CITTÀ DI CENERE - cap.8 "La corte Seelie"
Prima che a qualcuno venisse in mente qualcosa da dire, un suono acuto attraversò la stanza facendo trasalire Clary. Il caffè bollente le si versò sul polso, facendola restare senza fiato per il dolore.
«È mia madre» disse Alec controllando il telefono. «Torno subito.» Andò alla finestra a testa china, parlando a voce troppo bassa perché gli altri potessero sentirlo.
«Fa' vedere» disse Simon prendendo la mano di Clary. Sul polso, nel punto in cui il liquido bollente l'aveva bruciata, c'era una chiazza rosso vivo.
«È okay» fece la ragazza. «Niente di grave.»
Simon sollevò la mano e baciò la ferita. «Adesso la bua non c'è più.»
Clary emise un verso sbigottito. Simon non aveva mai fatto niente di simile, prima. Insomma, era il genere di cose che fanno quelli che stanno insieme, no? Ritraendo il polso, Clary guardò oltre il tavolo e vide Jace che li osservava, gli occhi dorati fiammeggianti. «Sei una Cacciatrice» disse. «Sai come trattare le ferite.» Fece scivolare il suo stilo sul tavolo verso di lei. «Usalo.»
«No» fece Clary, e glielo rimandò.
Jace sbatté con violenza la mano sullo stilo. «Clary...»
«Ha detto che non vuole» disse Simon. «Ah-ah.»
«Ah-ah?» Jace assunse un'aria incredula. «Sarebbe questo il tuo modo di rispondere per le rime?»
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