste solo per metà o credo non esista per niente”
“ti ha fatto qualcosa?” scuoto la testa, Simone poteva essere si uno stronzo ma non mi avrebbe mai tolto un capello.
“ha solo smesso di credermi e ha iniziato a non fidarsi di me. ”
“quanto stai?” Pearl si avvicina e appoggia le sue zampe sulla mia coscia così decido di coccolarla un po'.
“una settimana Luke. Sto qua affianco tanto”
“allora mi sa che ti invito a cena una di queste sere”
“si può fare. Come ai vecchi tempi?”
“si. Come ai vecchi tempi, io te un bicchiere di vino e tanto buon cibo”
“sushi?” ride e mi abbraccia.
“non sei cambiata per niente”
“non voglio assolutamente cambiare.”

...

Il sole a Roma inizia a farsi sentire sempre di più. La temperatura è salita e mi trovo nei giardini di casa di Emma con la schiena appoggiata all'erba. I suoi genitori sono andati a lavoro. Sara sta finendo la tesi e mamma è uscita con Giulia. Sembra le terapie con fisioterapia stanno avendo buoni risultati e sono contento di questo.
Stamattina Emma è partita presto. Rosanna mi ha detto che era distrutta e voleva cambiare aria, non ce l'avrebbe fatta a stare a casa con me dentro. Mi sento come chiuso in una scatola senza poter fare niente. Quelle parole mi risuonano in testa come un martello sul chiodo. ' è finita tra noi DIMENTICAMI'
Come posso dimenticarla? Tutto ciò che ci sta qua intorno mi ricorda lei. Questa casa mi ricorda lei e anche se accettassi la proposta di mio padre anche lì la ricorderei.
Non so cosa fa ? Con chi sta ? Se almeno un po' sta bene. Vedo entrare il mio migliore amico seguito da Francesca alle sue spalle mentre Conrad ci lascia soli. Mi siedo e mi guardano.
“beh? Smettiamo noi di fare cazzate e iniziate voi?” mi dice Lorenzo con la voglia di farmi ridere ma non ci riesce. Si siedono.
“le altre?” chiedo.
“impegnate con i rispettivi fidanzati. Noi non avevamo nulla da fare ” risponde Francesca.
“allora? Che vi prende? ”
“ci siamo lasciati o meglio lei ha lasciato me. È a Malta da stamattina”
“ho visto le storie era a pranzo con un ragazzo” la guardo e sbarro gli occhi. Cosa vuol dire che era a pranzo con un ragazzo? Mi lasciato nemmeno ventiquattro ore e già si è consolata!
“non guardarmi così. Sei tu quello che non guarda i social, il ragazzo si chiama Luke lei lo ha pure tag. Ho guardato il profilo un bel gnocco”
“we!!” la rimprovera Lorenzo.
“ma che vuoi è la verità! Te lo detto anche prima. Io uno così me lo cavalcherei e poi ha certi pettorali da farti girare la testa. Credo lo conosca da tempo ci sono foto con lei prima di venire qua” la mia testa non riesce a funzionare bene. Stringo i pugni al pensiero di lei con questo ragazzo. Il sangue mi ribolle dentro e vorrei spaccare il tutto. Lorenzo fulmina la sua ragazza che continua con gli apprezzamenti.
“senti non mi interessa come fatto sto tizio fammi vedere com'è ho il telefono di sopra e non posso vedere”
“ok ma non arrabbiarti”
“sono solo nervoso” rispondo a tono. Mi mostra il telefono davanti, apre instagram e mi ritrovo il profilo di Emma apre la storia e c'è lei che riprende lui mentre stanno mangiando. Un altra credo a casa di questo mentre lei gioca con il cane e lui le dice che gli era mancato tutto questo. Mi alzo di botto.
“ è fuori come un balcone? Questo come si permette? Lo sa che lei è mia? Lo sa che non ci deve minimamente provare?”
“simone calmati !”
“mi calmo un paio di palle Lorenzo! Quello le dice che gli è mancata e io sono qua a roma senza fare niente. Gli tirerei un cazzotto!” sono tanto nervoso che tiro un calcio al muro. Lorenzo mi ferma prima di tirarne un altro.
“non serve a niente fare così. Avete sbagliato entrambi Simo”
“lorenzo io ho esagerato con le parole e vero non dovevo dirle determinate cose ma lei..." Francesca si volta e poi una voce. Lorenzo mi molla.
“lei si è solo intromessa per farti capire che a volte i nostri occhi sono accecati dalla rabbia che non vedono oltre” Lorenzo si allontana e Rosanna mi guarda negli occhi. Avrei scommesso che prima o poi sarebbe intervenuta.
“tua figlia doveva cercare invece di starmi vicino”
“starti vicino non voleva dire assecondare tutto ciò che pensi Simone, anzi credo che il modo più bello di stare vicino ad una persona sia anche quello di aprirgli occhi e fargli vedere che non esiste solo il nero o il bianco ma anche il resto dei colori” mi accarezza una guancia e entra in casa. I miei amici si siedono affianco a me e respiro.

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