Rivelazioni senza la paura

10 2 0
                                    

CITTÀ DI CENERE - cap.14 "Senza paura"

Attraversò la stanza e aprì la porta. Gli si irrigidirono le spalle per la sorpresa; Clary sentì il suono aspro e rabbioso di una ben nota voce femminile e, un istante dopo, Isabelle e Maryse Lightwood superarono Luke ed entrarono a grandi passi nella stanza, seguite dalla figura grigia e minacciosa dell'Inquisitrice. Alle loro spalle c'era un uomo alto e robusto, con i capelli scuri, la pelle olivastra e una folta barba nera. Clary lo riconobbe dalla vecchia foto che Hodge le aveva mostrato, anche se era stata scattata molti anni prima: era Robert Lightwood, il padre di Alec e Isabelle.
La testa di Magnus si sollevò di scattò. Jace impallidì, ma non mostrò nessun'altra emozione. E Alec... Alec spostò lo sguardo dalla sorella alla madre e al padre, e poi fissò Magnus, gli occhi azzurro chiaro scuriti da una ferma determinazione. Fece un passo in avanti, mettendosi tra i genitori e tutti gli altri.
Maryse, vedendo il figlio maggiore nel bel mezzo del salotto di Luke, per un attimo non reagì, poi fece tanto d'occhi. «Alec, cosa diamine ci fai qui? Pensavo di averti detto chiaro e tondo che...»
«Madre.» Nell'interrompere Maryse, Alec parlò con voce ferma e implacabile, ma non scortese. «Padre. C'è una cosa che devo dirvi.» Rivolse loro un sorriso. «Mi vedo con qualcuno.»
Robert Lightwood guardò il figlio con una certa esasperazione. «Alec, non mi pare questo il momento...» 
«Invece lo è. È importante. Sapete, non mi vedo con una persona qualsiasi.» Le parole sembravano uscire dalla sua bocca come un fiume in piena, mentre i genitori continuavano a guardarlo confusi. Isabelle e Magnus lo fissavano con espressioni quasi altrettanto sbalordite. «Mi vedo con qualcuno che appartiene al Mondo Invisibile. In effetti, si tratta di uno stre...»
Le dita di Magnus si mossero svelte come un lampo di luce nella sua direzione. Un lieve luccichio comparve nell'aria intorno ad Alec... che rovesciò gli occhi e cadde a terra come un albero abbattuto.
«Alec!» Maryse si portò le mani alla bocca. Isabelle, che era la più vicina al fratello, si accovacciò accanto a lui. Ma Alec aveva già cominciato a muoversi, le sue palpebre tremolarono e si schiusero. «Co... cosa... perché sono sul pavimento?»
«Bella domanda».» Isabelle guardò il fratello in cagnesco. «Che cosa significava?» 
«Che cosa significava cosa?» Alec si mise a sedere tenendosi la testa. Un'espressione allarmata gli attraversò il viso. «Aspetta... ho detto qualcosa? Prima di svenire, intendo.»
Jace sbuffò. «Ti ricordi che ci chiedevamo se quella roba creata da Clary funzionasse o meno?» domandò. «Funziona eccome.»
Alec sembrava pietrificato dall'orrore. «Cosa ho detto?»
«Hai detto che ti vedevi con qualcuno» gli rispose il padre. «Ma non hai spiegato perché fosse tanto importante.»
«Non lo è» disse Alec. «Voglio dire, non mi vedo con nessuno. E non è importante. E non lo sarebbe neanche se mi vedessi con qualcuno, il che non è.» 
Magnus lo guardò come se fosse un idiota. «Alec è stato in preda al delirio. Un effetto secondario di qualche tossina demoniaca. È stato un po' iellato, ma si riprenderà presto.»

▪《 Shadowhunters - best quotes 》▪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora