Noia, stranezze e preparativi

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CITTÀ DI VETRO - Epilogo "Nel cielo, tra le stelle"

Clary, in piedi davanti alla finestra di Isabelle, guardava il fumo chiazzare il cielo sopra Alicante, come ditate su un vetro pulito. Quel giorno bruciavano il corpo di Valentine, lo sapeva: bruciavano suo padre, nella necropoli appena fuori le porte della città.
«Sai della festa di stasera, vero?» Clary si girò e vide Isabelle, alle sue spalle, che teneva in mano due vestiti, uno blu e uno grigio acciaio, appoggiandoseli al corpo.
«Quale mi metto?»
Per Isabelle, pensò Clary, i vestiti sarebbero sempre stati una buona terapia. «Quello blu.»
Isabelle appoggiò i vestiti al letto. «E tu, cosa ti metti? Ci vai, vero?»
Clary pensò al vestito argentato, lieve come una garza, in fondo al baule di Amatis. Ma lei non glielo avrebbe mai lasciato indossare.
«Non so» rispose. «Probabilmente i jeans e il cappotto verde.»
«Che noia» esclamò Isabelle. Lanciò un'occhiata ad Aline, che leggeva seduta su una sedia vicino al letto. «Non è una noia?»
«Io credo che dovresti lasciarle mettere quello che le va.» Aline non alzò nemmeno gli occhi dal libro. «E poi, non è che si debba fare bella per qualcuno.»
«Si deve fare bella per Jace!» esclamò Isabelle, come se fosse ovvio. «Certo che deve!»
Aline alzò gli occhi battendo le palpebre, confusa, poi sorrise. «Oh, giusto! Me ne dimentico sempre. Dev'essere strano, vero, sapere che non è tuo fratello?»
«No» disse Clary con fermezza. «Era strano pensare che fosse mio fratello. Così... sembra più giusto.» Tornò a guardare verso la finestra. «Comunque non l'ho ancora rivisto, da quando siamo tornati ad Alicante.»
«Che strano» commentò Aline.
«Non è strano» spiegò Isabelle, lanciandole un'occhiata significativa, che Aline non sembrò cogliere. «È stato in ospedale. L'hanno dimesso solo oggi.»
«E non è venuto subito da te?» Aline chiese a Clary.
«Non poteva» rispose Clary. «Aveva il funerale di Valentine. Non poteva mancare.»
«Forse» disse Aline allegramente. «O forse non è più così interessato a te. Voglio dire, ora che non è proibito. Certe persone vogliono solo quello che non possono avere.»
«Non Jace» ribatté Isabelle rapidamente. « Lui non è così.»
Aline si alzò lasciando il libro sul letto. «Devo andare a vestirmi. Ci vediamo stasera?» E con queste parole uscì dalla stanza canticchiando tra sé.

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