CITTÀ DI CENERE - cap.4 "Il cuculo nel nido"
Jace attraversò la stanza e aprì la porta. Spalancò gli occhi stupito. «Alec?»
Alec, le mani nelle tasche dei jeans, fece spallucce imbarazzato. «Scusami, è prestissimo. La mamma mi ha mandato a chiamarti. Vuole vederti in biblioteca.»
«Che ore sono?»
«Le cinque.»
«Che cosa diavolo ci fai alzato a quest'ora?»
«Non sono mai andato a letto.» Sembrava che dicesse la verità. Aveva delle ombre scure intorno agli occhi azzurri.
Jace si passò una mano tra i capelli arruffati. «Va bene. Aspetta un secondo, il tempo di cambiarmi la camicia.» Si diresse all'armadio e frugò tra le pile di abiti ordinatamente ripiegate finché non trovò una maglia blu a maniche lunghe. Si sfilò con cautela la camicia che indossava... in alcuni punti era appiccicata alla pelle dal sangue secco.
Alec distolse lo sguardo. «Che ti è successo?» Aveva una strana tensione nella voce.
«Ho attaccato briga con un branco di lupi mannari.» Jace si fece scivolare la maglia blu al di sopra della testa. Una volta vestito, seguì Alec nel corridoio. «Hai qualcosa sul collo» osservò.
La mano di Alec guizzò alla gola. «Che cosa?»
«Sembra il segno di un morso» disse Jace. «Ma che cosa hai fatto fuori tutta la notte?»
«Niente.» Rosso come un peperone, la mano ancora serrata sul collo, Alec si avviò lungo il corridoio, seguito da Jace. «Ho fatto una passeggiata nel parco. Ho cercato di chiarirmi le idee.»
«E ti sei imbattuto in un vampiro?»
«Cosa? No! Sono caduto.»
«Sul collo?» Alec fece un verso di insofferenza e Jace stabilì che era decisamente meglio lasciar perdere.
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