20.

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Nel pomeriggio seguente.

Ore 18:00

Simone ancora non si è visto e neanche fatto sentire. Inizio a preoccuparmi. Stamattina non mi ha mandato manco il buongiorno e ho pensato che non aveva avuto tempo di chiamarmi. Ieri eravamo felici entrambi quella notizia ci voleva per stare ancora più sereni.
Mi affaccio alla finestra e c'è un diluvio in Universale. La pioggia batte forte sul vetro. Mi sistemo la giacca. Fin da piccola i tuoni e i lampi mi mettevano paura. Finivo sempre a dormire in mezzo a mamma e papà. Ormai è buio. Siamo quasi a novembre e il  freddo inizia a farsi sentire.
Simone doveva essere già qui da tempo eppure non si vede manco la sua ombra. Provo a chiamarlo ma il tuo telefono risulta staccato. Scendo in salotto.
“mamma per caso ha chiamato Simo a casa oggi magari mentre ero a scuola? Mi aveva promesso che veniva a prendermi e non lo ha fatto. Dovevamo studiare e non è qua. ” dico velocemente.
“non ha chiamato nessuno. Non credo neanche che venga tesoro. Fuori diluvia ed è pericoloso”
“almeno potrebbe rispondere al  telefono. Inizio a preoccuparmi. "
“ sarà sicuramente a casa. Magari la mamma lo ha trattenuto e non può rispondere al telefono”
“si forse. ” dico mentre passo in cucina a bere un succo di frutta. Mi sistemo sul divano.
Passa esattamente un ora continuo a chiamarlo ma niente. All'improvviso il campanello suona. Kurt si precipita ad aprire pensando sia papà.
“c'e Emma?” una voce chiede di me. Mio fratello si sposta leggermente e io mi alzo.
“tu. Sparisci per intere ore. Non mi rispondi al telefono. Mi dovevi venire a prendere a scuola e non ci sei venuto. Ti ho aspettato per tutto questo tempo. Io ho già fatto i compiti. ” urlo. Mentre mia madre esce dal bagno.
“Simone ma sei tutto bagnato che hai fatto? Che hai sul labbro? Ti hanno menato?”
“sono stato tutto questo tempo a lavoro. Un tizio mi ha tirato un pugno perché pensava che ci stessi provando con la sua ragazza. Nulla di importante sto bene. ” mi precipito da lui e lo guardo. Ha una ferita sul labbro che continua a sanguinare. Gli prendo la mano e lo porto in camera. Cerco qualcosa dentro il mio armadio. Una felpa di mio fratello e un pantalone. Gli dico di cambiarsi. E in due secondi lo fa davanti a me. Resto a bocca aperta. Il suo fisico scolpito.
Quasi mi manca l'aria. Prendo la casetta della infermeria.
“emma scusa!”
“mi hai fatto preoccupare!" Affermò mentre gli medico la ferita. Si tira un po' indietro per via del dolore.
“scusami. Non ho potuto staccare prima e il proprietario mi ha impedito di usare il telefono fino a poco fa. ”
“non fa niente" rispondo. Mi prende il mento con due dita e fa incontrare i nostri occhi.
“non è vero che non fa niente. Fa qualcosa. Ti avevo promesso che sarei stato con te oggi e non ho mantenuto nulla. Non mi piace mentirti, tanto meno feriti. Io...” lo guardo. Cosa sta per dirmi? “io ci tengo veramente tanto a te. È mi dispiace averti fatto preoccupare. ”
“ti lascio un giorno e ti fai tirare cazzotti in faccia ”
“non è colpa mia. Quello si è confuso. Stavo semplicemente prendendo le ordinazioni della sua ragazza. ” si avvicina al mio volto strofina il naso con il mio. Sorrido.
“anche io ci tengo a te.” sussurro. Mi bacia lentamente e poi con passione. Mi trascina sul letto sopra di lui cambiando poi posizione. Le sue mani si infilano sotto il mio maglione. Accarezza ogni centimetro di pelle stuzzica il laccetto del mio reggiseno. Ci stacchiamo a corto di fiato mentre lui si sposta a baciarmi il collo.
“Simo.... - ansimo - ci sono i miei giù. ” dico mentre lo vedo che con una mano sposta la spallina e mi bacia continuamente la spalla scende lungo il petto. “mhm. Ti prego fermati.” alza il viso e mi guarda soddisfatto. “non fare questa faccia. Non mi sembra il caso di correre. Di sotto poi ci sono i miei”
“ti stava piacendo pero” mi ruba un bacio. Mentre sento il suo amico parecchio agitato la sotto.
“tu avresti bisogno di una doccia fredda per calmare gli ormoni” affermò alzando gli occhi.
“la farei volentieri con te” sussurra tornando a baciarmi dietro l'orecchio scende poi lungo il collo di nuovo. Gli accarezzò la nuca mentre intreccio le gambe nella sua vita. Sto da dio. Perdo completamente il senso dell'orientamento con lui. Veramente non capisco più niente.
Che mi sta facendo Simone?
Forse mi sono innamorata davvero come diceva mio padre?

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