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Finalmente questo pomeriggio ai musei è finito. Già non ne potevo più della guida. Era diventato quasi impossibile ascoltarlo su ciò che diceva. Una macchinetta continua che non la finiva più di parlare.
Emma in tutto questo non ha fatto altro che chiacchierare con le sue amiche standomi lontano per non dare nell'occhio ai professori. Non ho ancora capito perché si vergogna di questa cosa. Lorenzo e Francesca si fanno vedere tranquillamente che stanno insieme. Si abbracciano e si coccolano. Noi ci dobbiamo sempre “nascondere" anche solo per una carezza in più.
“Simo che hai?” Lorenzo si avvicina mentre torniamo in hotel. I professori hanno detto che stasera siamo liberi quindi io vorrei approfittarne per stare con lei. Non mi capiterà più di stare così tanto tempo insieme ad Emma. Ci sarà il lavoro di mezzo dopo la maturità anche se le avevo promesso una vacanza.
“perché che ho?” chiedo frettoloso. Non voglio che sospettino di nulla. Quel messaggio mi ha lasciato un po' di inquietudine dentro. So di essere particolarmente strano, ma sto cercando in tutti modi di non pensarci.
“sei assente. Sembri quasi impaurito di qualcosa. ” scuoto la testa.
“no è che... - mi guarda - Emma mi sembra un po' distante da quando siamo qua. Si vergogna di essere abbracciata davanti a tutti e continua a dirmi che non bisogna dare nell'occhio. Inizio a pensare che era meglio stare a casa”
“ma che dici? Dai simo non dire scemenze! Qui ci divertiamo. Emma avrà le sue cose” lo guardo. La mia fidanzata spesso mi aggiornava anche di questo. Avevamo un dialogo molto aperto e anche se a volte la obbligavo a non dirmi nulla o me ne accorgevo da solo perché scazzava con niente oppure me lo diceva lei.
“no non credo sia quello il problema!”
“tu sei strano però! Mi nascondi qualcosa simo? ”
“no" dico diretto.
“sei sicuro? Sono il tuo amico da sempre e non mi hai mai tenuto allo oscuro di nulla. So di Greta; Delle minacce; ma non credo centri lei vero? ” che gli posso dire? Ha centrato il punto. Mentre il gruppo si allontana, Emma è abbracciata a Carla, Lorenzo mi ferma.
“allora? La strada la sappiamo. 5 min di ritardo forse ci costeranno la serata non mi importa. Mi dici che cazzo fai? ” prendo il telefono dalla tasca e gli mostrò quel messaggio. “ aspetta... Tu sei così da stamattina e non dici niente?”
“che cazzo devo di? Lorenzo abbiamo Claudio in stanza non sa niente di me. Non voglio raccontare i miei fatti in giro lo sai benissimo”
“si ma chi è? ”
“non lo so. Lore è anonimo, non c'è numero non c'è niente. Solo un misero messaggio con tanto di minaccia. ”
“puo essere Greta?”
“parla di ritorno... questa ce lo ovunque in mezzo ai piedi”
“ ne hai parlato con Emma?" Gli prendo il telefono e riprendo a camminare. “ Simone ti ho fatto una domanda... ”
“Ad Emma non ho detto niente e non voglio che lo sappia. Non voglio creare altri problemi tra noi e soprattutto non voglio farla agitare inutilmente”
“lo sai che ti riempirà di domande se continui ad avere questo atteggiamento?”
“lo so. Finché siamo qua, avrò la scusa che ho paura di Greta. Quando tornerò a casa spero di risolvere prima che inizi a torturarmi”
“simo glielo devi dire!" Afferma. Lo guardo. Siamo di nuovo vicini alla fila.
“no. E tu non gli darai nulla. Non devi dire niente nemmeno a Francesca. Nessuno deve sapere. È una questione che mi risolverò io. Se vuoi starmi vicino ok ma non voglio che dici qualcosa?”
“Ehi amore che succede? Perché sei arrabbiato con Lorenzo?” non mi ero accorto che siamo arrivati anche in hotel, che mi ero fermato e che avevo alzato la voce. Guardo Emma e Lorenzo contemporaneamente.
“Emma non è successo nulla. Simone ogni tanto alza la voce quando discutiamo di scemenze” inventa al momento.
“sicuro che vada tutto bene? Vi vedo strani?” eccola l'amica. La fidanzata del mio amico.
“si si. Parlavamo di calcio solite cose da uomini. Su andiamo che se no ci puniscono” risponde Lorenzo di fretta. Respiro e vedo il primo e la fidanzata entrare, Emma mi fissa.
“Simo lo sai che la storia del calcio non me la bevo però fai come ti pare. Tanto ultimamente dirmi le cose è diventato quasi come un doverti togliertele con le pinze. ”
“perché che ci dobbiamo nascondere da chi circonda?” sbarra gli occhi.
“io non mi sto nascondendo. Mi da fastidio dare spettacolo ma se per te va bene slinguazzarci davanti a tutti inizieremo a farlo” mi dice acida.
“non ti ho chiesto questo? Ti sto dicendo che a volte ti tiri indietro anche solo se ti abbraccio”
“ti stai rigirando la frittata per non dirmi cosa ti passa per la testa. Stasera dormi con Lorenzo io non ho voglia di stare con te” entra dentro lasciandomi all'entrata.
Anonimo:
«Vedrai quello che hai costruito presto cadrà a mille pezzi. Tornerò. » un altro messaggio. Un altra minaccia. Infilo in tasca il telefono e inizio a fumare. Chi cazzo sei?

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